E se Gilbert passasse le consegne ad Oldani?

23.04.2021
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Correre in Belgio con la maglia della Lotto Soudal è una bella responsabilità. Un onore, sicuramente, ma anche un “onere” se vogliamo. Con quei colori non sei uno qualunque. E Stefano Oldani lo ha capito bene. Specie da quando quella maglia la indossa anche Philippe Gilbert.

Proprio dieci anni fa, in questa settimana, il vallone mise a segno una tripletta tutt’ora storica: Amstel, Freccia e Liegi. Tre nomi che si rincorrono come una filastrocca e che Philippe infilò con tre sprint da capogiro. Stefano magari era piccolo all’epoca, ma questa storia deve averla sentita. Anzi proprio Gilbert gli ha raccontato qualcosa in merito, come vedremo.

Stefano Oldani (23 anni) ha nelle gambe già 31 corsa di corsa
Stefano Oldani (23 anni) ha nelle gambe già 31 corsa di corsa

Oldani stakanovista

«La mia stagione sta andando bene – racconta Stefano – ho corso tanto finora, quindi adesso sono un po’ stanchino e infatti non dovrei più correre prima del Giro d’Italia. E non che il Giro non fosse in programma, solo che non erano previste altre corse, come i Paesi Baschi. C’è stato qualche caso di Covid e sono stato richiamato.

«Quando ti trovi poi a dover riposare prima di un evento così, c’è poco da fare nelle due settimane che restano: qualche richiamo per riattivarmi, ma nulla di più. Qualche lavoretto di brillantezza per tenere la fiamma accesa, come la chiamiamo noi. Devi stare attento a mangiare. Sai che non devi abbuffarti soprattutto nei giorni in cui non tocchi la bici. Però è importante concedersi anche qualche piccolo sfizio, perché poi in quelle tre settimane non puoi sgarrare». 

Al via della Freccia, Oldani e Gilbert (alle sue spalle) sono andati insieme al foglio firma
Al via della Freccia, Oldani e Gilbert (alle sue spalle) sono andati insieme al foglio firma

Verso il Giro

«L’obiettivo – riprende il lombardo – è una vittoria di tappa o perlomeno un podio, l’anno scorso ho fatto due buoni piazzamenti. Quest’anno voglio essere più competitivo sui miei percorsi, quelli più duri con arrivi ristretti ma non voglio crearmi troppi film in anticipo. 

«Come squadra andremo all’attacco com’è nella filosofia della Lotto. Ci sarà De Gendt che è uno dei grandissimi attaccanti del gruppo e come lui ci saranno altri cacciatori di tappe. Ci sarà poi Caleb Ewan che punterà alle volate e ci sarò anch’io. Vedremo un po’ cosa riusciremo a ottenere».

Gilbert (39 anni a luglio) sta cercando la condizione migliore
Gilbert (39 anni a luglio) sta cercando la condizione migliore

Un maestro d’eccezione

Philippe Gilbert al Giro non ci sarà o almeno è molto probabile. Con Stefano parliamo proprio di lui. «Correre con questo signore qui – indicando il belga – è tanta roba», gli diciamo…

«Mamma mia – ribatte Oldani – pensate che io sono anche in camera con lui. Sì, sì… per me è un’esperienza speciale. Da un campione come Philippe puoi solo imparare tanto, osservare, cercare di assorbire il più possibile». 

Tra i due ci sono 16 anni di differenza, una carriera in pratica. Proprio 16 anni fa, Gilbert diventava pro’ e al terzo giorno di gara tra i grandi vinceva la sua prima corsa, la seconda tappa al Tour de Méditerranée. Si capì subito che sarebbe potuto diventare un asso. 

Alla Parigi-Nizza di quest’anno, nella prima tappa Oldani e Gilbert, sono stati in fuga insieme (foto di apertura) e anche questo dice che tra i due l’intesa c’è. E’ stato proprio nella corsa a tappe francese che il belga ha chiesto al team di condividere la stanza con Stefano. E per questo Oldani fa bene a stargli vicino il più possibile: se cogliesse anche solo la metà del suo palmares, l’Italia ritroverebbe un vero campione per le classiche. Ma deve approfittarne.

Infatti, pochi giorni fa Philippe ha annunciato il suo ritiro. Si fermerà alla scadenza del contratto con la Lotto, che avverrà alla fine della prossima stagione, quindi nel 2022.

Gilbert e l’immagine della sua vittoria alla Freccia 2011, conquistata per distacco
Gilbert e l’immagine della sua vittoria alla Freccia 2011, conquistata per distacco

E quel video…

L’ex iridato paga ancora i postumi dei dolori al ginocchio. Ha saltato la prima parte delle classiche e adesso, dice lui, può allenarsi al meglio. A noi è sembrato sì contento di essere al via della corsa che forse ama di più (così almeno dicono i belgi che lo conoscono meglio, anche più della Liegi), ma certo non era tiratissimo. Si vedeva che non era al top. Insomma voglia tanta, gambe meno.

«Philippe – riprende Oldani – è sempre motivato, nonostante abbia annunciato il ritiro. Era abbastanza ovvio alla sua età (quando smetterà avrà 40 anni, ndr) e si è tolto tantissime soddisfazioni. Ha raggiunto tanti obiettivi, quindi ha ancora poco da fare in tal senso. Però quando attacca il numero sulla maglia è sempre super motivato. Poi questi sono i suoi percorsi… Pensate che proprio alla vigilia della Freccia, in camera prima di andare a dormire, mi ha girato il video di quando ha vinto sul muro d’Huy. Io l’ho visto e poi gli ho detto: Eh, quando è così, con quelle gambe, è come giocare alla Play!».