Consonni e Milan allo stesso tavolo: lo sprint è già lanciato

17.12.2023
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CALPE (Spagna) – Simone Consonni e Jonathan Milan sono già insieme. E’ come se il loro lungo sprint fosse già partito. Se il feeling che abbiamo potuto notare da fuori sarà quello che vedremo in corsa e nelle volate, ne vedremo delle belle. Il “vecchio”, con due virgolette grosse così, e il giovane. L’apripista e lo sprinter. Il corridore scaltro e la “centrale nucleare” di watt. Questa coppia “made in Italy” già ci piace. E tanto.

I due si sono ritrovati alla Lidl-Trek. O meglio, la squadra americana e Luca Guercilena in particolare li hanno voluti mettere insieme. Cosa che in qualche modo abbiamo fatto anche noi riunendoli allo stesso tavolo. Anche se spesso mantenere la serietà non è stato facile!

Ragazzi, insomma oltre che in pista si corre insieme anche su strada… Chi comincia?

MILAN: «Prima i più vecchi!».

CONSONNI: «Ecco! Per me è un onore entrare in una squadra come questa. Vengo da quattro anni in Cofidis, dove ho imparato tanto e fatto tanta esperienza e devo ringraziare veramente tutto lo staff francese. Ma ora si riparte con nuove ambizioni. È tutto nuovo dalla A alla Z. Bello! Mi sento come un neopro’. Ho trovato una squadra incredibilmente organizzata e grande. Pensate che solo di atleti, tra noi, le donne e il devo team siamo più di 60. Dobbiamo girare con la targhetta di riconoscimento per imparare a conoscerci». 

MILAN: «Anche io sono felice di essere qui. Di aver ritrovato Simone. Ci aspetta un bel lavoro».

Fate le prove su strada per la pista o solo per la strada? Nel senso che siete compagni anche su pista. Due campioni olimpici.

MILAN: «Ormai sono un po’ di anni che ci conosciamo. Nei primi giorni siamo stati più impegnati per visite, interviste, foto… che per gli allenamenti. Io ho iniziato a lavorare da poco e molto lentamente. Nei prossimi giorni inizieremo magari a provare qualche treno, ma lo faremo soprattutto a gennaio, facendo qualche lavoro con la squadra. Insomma prendere un po’ di sintonia come in pista».

CONSONNI: «Per quanto mi riguarda, dopo anni in cui alterno la carriera di sprinter e apripista sono arrivato qui che ancora non avevo capito bene cosa potevo fare, ma alla Lidl-Trek potrò sfruttare il mio ruolo di velocista per Jonny».

Dal basso: Milan e Consonni sono due perni del quartetto. Avere questo feeling su pista è un punto di partenza favorevole per la strada
Dal basso: Milan e Consonni sono due perni del quartetto. Avere questo feeling su pista è un punto di partenza favorevole per la strada
Quali programmi vi aspettano?

MILAN: «Giusto qualche giorno fa abbiamo avuto insieme un meeting con Marco Villa, per tracciare una linea fra altura, ritiri e combinare al meglio gli obiettivi e arrivarci al massimo. Io inizierò con la Valenciana, quindi Tirreno, Sanremo. E queste le faremo insieme. Nel mezzo ci saranno le classiche. Non so se Simone le farà tutte. Ma spesso saremo insieme. E chiaramente saremo al Giro d’Italia».

CONSONNI: «Non dimentichiamo che è l’anno olimpico, pertanto anche sul fronte della pista sarà una stagione piena di appuntamenti. Già stamattina ho visto Josu (Larrazabal, capo dei coach della Lidl-Trek, ndr) che parlava con Villa e questo va bene. L’attività su pista va bene per la strada e viceversa, però negli ultimi anni il problema più grosso è il tempo. Ormai si corre sempre e il corpo, e soprattutto la mente, hanno bisogno di riposo. E’ importantissimo in questo periodo fare un planning chiaro per poi essere competitivi al 100 per cento e capire quando invece si può tirare il fiato. Cercherò di stare dietro a questo ragazzone! Non sarà facile né fisicamente, né mentalmente. Ma ci divertiremo dai». 

