Il momento chiave della nostra corsa? Il dannato crampo

24.07.2021
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Davide Cassani si è preso un paio d’ore per fare mente locale e quando risponde si capisce che ha già parlato con i corridori. Anche perché i corridori sono già partiti: stanotte dormiranno a Tokyo e domattina prenderanno il volo per l’Italia. Il cittì azzurro racconta e parte da Bettiol e il suo crampo

«Era arrabbiato nero – dice – ha finito che neppure era stanco. E’ arrivato a una curva, si è alzato per rilanciare e gli è arrivato addosso il crampo. Era il nostro uomo di punta. Lo avevamo visto andare forte, ma certo ci è mancata la resistenza mostrata dagli scalatori usciti dal Tour. Però ci siamo mossi bene. I ragazzi hanno cercato di portare Alberto davanti all’ultima salita. E sembra strano da dire, ma c’è stato davvero un momento chiave nella corsa, quel maledetto crampo. Sapevamo che su Mikuni Pass sarebbero rimasti in dieci e noi c’eravamo».

Pensi che nell’avvicinamento si potesse fare di più?

Che cosa? Non comando a casa degli altri, non stava a me chiedere di mandare questo o quel corridore al Tour.

Il caldo è stato così decisivo?

Soprattutto nelle prime due ore era asfissiante. Tanti sono saltati per quello. E alla fine sono arrivati gli scalatori, perché è stata una corsa dura, durissima.

Gli azzurri secondo Cassani hanno fatto quel che gli è stato chiesto
Gli azzurri secondo Cassani hanno fatto quel che gli è stato chiesto
Scalatori usciti dal Tour. Abbiamo già parlato della necessità di dare i nomi con largo anticipo: se non fosse stato così, avresti valutato Cattaneo e altri usciti bene dal Tour?

Ma ho dovuto dare i nomi prima del 5 luglio, poco da dire. Sono soddisfatto della squadra, hanno fatto tutto quello che gli ho chiesto e che avevamo concordato.

Può avervi penalizzato il fatto di essere arrivati solo quattro giorni prima? Quelli del Tour sono arrivati in extremis…

Mentre i fratelli Yates ed Evenepoel sono arrivati due settimane prima e anche loro non hanno tirato insieme granché.

Caruso ha fatto la sua parte, provando a lavorare per il team
Caruso ha fatto la sua parte, provando a lavorare per il team
Bettiol era davvero arrabbiato?

Era nero. Quando ti arriva un crampo del genere, non riesci neanche a spiegarti il perché. Se ha bevuto poco o altro. Si è ricordato e ci raccontava di aver avuto i crampi anche alla Strade Bianche, nell’anno in cui poi vinse il Fiandre.

Quello che è successo oggi può dare indicazioni per la crono?

Può insegnare che il caldo è un brutto cliente, ma per il resto c’è poco in comune. Ganna e Bettiol sono qua con me e per Pippo il problema è che non c’è un solo metro di pianura.