EDITORIALE / L’abuso del talento è peccato capitale

21.04.2025
4 min
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A Pogacar non converrebbe a questo punto saltare la Freccia Vallone e sparare le ultime cartucce alla Liegi? Sarebbe un peccato trovarlo a corto di gambe nella Decana di tutte le classiche. In questo giorno di Pasquetta, che al Nord è quantomai provvidenziale dopo l’Amstel di ieri, il pensiero fa capolino con crescente insistenza.

La corsa di ieri ha proposto un altro scontro fra titani. Evenepoel ha preso il posto di Van der Poel, mentre Pogacar ha continuato a giocare da par suo. Potente lavoro di squadra e attacco coraggioso a 48 chilometri dal traguardo. Sembrava tutto nuovamente perfetto, ma di colpo si è avuta la sensazione che Evenepoel avesse capito lo schema tattico del rivale e abbia corso di conseguenza.

Sul Cauberg finale, Evenepoel ha rinunciato ad attaccare, puntando sulla volata: un errore?
Sul Cauberg finale, Evenepoel ha rinunciato ad attaccare, puntando sulla volata: un errore?

L’errore di Remco

Lo ha tenuto davanti senza lasciarsi andare allo sconforto. Ha gestito l’inseguimento con la lucidità del cronoman. E il suo avvicinarsi ha scoperto le carte dello sloveno. Pogacar ha capito che non ce l’avrebbe fatta. Si è lasciato recuperare. Si è messo a ruota. E ha aspettato la volata, tendendo a sua volta una trappola spietata al giovane belga.

Riguardate il finale della corsa. Evenepoel avrebbe potuto staccarli sul Cauberg, invece ha peccato di ingenuità e commesso due errori. Il primo quello di credere che avendo battuto Van Aert alla Freccia del Brabante, avrebbe potuto rifarlo anche con Tadej. Il secondo quello di non pesare bene le caratteristiche di Skjelmose. Così facendo si è consegnato alla volata del danese e ha pagato pegno anche a Pogacar. La corsa perfetta di Remco si è convertita nel pasticcio di quegli ultimi 500 metri che saranno certo di insegnamento per la Liegi di domenica. E qui ci riallacciamo al ragionamento di partenza.

Il grande debutto di Roubaix non ha risparmiato a Pogacar una notevole fatica, forse non del tutto recuperata
Il grande debutto di Roubaix non ha risparmiato a Pogacar una notevole fatica, forse non del tutto recuperata

Abuso di talento

Pogacar viene dai fuochi d’artificio della Sanremo, dalla dispendiosa vittoria del Fiandre e dall’altrettanto faticoso debutto alla Roubaix. La voglia di correre sul pavé e il conseguente cambio del programma non hanno spinto la squadra a una riflessione supplementare. Si è semplicemente aggiunto, senza considerare il carico complessivo: come mai? Era noto da settimane che Pogacar avrebbe portato al debutto la leggerissima Colnago V5Rs proprio nella corsa olandese, ma vista la situazione probabilmente la vetrina per la nuova bicicletta sarebbe potuta rimanere in secondo piano.

Il campione del mondo, che ieri ha attaccato sulle strade dell’Amstel Gold Race ed ha ammesso che si sarebbe aspettato più collaborazione da Alaphilippe, è parso generoso, ma non irresistibile come al solito. Quando uno così attacca frontalmente, guadagna subito un margine importante, invece il suo vantaggio non è mai andato oltre i 20 secondi, rendendo possibile l’inseguimento… scientifico di Evenepoel. Vuoi vedere, abbiamo iniziato a pensare, che anche Pogacar è stanco e avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato? E allora perché non dismettere per una volta i panni di Superman, lasciare la Freccia Vallone ai compagni e affilare le armi per la Liegi in cui Remco sarà ancora una volta molto competitivo?

Il prossimo round della sfida fra Pogacar ed Evenepoel sarà la Freccia Vallone o la Liegi?
Il prossimo round della sfida fra Pogacar ed Evenepoel sarà la Freccia Vallone o la Liegi?

La Roubaix e l’Amstel

Per un istante, pensando a Tadej, ci siamo trovati a ricordare le fatiche di Van Aert di un paio di anni fa. Il voler fare tutto per vincere è certamente un fattore di spettacolo che piace ai tifosi, ai media e agli indici di ascolto. Tuttavia si ritorce contro il campione con effetti maligni e a lungo termine. Sarebbe stato più logico risparmiargli l’Amstel, portandolo alla Freccia con tre giorni di recupero in più nelle gambe. Il ciclismo dei fenomeni passa sopra alle regole di sempre, ma non si è mai visto un corridore andare così forte alla Roubaix e lottare per vincere l’Amstel. Fa parte dell’eccezionalità di Pogacar, ma in qualche modo l’esito della corsa di ieri conferma che la regola non è peregrina, che ha una sua base nella fisiologia degli atleti e pensare di aggirarla tradisca un peccato di superbia.

Ora che l’errore è stato commesso (è singolare che si possa considerare errore correre l’Amstel sette giorni dopo la Roubaix e arrivare secondi), non ci stupiremmo se la UAE Emirates risparmiasse a Tadej la corsa di mercoledì. Se davvero è in calando di condizione, superpoteri o no, arriverebbe alla Liegi senza le solite armi. Lo spettacolo ne trarrebbe probabilmente beneficio, ma a scapito della miglior gestione dell’atleta. L’abuso del talento è un peccato capitale dello sport.