Le ambizioni della Tudor, con Trentin e Storer per crescere

16.08.2023
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In questo ciclomercato che da settimane riserva colpi ogni giorno, anche la Tudor ha fatto la sua parte. 7 nuove entrate nel team e neanche un’uscita e già questo è un segnale di rafforzamento che s’innesta in quel processo di crescita con obiettivo entrata nel WorldTour.

Parlando con Claudio Cozzi, uno dei diesse del team, si nota subito che è particolarmente soddisfatto della campagna acquisti svolta sino ad ora. Si parte dal concetto di quantità, per spiegare perché la bilancia pende completamente dalla parte degli acquisti.

Claudio Cozzi è al suo primo anno alla Tudor, ora sta guidando la squadra al PostNord Danmark Rundt
Claudio Cozzi è al suo primo anno alla Tudor, ora sta guidando la squadra al PostNord Danmark Rundt

«Nella scelta dobbiamo tenere conto che il nostro è un team che vuole crescere, che ha ambizioni, ma abbiamo visto quest’anno che con 20 effettivi non riesci a coprire il calendario come vorresti, basta un infortunio, un malessere e la coperta diventa corta. Abbiamo quindi fatto entrare nel team gente giovane e gente d’esperienza per alzare il tasso di qualità generale».

Con gli uomini che avete preso, pensi che anche gli inviti aumenteranno?

Il programma è già stato molto fitto in questo primo anno, chiaramente ci manca la partecipazione a un grande giro, ma considerando le due wild card già assegnate, i posti a disposizione sono pochissimi e privilegiano i team del posto. E’ chiaro però che se hai più cavalli nel motore anche gli organizzatori se ne accorgono e quindi qualche invito in più, da parte di gare prestigiose me lo aspetto.

Per Trentin un mondiale sfortunato. Alla Tudor avrà molte occasioni da leader
Per Trentin un mondiale sfortunato. Alla Tudor avrà molte occasioni da leader
Gli acquisti sono importanti e di nome, proprio il fatto di non avere grandi possibilità di entrare in un grande giro non rappresenta un handicap per squadre come la vostra?

Premesso che non sono io che sono andato a contattare gli atleti, c’è chi è deputato per questo, penso però che alla base della Tudor ci sia un progetto futuribile, ambizioni chiare, un’idea alla base tesa verso una crescita ai massimi livelli. Chi accetta sposa quest’idea per diventarne parte integrante, sapendo che guardiamo lontano e non solo all’immediato.

Partiamo allora nella disamina dei nomi principali partendo da Matteo Trentin

Può portare innanzitutto grande esperienza, parliamo di un ex campione europeo e argento mondiale, uomo che è emerso anche nelle classiche, che anche a Glasgow finché non è caduto era stato protagonista ed era molto promettente in quel che stava facendo. E’ un corridore di alto livello, che può farci fare anche più di uno step in avanti.

Storer vincitore del Tour de l’Ain, a conferma della sua propensione per le brevi corse a tappe
Storer vincitore del Tour de l’Ain, a conferma della sua propensione per le brevi corse a tappe
Ma lo ritieni ancora un vincente?

Io dico di sì, è uno che sa vincere, è un lottatore. Guardate quel che ha fatto al campionato italiano, su un percorso che certamente non era nelle sue caratteristiche ha lottato come un forsennato. Avrà le sue occasioni e lo appoggeremo per ottenere traguardi.

Colpisce l’ingaggio di Storer, uno dei corridori più apprezzati e vincenti nel panorama delle corse a tappe brevi, ma sorprende, tornando al discorso di prima, come abbia scelto un team con difficili prospettive di partecipazione a un grande giro…

Noi intanto siamo un team svizzero, quindi due partecipazioni importanti come al Romandia e al Giro di Svizzera sono assicurate, ma anche altre gare importanti come Tirreno-Adriatico e altre sono pressoché certe. Avrà un calendario adatto per mettersi in mostra, lui come altri ha sposato il progetto e se come tutti speriamo arriverà anche l’invito per un grande giro, si farà trovare pronto. D’altronde anche Michael ha ampi margini di miglioramento, io credo che per lui sia una grande opportunità.

Per Dainese due centri al Giro nel 2022 e ’23. Alla Tudor dividerà gli impegni con l’altro sprinter De Kleijn
Per Dainese due centri al Giro nel 2022 e ’23. Alla Tudor dividerà gli impegni con l’altro sprinter De Kleijn
Alberto Dainese rafforza il vostro comparto veloce…

Noi quest’anno abbiamo già avuto un velocista sugli scudi come Arvid De Kleijn, vincitore anche della Milano-Torino, con Dainese avremo più scelte, i due si potranno dividere, potremo coprire più eventi che è esattamente il nostro intento. Alberto è un ottimo velocista, si è ben visto al Giro 2022 e quest’anno, perché è resiliente, ossia sa emergere anche dopo due settimane di gara, anche il giorno dopo aver superato grandi montagne e non è cosa da tutti. Poi parliamo di un corridore di 25 anni, con tutta una carriera davanti.

Un altro nome da sottolineare è quello di Hannes Wilksch che viene promosso dal vostro team Development. Da molti è considerato uno dei migliori prospetti della sua generazione…

La penso anch’io così, ha fatto un grande Giro Next Gen e ora sarà al Tour de l’Avenir. E’ un ragazzo estremamente serio e molto adulto per la sua età, ho avuto modo di conoscerlo al training camp e l’ho guidato un paio di volte, sa quello che vuole.

Per Wilksch niente mondiali, per preparare al meglio il Tour de l’Avenir
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Anche lui in prospettiva è un uomo da corse a tappe?

Io penso che ha fatto ottimi risultati ma dobbiamo metterlo nella condizione di maturare, come Storer e come tanti altri. Hannes deve anche continuare a formarsi fisicamente, dobbiamo dare tempo a lui come agli altri, senza fretta.

Voi siete ora al Giro di Danimarca, con che prospettive?

Abbiamo una squadra giovane e con un nocciolo locale, con Kamp e i fratelli Eriksson. Vogliamo guadagnarci il pane giorno dopo giorno, lo abbiamo fatto anche ieri in una tappa da tregenda, con una media di 7 forature a team. C’erano tratti dove siamo passati su un autentico pantano, soprattutto sui tratti in pavé sembrava che per terra ci fosse un lago. Tutto si deciderà nel weekend, come sempre succede. Noi forse non siamo della partita per la vittoria finale, ma certamente vogliamo farci notare.