Conosciamo Filippo Magli, il neopro’ che parla da grande

05.01.2023
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«Io sono convinto che Filippo farà meglio tra i pro’ che tra gli under 23, perché è un lottatore, è un duro, non ha paura di prendere aria in faccia. Non è velocissimo ed è anche un generoso, per questo tra i dilettanti ha vinto poco, ma è un buon atleta. E poi è un uomo di fondo e quando ha avuto la possibilità di fare le corse con i pro’, nello stage con la Bardiani o con la nazionale, ha sempre figurato bene». Queste sono parole (preziose) di Carlo Franceschi, patron della Mastromarco Sensi Nibali, nella quale ha militato Filippo Magli.

Oggi Filippo figura tra i 26 ragazzi della Green Project Bardiani. Si tratta di un giovane di buona prospettiva, anche se non fa parte del gruppo under 23 di Mirko Rossato. 

Magli, toscano, classe 1999 è uno di quei ragazzi che non è passato con le stimmate del campione, per non dire che essendo già un over 23 ha forse anche rischiato un po’. Ma la sua avventura è iniziata quest’anno. E il futuro è della sua parte.

Filippo Magli (classe 1999) ha un contratto con la Green Project-Bardiani Csf-Faizanè anche per il 2024
Filippo Magli (classe 1999) ha un contratto con la Green Project-Bardiani Csf-Faizanè anche per il 2024
Filippo, inizi questa avventura nei professionisti: con che spirito l’affronti?

Mi sono ritrovato in un ambiente nuovo e stimolante e sono molto contento. Alla fine sin da piccoli si lavora per arrivare qui, al professionismo. Ma solo quando ci arrivi ti rendi conto di quanto sia tutto grande. Siamo stati in ritiro già a dicembre: è un bell’ambiente, siamo tanti, quasi tutti italiani e forse anche per questo ci intendiamo bene e ci sentiamo tutti coinvolti.

Qual è la prima differenza rispetto ad una squadra di dilettanti?

Qui sei seguito “H24”, in tutto e per tutto: dall’alimentazione al riposo, dai massaggi agli allenamenti. Però io alla Mastromarco ero abituato bene. Ero abituato ad avere sempre una persona di riferimento che fosse Balducci o anche Franceschi e in qualche modo ero pronto a questo passaggio. E’ un altro mondo e devi essere bravo anche a gestirti nelle tue attività al di fuori della bici, devi far coincidere tutto.

Oggi, Filippo, ci sono parecchi ragazzi che passano con le stimmate dei super campioni, tu sei stato un buon corridore: come ti approcci al professionismo?

Io credo che ognuno abbia il suo percorso. Vero, ci sono parecchi ragazzi che a 18-19 anni vanno veramente forte, il che è sicuramente un pregio. Io a quella età ero un ragazzetto anche mentalmente, doveva imparare proprio tanto. Sembra di parlare di trent’anni fa, ma in realtà sono solo 4 o 5. Sono consapevole che il ciclismo sta cambiando e quello che stanno facendo vedere i giovani di oggi sono cose grandi. Però poi, si sa, nei professionisti bisogna ambientarsi, bisogna fare un ulteriore salto di qualità… Un salto che magari questi ragazzi hanno già fatto. Mentre gente come me, cresciuta con più calma, magari farà dopo. 

Il corridore toscano è stato alla Mastromarco fino alla passata stagione. Già nel 2021 aveva fatto uno stage con l’allora Bardiani
Il corridore toscano è stato alla Mastromarco fino alla passata stagione. Già nel 2021 aveva fatto uno stage con l’allora Bardiani
E non è detto che il campioncino riesca ad adattarsi… E poi non sei vecchio! Anche se hai parlato da saggio.

No, no… non sono vecchio, però alla fine vado per i 24 anni e nel ciclismo attuale non sono più il giovane di turno. E lo vedo anche all’interno della squadra: sono nuovo, ma non mi sento il giovane neoprofessionista che arriva in un nuovo team. E l’ho capito vedendo intorno a me anche ragazzi di 18-19 anni.

Ci presenti il Filippo Magli corridore? Che caratteristiche ha?

Sono sempre stato, fin dalle categorie giovanili, abbastanza veloce, almeno per i gruppi ristretti. Mentre in salita facevo un po’ di fatica. Poi da junior e dilettante, mi sono asciugato fisicamente e da allora me la cavo discretamente anche nelle salite, chiaramente non le salite lunghe. Non sono uno scalatore. Mi piacciono i percorsi misti, con scalate brevi. Mi trovo bene nelle gare lunghe… anche se poi al massimo negli U23 facevi 180 chilometri. Nei pro’ i chilometraggi sono diversi e magari questo mi piacerà. 

Per farci capire che corridore sei a chi ti paragoneresti?

Sinceramente non ci ho mai pensato. E non lo so, dico la verità! Magari questo paragone lo lasciamo fare agli altri.

Magli in partenza da Bologna per raggiungere il ritiro spagnolo
Magli in partenza da Bologna per raggiungere il ritiro spagnolo
Tu sei seguito da Andrea Giorgi per quanto concerne la preparazione, medico e preparatore interno alla squadra. E’ una collaborazione che va avanti da tempo o è iniziata quest’anno?

E’ nata questo inverno. Negli under 23 ero seguito da Balducci e facevamo tutto in famiglia. Poi quando sono arrivato alla Green Project ci hanno presentato il nuovo staff di medici, dottori e preparatori ed ho avuto subito un bel feeling. Ho sentito di affidarmi a loro. Hanno un modo di lavorare un po’ diverso rispetto a quello che avevo avuto sin qui. Giorgi cerca molto i numeri, mentre prima magari stavo più attento alle sensazioni. Però anche lui dà parecchia importanza alla testa. Con Andrea ci sentiamo quotidianamente. Ho una tabella sulla quale ci confrontiamo e in base a impegni, sensazioni, condizione fisica andiamo a modificarla. Tra l’altro mi dà consigli anche sull’alimentazione.

Secondo te alla squadra piace il fatto che tu sia alle dirette dipendenze di un preparatore interno?

Non lo so, forse sì. Però non è che per questo voglio essere, diciamo, privilegiato… Non vorrei che da fuori ci fosse questa idea. Tutti qui sono seri e lavorano in sinergia con la squadra.

Ora quali sono i tuoi programmi?

Da un paio di giorni sono in Spagna. Siamo arrivati scaglionati: c’è chi c’era prima di me e chi arriverà dopo. Io invece verrò via un po’ prima perché poi volerò in Argentina, dove inizierò la stagione.