Il tempo delle vacanze sta per scadere. Ancora un paio di settimane e poi tutte le formazioni inizieranno ufficialmente a programmare il 2022. Tra quelle da tenere sotto osservazione nella prossima stagione c’è la Israel Start-Up Nation, complice un ciclo-mercato qualitativamente mirato ed una grande voglia di rilancio di alcuni suoi corridori.
Degli obiettivi della squadra – che ha appena terminato un raduno in Israele durante il quale ha sviluppato il proprio concetto di team building, senza tralasciare il contatto con gli appassionati locali – ne abbiamo parlato con il diesse Claudio Cozzi, fresco del suo cinquantacinquesimo compleanno, festeggiato il 14 novembre.
Durante il ritiro, poche uscite su strada con sponsor e tifosi. Si intravede Nizzolo Froome e Woods a spazzo nel mercato di Gerusalemme: luogo magico di profumi e colori Il deserto è una dimensione nuova per i corridori europei Non poteva mancare la visita al nuovo velodromo di Tel Aviv: froome tiene banco In mountain bike, su piste che un tempo erano percorse dai pastori beduini, oggi confinati in piccoli campi Anche il kayak fra le attività alternative proposte durante il training camp
Claudio, iniziamo dai giorni trascorsi in Israele. Che cosa avete fatto?
Siamo stati giù dal 3 al 13 novembre. E’ stato un training camp all’insegna del relax. Abbiamo pedalato solo per 2/3 giorni di bici, compresa la Mtb, in compagnia di alcuni nostri partner. Ci siamo sfidati a beach volley, sul kayak e in altre attività. Abbiamo anche fatto diverse escursioni nei luoghi più importanti del paese. Ci siamo divertiti tutti assieme.
Avete perso sei corridori e ne sono arrivati quattro: Nizzolo, Fuglsang, Houle e Strong. Che stagione farete?
L’obiettivo della squadra è sempre quello di progredire. Credo che per l’anno prossimo il nostro roster si sia rinforzato. Il programma ufficiale delle gare lo faremo a gennaio, per il momento ne abbiamo fatto solo uno indicativo ma ovviamente dipenderà tutto dai corridori.
Parliamo dei nuovi acquisti, iniziamo da Nizzolo. Cosa farà?
Classiche e tappe dei grandi giri saranno parte dei suoi obiettivi, Sanremo in primis. Sembrerebbe più orientato a fare il Giro ma vedremo come uscirà dalla primavera. Naturalmente in base ai risultati che otterrà avrà la possibilità di conquistarsi la Nazionale nelle varie rassegne dell’anno prossimo.
Fuglsang (tre anni di contratto, ndr) è arrivato con Houle. Il danese vuole riscattare un 2021 piuttosto opaco. Come lo hai trovato?
Jakob ha le idee chiare, è molto motivato, vuole tornare competitivo. Vedremo quali grandi giri farà, ma li vorrà fare bene. Houle è un buonissimo corridore ed un suo uomo di fiducia. Lo aiuterà per ritrovare risultato.
Dalla Seg Racing è arrivato l’interessante neozelandese Corbin Strong. Cosa sai di lui?
E’ un classe 2000 molto promettente e veloce. Ce ne aveva parlato bene Greg Henderson dicendoci che ha ampi margini di crescita. Recentemente ha vinto un paio di prove nella prima prova della Champions League della pista, dove ha già vinto diverse medaglie mondiali (oro nell’inseguimento a squadre junior nel 2018 e oro nella corsa a punti nel 2020, ndr).
Parlando invece dei confermati, c’è sempre Froome che vuole tornare ad alti livelli.
Vero, ha voglia di rifarsi. Quest’anno, per un motivo o l’altro, ha sempre avuto contrattempi che gli hanno rallentato il processo di recupero dall’infortunio del 2019 (al Delfinato, ndr). Uno come lui ha bisogno di correre con continuità. Quest’anno ha finito la stagione in crescendo, guardando i suoi valori. Ovvio che abbia cambiato filosofia dopo quell’incidente.
Ovvero? Spiegaci.
Ci ha detto che non ha obiettivi precisi tra i grandi Giri. Lui vuole partire deciso ad inizio stagione per vedere come sta e da lì capire che decisioni prendere. L’ho conosciuto quest’anno e mi ha fatto una grande impressione. E’ un grande professionista, non lascia nulla al caso. Pensate che ogni tanto mi chiedeva di abbreviare i meeting pre-gara perché voleva completare il suo stretching. Con questa determinazione può tornare in alto.
Due nomi secchi da cui ti aspetti qualcosa per il 2022.
Due sprinter. Rudy Barbier, che deve ritrovare la forma migliore, e Itamar Einhorn, che potrebbe vivere la stagione della maturità.
Claudio come sta il ciclismo israeliano? Grazie a voi sta crescendo e avendo visibilità.
Noi ne abbiamo quattro di loro corridori. Oltre ad Einhorn abbiamo Niv, Sagiv e Goldstein. Tutti ottimi uomini squadra. Stiamo tenendo monitorati tutti i giovani della Israel Cycling Academy, la nostra squadra continental, dove è appena approdato Marco Frigo (ex campione italiano under 23 nel 2019 e arrivato dalla Seg Racing, ndr). Personalmente credo in loro e fra qualche anno riusciranno ad avere una nazionale di buon livello.