Abbiamo parlato di sintonia: il fatto che correte insieme su pista vi può aiutare in qualche modo? O trovarsi su strada è totalmente un’altra cosa?

MILAN: «Non è facile creare una sintonia, ma certo partendo dalla pista, che facciamo insieme, siamo un passo avanti. Io sotto questo punto di vista sono parecchio ottimista. Simone ha esperienza. C’è un bel confronto».

CONSONNI: «La pista è una cosa e la strada è un’altra: l’ho già visto con Elia (Viviani, ndr). Ho già fatto in passato questo lavoro e posso solo cercare di farlo bene anche l’anno prossimo. E infatti quando ci hanno proposto questa cosa, io l’ho accettata super volentieri. Sono un buon velocista, ho fatto i miei bei piazzamenti. Purtroppo non è ancora arrivata una tappa al Giro, quindi ho deciso di sposare appieno questa nuova avventura. E riavvolgendo il nastro, le mie migliori prestazioni le ho fatte proprio da da ultimo uomo. Ecco perché sono concentrato, orgoglioso e fiero di un ruolo così importante. Probabilmente per me sarebbe stato più facile rimanere in Cofidis a fare il mio piazzamento. Qua
invece la squadra e Jonathan hanno altre aspettative su di me. Ed io stesso ne ho».

Giro 2023, Caorle: Milan (a destra) è 2°; Consonni (al centro, maglia rossa) 5°. Unire due sprinter così può fare la differenza
Giro 2023, Caorle: Milan (a destra) è 2°; Consonni (al centro, maglia rossa) 5°. Unire due sprinter così può fare la differenza
Questo è il primo anno che lavorate insieme su strada: sarà più un anno per prendere le misure, perché comunque il focus sono le Olimpiadi, oppure full gas sin da subito?

MILAN: «Come diceva Simone, questo è un anno importante. Primo, perché siamo in una squadra nuova e vogliamo far vedere le nostre potenzialità. Crediamo al progetto che questa squadra vuole vuole portare avanti. Secondo, perché abbiamo anche le Olimpiadi. Credo che nel complesso sarà un anno di cambiamento importante: sarà fondamentale lavorare al meglio, pianificare ogni data fra corse e ritiri». 

Pista e strada. Simone è uno dei più esperti nella madison, Jonathan decisamente meno, ma per assurdo lavorare insieme in questa specialità potrebbe agevolare il vostro feeling anche su strada?

CONSONNI: «Di base sì. Se guardiamo come si stanno evolvendo gli sprint, le velocità sono sempre più alte. Anche l’aspetto della pericolosità è aumentato vertiginosamente. A volte ci sono anche dieci velocisti al top, più qualche outsider e per ognuno di questi velocisti ci sono tre o quattro atleti che devono aiutarli. Quindi le velocità e la bagarre nei finali è sempre più elevata. Avere il feeling con con i compagni e col compagno sprinter è la chiave. A livello di prestazioni fisiche non dico che i top, velocista e leadout, sono alla pari, ma quasi e quindi vincere spesso dipende esclusivamente dal posizionamento. In tal senso con la madison sicuramente trovi un feeling superiore col compagno. La madison penso sia la disciplina dove è richiesto il feeling più alto col compagno».

MILAN: «Il problema è che io di madison in corsa non ne ho mai fatte. Non ho mai dato dei veri cambi. Ci sarebbe molto da lavorare. Però immagino darebbe un bel po’. Già è difficile essere preparati per il quartetto, con la strada che ti prende il 70-80 per cento del tempo».

CONSONNI: «Magari Jonny potrebbe lavorarci per Los Angeles 2028! Io ho un pensiero: a livello di prestazioni si potrebbe avere una super madison con Ganna e Milan. Ma poi questa specialità richiede anche altro».