Siamo tutti rapiti dalla Grande Boucle e dal duello Pogacar-Vingegaard, che ieri ha visto forse l’epilogo, ma ci sono grandi campioni anche al di fuori del Tour. Campioni che stanno lavorando in vista del finale di stagione. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di Vincenzo Nibali, per esempio, oggi tocca a Jai Hindley.
Che fine ha fatto la maglia rosa in carica? Come sta lavorando? Dopo la festa di Verona il corridore della Bora-Hansgrohe era un po’ sparito dai radar. Nei giorni successivi alla conquista del Giro d’Italia, le priorità erano due: recuperare e riabbracciare la famiglia che, causa pandemia, non vedeva da due anni.
Vacanza e famiglia
«Hindley – dice il direttore sportivo che lo ha guidato nel trionfo rosa, Enrico Gasparotto – dopo il Giro ha fatto un viaggio con la sua fidanzata in giro per l’Italia. Successivamente è tornato nella sua casa europea in Spagna e poi ancora è andato ad Andorra. E proprio lì sui Pirenei è stato raggiunto dai suoi genitori».
Gasparotto giustamente ha lasciato spazio a Jai dopo il Giro. La corsa italiana è stata estremamente dispendiosa sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Lui ed Hindley non si sono sentiti molto.
«Ho preferito lasciarlo in pace. Ci siamo sentiti qualche giorno fa». Bisognava iniziare a riordinare le cose in vista del suo ritorno alle gare.
Mito in patria
In Australia il successo di Hindley ha avuto una grande risonanza. Subito si sono scatenati i paragoni con Cadel Evans, primo ed unico ciclista aussie, ad aver vinto un grande Giro prima di Jai.
Si è pensato anche ad una festa per accoglierlo. Il ministro dello sport australiano, David Templeman (della stessa regione di Hindley), vuole organizzare una sorta di parata con le squadre ciclistiche locali, gli ex allenatori, i bambini… al suo atteso ritorno in Australia. E i complimenti al corridore di Perth sono arrivati persino dal Primo Ministro, Mark McGowan.
Tutto questo però non ha scalfito la personalità di Hindley. Anche Gasparotto dice che lui è rimasto sempre tranquillo.
Lavorare a testa bassa e con impegno: resta questo il mantra di Hindley. Sì, ma lavorare per quali obiettivi?
«L’obiettivo è la Vuelta – ha detto Hindley (cosa che confermano sia Gasparotto che il team manager della Bora-Hansgrohe, Ralph Denk) – credo che sarà davvero dura perché il livello in Spagna sarà alto. Ci saranno i corridori del Giro, e molti di quelli che vengono da Tour. E poi perché è la prima volta che farò due grandi Giri nella stessa stagione».
«Jai – dice Gasparotto – ha ripreso ad allenarsi ad Andorra dove ha fatto base per tutta l’estate e dove si trova tuttora. Suo papà, che era suo allenatore da piccolo, lo ha seguito negli allenamenti lassù».
Tra l’altro sembra che Jai abbia fatto un training camp piuttosto duro, con 23 giorni in quota e solo due giorni di riposo.
«Quale sarà il suo programma? Probabilmente – spiega il diesse friulano – rientrerà a San Sebastian e poi dovrebbe correre alla Vuelta Burgos e quindi andare alla Vuelta».
Vuelta, mondiale, Tour
Ma la programmazione di Hindley va anche oltre la grande corsa spagnola. E ci va per due motivi.
Il primo. Il mondiale si corre a “casa sua”, in Australia, e anche se il percorso non è adatto alle sue caratteristiche è lecito pensare che la maglia rosa voglia esserci e che la nazionale australiana lo voglia schierare.
Il secondo motivo. Per andare al mondiale, per forza di cose Jai dovrà tornare in Patria e potrà godersi finalmente l’accoglienza promessa dalle Istituzioni.
Quest’ultimo non è un tassello da poco per chi ci ha lavorato tanto sin da bambino. E servirà alle istituzioni stesse, grazie alle cui borse di studio (erogate persino quando era all’estero), Hindley ha potuto seguire la sua strada. Sarà un po’ come chiudere il cerchio.
«Sì, dovrebbe fare il mondiale – conferma Gasparotto – per poi rientrare in Europa ad ottobre, giusto in tempo per la presentazione del Giro 2023».
Hindley però ha messo le mani avanti. Il Giro è la corsa che lo ha lanciato al grande pubblico nel 2020 e che lo ha consacrato quest’anno, ma ad un media australiano (ABC News), ha ammesso che nel 2023 vorrebbe fare il Tour.
«L’anno prossimo – ha detto Hindley – mi piacerebbe essere al Tour. Che si tratti di aiutare qualche compagno o di andarci da leader, vorrei scoprire questo evento e imparare il più possibile. E’ un’esperienza che mi serve per capire davvero cosa posso fare al livello più alto del ciclismo».