Aveva bisogno di questa vittoria, eccome se ne aveva. Dopo aver vissuto l’incubo covid-19 l’anno scorso – risultando positivo due volte a inizio stagione e abbandonando per lo stesso motivo il Giro d’Italia (anche se poi si sarebbe scoperto che si trattava di una falsa positività) – Fernando Gaviria alla presentazione delle squadre al Tour de Pologne lo aveva detto davanti a tutti: «Cerco la mia prima vittoria stagionale per rilanciarmi».
Gaviria bis a Rzesow
Ed è stato di parola: a Resovia (Rzeszòw) il colombiano del UAE Team Emirates conquista la terza frazione battendo allo sprint il giovanissimo olandese Olav Kooj della Jumbo Visma e Phil Bauhaus della Bahrain Victorius che aveva vinto la tappa d’apertura. Gaviria su questo arrivo ci aveva già trionfato nel 2016 quando era in Etixx-Quick Step e per lui questa è la terza affermazione sulle strade polacche.
Nella mixed zone si concede volentieri ai microfoni, lo si capisce dagli occhi. Lui è un velocista e questi momenti gli mancavano troppo: era a digiuno dal 16 settembre scorso col successo nel Giro di Toscana Memorial Alfredo Martini. Anche il suo diesse Fabio Baldato, che lo sta aspettando per portarlo in hotel, è raggiante: «Sono contentissimo perché ha fatto una gran volata. Era un nostro obiettivo la sua vittoria».
Fernando immaginiamo che sotto la maschera ci sia un sorriso grande così. Lo avevi detto domenica alla presentazione delle squadre che speravi di sbloccarti.
Sì, sono molto contento per aver centrato questa vittoria qui in Polonia, la cercavo da un bel po’. Al Giro ero in buona condizione, ma non ho avuto la fortuna di vincere (tanti piazzamenti ma solo un secondo posto nella tappa di Foligno, ndr). Poi ho preso un po’ di riposo continuando ad allenarmi e ho ripreso a correre tre settimane fa facendo bene. Qui c’era l’opportunità di provare a vincere. Ringrazio tutta la squadra che ha avuto fiducia in me oggi facendo un lavoro spettacolare.
Sei rientrato al Tour de Wallonie facendo un secondo e un terzo posto. Qui a Resovia dove avevi già vinto hai centrato la tua terza vittoria. Una corsa che ti piace.
Sì, penso che mi porti fortuna il Polonia, spero che sia lo sblocco per salvare bene la stagione. Mancano ancora tante corse, tutte importanti. Se sono in buona condizione le posso fare tutte bene.
L’esperienza di prendere il covid-19 due volte come l’hai vissuta e superata?
E’ stato stressante. All’inizio perché ero lontano dalla mia famiglia e non sai cosa dire loro per non farli preoccupare. Se avessi detto a mia madre che avevo preso il covid sarebbe stata in pensiero perché era il momento in cui in Italia morivano più persone. Alla fine l’ho passato bene, adesso ho ritrovato la vittoria e questo è importante.
Domenica 15 agosto c’è l’ultima tappa, quella di Cracovia, adatta per velocisti. Compirai gli anni il 19 agosto, potresti farti un regalo in anticipo.
Lo spero davvero tanto. L’anno scorso era andata bene proprio il giorno del mio compleanno (vittoria della seconda tappa del Tour de Limousin, ndr).
Nel 2022 arriveranno Hodeg e Ackermann in UAE, il tuo futuro sembra più incerto. Puoi dirci qualcosa in più?
Non posso parlare. Dovete aspettare quello che uscirà.
Enigma contratto
E proprio mentre usciamo dalla mixed zone, dicevamo, c’è Baldato che lo attende. Giriamo a lui l’ultima domanda che abbiamo fatto a Gaviria. La risposta del direttore sportivo veneto sembra contradditoria, beffarda.
«Gaviria è gia stato confermato, anche prima del Giro d’Italia. Riguardatevi i comunicati. Ha risposto diversamente? Avrà fatto una battuta apposta».
In realtà della sua conferma non pare esserci traccia, ma a questo punto basterà aspettare per svelare l’enigma del contratto.