Davide Cassani si è preso un paio d’ore per fare mente locale e quando risponde si capisce che ha già parlato con i corridori. Anche perché i corridori sono già partiti: stanotte dormiranno a Tokyo e domattina prenderanno il volo per l’Italia. Il cittì azzurro racconta e parte da Bettiol e il suo crampo
«Era arrabbiato nero – dice – ha finito che neppure era stanco. E’ arrivato a una curva, si è alzato per rilanciare e gli è arrivato addosso il crampo. Era il nostro uomo di punta. Lo avevamo visto andare forte, ma certo ci è mancata la resistenza mostrata dagli scalatori usciti dal Tour. Però ci siamo mossi bene. I ragazzi hanno cercato di portare Alberto davanti all’ultima salita. E sembra strano da dire, ma c’è stato davvero un momento chiave nella corsa, quel maledetto crampo. Sapevamo che su Mikuni Pass sarebbero rimasti in dieci e noi c’eravamo».
Per Cassani si tratta della seconda Olimpiade. dopo Rio 2016 Per il presidente dagnoni si tratta invece della prima edizione dei Giochi
Pensi che nell’avvicinamento si potesse fare di più?
Che cosa? Non comando a casa degli altri, non stava a me chiedere di mandare questo o quel corridore al Tour.
Il caldo è stato così decisivo?
Soprattutto nelle prime due ore era asfissiante. Tanti sono saltati per quello. E alla fine sono arrivati gli scalatori, perché è stata una corsa dura, durissima.
Scalatori usciti dal Tour. Abbiamo già parlato della necessità di dare i nomi con largo anticipo: se non fosse stato così, avresti valutato Cattaneo e altri usciti bene dal Tour?
Ma ho dovuto dare i nomi prima del 5 luglio, poco da dire. Sono soddisfatto della squadra, hanno fatto tutto quello che gli ho chiesto e che avevamo concordato.
Può avervi penalizzato il fatto di essere arrivati solo quattro giorni prima? Quelli del Tour sono arrivati in extremis…
Mentre i fratelli Yates ed Evenepoel sono arrivati due settimane prima e anche loro non hanno tirato insieme granché.
Bettiol era davvero arrabbiato?
Era nero. Quando ti arriva un crampo del genere, non riesci neanche a spiegarti il perché. Se ha bevuto poco o altro. Si è ricordato e ci raccontava di aver avuto i crampi anche alla Strade Bianche, nell’anno in cui poi vinse il Fiandre.
Quello che è successo oggi può dare indicazioni per la crono?
Può insegnare che il caldo è un brutto cliente, ma per il resto c’è poco in comune. Ganna e Bettiol sono qua con me e per Pippo il problema è che non c’è un solo metro di pianura.