Il pagamento dei punti che non piace nemmeno in FCI

05.01.2023
7 min
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L’accostamento fra il pagamento dei punti ai Comitati Regionali e il reddito di cittadinanza ha fatto discutere. La sensazione che ci sia uno scollamento fra chi scrive le norme e chi deve applicarle si fa evidente parlando con Alessandro Spiniella, Vice Presidente del Comitato Regionale Veneto della FCI e insieme team manager della continental General Store (in apertura, una foto della Piccola Sanremo 2022 di photors.it).

Nell’editoriale di lunedì avevamo sottolineato la differenza fra Delle Vedove e Busatto, provenienti da Borgo Molino e General Store, entrambi tesserati per il 2023 con il devo team della Intermarché, che si chiama Circus-ReUz-Technord Development Team. Il primo costretto a pagare di tasca sua punti e bonus, il secondo… graziato dalla squadra.

«L’Intermarché è stata chiara – conferma Spiniella, 53 anni – loro non pagano valorizzazioni né bonus. Non pagano nulla. Quindi sostanzialmente io ho un atleta che avrebbe dovuto versare circa 4.000 euro di punti, invece non porto a casa niente. General Store applica un’altra filosofia. Con Busatto siamo stati chiari. Prima dell’offerta dal Belgio, aveva avuto richieste dalla Bardiani, però aveva preferito rimanere con noi. Gli abbiamo detto: «Guarda, ti ringraziamo della fiducia, ma facciamo così. Se ricevi l’offerta di una continental estera migliore della nostra (perché se vai in Colpack – ride, ndr – ti faccio pagare tutti i tuoi punti), vai pure tranquillo. Se ci pagheranno, bene. Altrimenti vuol dire che abbiamo investito bene i nostri soldi».

Alessandro Spiniella è team manager della General Store, qui a Sovizzo 2021 con Carpene e Visintainer (photors.it)
Alessandro Spiniella è team manager della General Store, qui a Sovizzo 2021 con Carpene e Visintainer (photors.it)
Ma loro non hanno pagato…

Per noi è una perdita. Non so quanti punti abbia pagato il Team Colpack, parlando con Rossella Di Leo mi sembrava che loro fossero intorno ai 20.000 euro, mentre noi ne paghiamo 13.000 di soli punti ed escludendo quelli di Busatto, ne incassiamo 4.000 scarsi. La precedente norma sul trasferimento degli atleti diceva che la squadra cedente deve ricevere il premio di valorizzazione di 5.000 euro, ma non chiariva chi lo dovesse erogare. Oggi hanno riscritto la norma, dicendo che la società che acquista deve pagare la società cedente. Ma se la società che acquista è estera, non essendoci alcun regolamento internazionale che la obblighi a pagare i punti, cosa facciamo?

Potreste impedire il trasferimento.

Come posso io trattenere un nullaosta, quando chi ha fatto la legge non sa come funziona la norma internazionale? Non posso penalizzare un mio corridore perché il legislatore italiano non sa come funziona all’estero. E’ come se il Governo Italiano facesse una legge senza sapere che c’è una norma superiore a livello europeo, che legifera sulla stessa materia. Mi dispiace dirlo, perché io sono vicepresidente del Comitato Regionale Veneto, quindi faccio parte dell’apparato dirigenziale della Federazione, ma chi ha fatto quella norma non ha lavorato bene.

Perché?

La norma dice anche che se la società cedente nell’anno successivo non tessera atleti nella stessa categoria o comunque non iscrive il team, non ha diritto di ricevere il punteggio di valorizzazione. Questo dice la norma 2022, facendo riferimento agli articoli dal 29 al 34 del regolamento tecnico. Ma nel 2014 sul tema era già intervenuta la Gabriotti (segretario generale della FCI fino al 2020, ndr) dicendo che se il passaggio non viene definito entro maggio, se anche la società non si iscrive, la valorizzazione va pagata ai Comitati Regionali che si faranno garanti e li daranno non si sa bene a chi. Si sa solo che il team acquirente il punteggio lo deve pagare.

Delle Vedove e Busatto correranno alla Circus-ReUz-Technord Development Team (foto Facebook)
Delle Vedove e Busatto correranno alla Circus-ReUz-Technord Development Team (foto Facebook)
Le due norme non sono state integrate?

No, come se chi ha scritto la norma del 2022 non sapesse cosa è successo nel 2014. Avrebbero dovuto scrivere che in deroga a quanto stabilito nel 2014… Allora sì che si fa una norma, altrimenti si fanno regole che si sovrappongono e non annullano mai quelle precedenti.

Poca conoscenza del mondo su cui si legifera?

Chi ha messo mano ai punteggi di valorizzazione scrive che vengono introdotti i bonus da 450-600 e anche 800 euro. Ma non lo sai che oggi le squadre non hanno soldi? Quella tabella l’hanno scritta in una riunione in cui erano presenti un Vice Presidente FCI, dei Consiglieri Federali, il Presidente della Commissione Strada e i presidenti regionali. Questi ultimi però – mi sono informato da Bandolin (Friuli Venezia Giulia, ndr), da Checchin nostro Presidente del Veneto e da quello della Lombardia – non avevano diritto di parola e hanno approvato la tabella così fatta. Non hanno espresso un giudizio di merito o, se lo hanno espresso, se lo sono tenuto perché tanto non aveva alcun significato in sede federale.

Quali sono le criticità?

Andiamo oltre la mia categoria, che è continental under 23. Se io faccio un’analisi anche nelle piccole squadre, diciamo esordienti e allievi perché il bonus è valido per tutte le categorie, oggi fra società si scambiano anche atleti che non hanno un punteggio. E magari se prendo 10 atleti che non hanno punti, devo pagare 4.500 euro per ragazzi che non hanno avuto una valorizzazione? Se uno non ha punteggio, vuol dire che tutto sommato più che un cavallo forse è un ronzino. Certamente ha diritto di correre, ma non mi deve costare così tanto.

Nella nascita della nuova CPS con Bardelli ds, il pagamento dei punti ha inciso per oltre 30.000 euro (foto Facebook)
Nella nascita della nuova CPS con Bardelli ds, il pagamento dei punti ha inciso per oltre 30.000 euro (foto Facebook)
Il passaggio meno chiaro è perché si debbano pagare i Comitati Regionali…

Siccome il bilancio dei Comitati si fa confrontando quello di previsione e il consuntivo e la Federazione eroga contributi in base all’attività e alle differenze tra attivo e passivo, se il mio attivo è costituito solo dai punteggi regionali, tu Federazione mi passi meno soldi. Come Vice Presidente sarei il primo a voler abolire il pagamento del punteggio per il mio atleta del Veneto che va a correre in Lombardia e viceversa. Alla fine le regioni che pagano sono solo tre. E’ difficile che il mio atleta del Veneto vada in Campania, è più facile che il campano venga da me o vada in Toscana o si fermi in Lombardia. Allora vuol dire che…

Che cosa?

E’ davvero come il reddito di cittadinanza. Il pagamento del punteggio regionale vale politicamente un reddito di cittadinanza: non faccio niente e prendo soldi. Nel 2022 ai campionati nazionali giovanili il Veneto l’abbiamo chiamato “Veneto piglia tutto”. E’ venuto anche Crisafulli (consigliere federale FCI, ndr) a fare le premiazioni e ha detto: «Sono molto arrabbiato perché in casa mia, avete portato via tutti i titoli!». Certo, perché vuol dire che il Veneto è una regione che lavora, però alla fine i soldi non li prende. Va bene così, perché lo sport di base deve investire e non deve prendere.

Il sistema è da bocciare?

No, ma il problema nasce a livello internazionale. Nel calcio, la Fifa ha una norma internazionale per cui, una volta che tu passi professionista, una percentuale del primo ingaggio deve essere pagata dalla società di approdo a quelle che ti hanno avuto come dilettante. Perché l’UCI non fa una cosa del genere? Ha paura di scomodare i 40 milioni di euro di Ineos o i 30 di Movistar? La catena non si interrompe mai. Io li prendo dalla Ineos o dalla Intermarché e a mia volta li passo alla società juniores che sta sotto di me, che a sua volta li cede in proporzione alla società degli allievi e così via… Noi invece ci fermiamo e allora non ha più senso avere dei premi di valorizzazione. Perché alla fine quando ci si ferma a una categoria, che siano gli esordienti, gli juniores o gli l’under 23, il sistema fallisce.

Busatto ha preso parte nel 2022 agli europei di Anadia, chiudendo in 17ª posizione (foto General Store)
Busatto ha preso parte nel 2022 agli europei di Anadia, chiudendo in 17ª posizione (foto General Store)
Un binario morto?

Oggi rischiamo che ci siano società che non prendono un euro, oppure che ci siano colleghi che… ricattano i corridori: se vuoi venire a correre con me, devi pagarti i punteggi. Un mio ex corridore è passato professionista e quando la squadra under 23 gli ha chiesto il pagamento della valorizzazione, lui gli ha detto di no e la squadra in tutta risposta non gli ha pagato lo stipendio negli ultimi tre mesi. E’ tutto collegato…

Cosa?

Non ci sono più le affiliazioni plurime negli juniores, però con 200 euro si può creare una nuova società in Toscana e in Veneto. Così per evitare quel che succedeva prima, una norma vieta il gioco di squadra fra atleti di squadre diverse. E’ scritto nelle norme attuativa per juniores e under 23. Scritto così, nell’articolo 17.9, senza nessuna specificazione. Così se io sono in fuga con la Iseo o con la Colpack e i miei corridori si danno il cambio con i loro per arrivare primi al traguardo, cosa facciamo: li sanzioniamo? Ma chi ha scritto la norma? Hai tolto le affiliazioni multiple e hai dei dubbi? Allora lasciale. Invece, appena ti rendi conto che hai danneggiato le regioni del Sud, viene fuori il bonus. Così le società delle regioni che non possono più avere le plurime, se ne faranno in qualche modo una ragione…