Cav, la storia e una volata affatto scontata: Ballerini a te…

09.07.2021
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«Abbiamo fatto la storia». In perfetto italiano Mark Cavendish si rivolge a Davide Ballerini pochi istanti dopo aver vinto la sua quarta tappa in questo Tour de France. I due si prendono il volto per le mani. Gioiscono. Volata magistrale. Intorno ai corridori della Deceuninck-Quick Step ci sono più fotografi del solito. Eppure è stato uno dei tanti sprint che Cav ha vinto nella sua prosperosa carriera.

Cav schiacciato come sempre. Al centro Morkov ancora in testa ai 50 metri…
Cav schiacciato come sempre. Al centro Morkov ancora in testa ai 50 metri…

Raggiunto Merckx

Ma questa, come detto, è storica. E’ la vittoria numero 34 di Cavendish alla Grande Boucle, quella che eguaglia un certo Eddy Merckx. E quando si vanno a toccare questi nomi trema il mondo.

«Mark – dice Ballerini – è un ragazzo splendido, sono contento che abbia raggiunto questo traguardo. Noi non ci abbiamo mai pensato a dire il vero, ma lui forse un piccolo pensiero ce lo ha sempre fatto. Ha scritto la storia è vero, ma adesso speriamo di riscriverla!».

Il pensiero di Ballerini (e non solo il suo) è rivolto ai Pirenei, che si stagliano all’orizzonte. In teoria il grande pericolo del tempo massimo dovrebbe esserci solo verso Luz Ardiden, con il Tourmalet e altre salite in precedenza, ma visto come è stata interpretata la corsa sin qui, mai dare nulla di scontato.

«Se Luz Ardiden è rischiosa come Tignes? Di sicuro non è facile, ma noi cercheremo di stare vicino a Cav il più possibile. Però Mark ha una gran gamba e non credo ci saranno grandissimi problemi. Noi di certo faremo quadrato intorno a lui. Dispiace piuttosto per la caduta di Tim Declercq. Siamo preoccupati per lui che è una pedina fondamentale».

Oggi il gigante belga è arrivato ultimo a Carcassonne, da solo, ad oltre 21′ dal suo compagno in maglia verde. Maglia verde che è un obiettivo sempre più concreto.

La bellezza del Sud della Francia, tra colline, vigneti e la Deceuninck già in testa
La bellezza del Sud della Francia, tra colline, vigneti e la Deceuninck già in testa

Volata non scontata

Quella di Carcassonne sembra una volata come le altre. Ma non è così. La squadra di Cav la prepara al dettaglio. “L’orchestra” Deceuninck è perfetta. Talmente perfetta che fanno primo e secondo. Alle spalle dell’ex iridato finisce infatti proprio Michael Morkov, il suo apripista.

I blu di Lefevere tengono i ranghi serrati sin dal mattino. Non è come nei due giorni precedenti. Oggi la corsa resta “chiusa”: deve essere volata, anche perché potrebbe essere l’ultima, incrociando le dita per Cavendish, proprio riallacciandoci al discorso dei Pirenei. E così ecco che a fare la guardia già a molti chilometri dall’arrivo sono due mastini veri: Alaphilippe e Asgreen. Non due qualsiasi.

«Eh – commenta Ballerini – però non eravamo così certi di arrivare in volata. La tappa non è stata facile e negli ultimi 60 chilometri hanno provato in tanti ad attaccarci».

La stoccata quasi vincente di Ballerini a Carcassonne
La stoccata quasi vincente di Ballerini a Carcassonne

Buco ponderato o no?

Ma sul cammino verso la storia ecco qualcosa che non ci si aspetta. Ai 700 metri Ballerini è in testa con una manciata di metri. Lui svolge il suo compito. Cioè tirare fortissimo per portarsi dietro Morkov che a sua volta deve lanciare Cav. Ma il danese molla quelle due pedalate e crea una sorta di buco. Probabilmente se non ci fosse stato Cortina avrebbe vinto.

«Mah, guardate – ci dice Ballerini – ancora non sono riuscito a parlare con Morkov, ma non era un qualcosa di studiato. Probabilmente Michael ha visto che eravamo un po’ lunghi e quindi ha fatto uscire qualcun altro per colmare quella differenza».

E qui si capisce perché Morkov sia tanto desiderato dagli sprinter. Possibile sia davvero riuscito ad avere quella lucidità in quelle poche frazioni di secondo e con l’acido lattico persino alle orecchie?

«Sì, sì… lui è incredibile – conferma Ballerini – Ragiona in quei momenti, riesce ad avere una lucidità impressionante. Io sono in camera con lui e sono contento perché in qualche modo è una scuola. Ha tanta esperienza. Parliamo delle volate fatte e di quelle da fare». Questa frase spiega il significato delle parole dette dallo stesso Ballerini ai microfoni Rai: «Siamo consapevoli di quello che facciamo».

La fatica di Ballerini sul Mont Ventoux (foto Instagram – Solowataggio)
La fatica di Ballerini sul Mont Ventoux (foto Instagram – Solowataggio)

E Ballero come sta?

Il Tour de France del ragazzo di Cantù nel complesso sta andando bene. Nelle prime tappe si è messo in mostra, ha sempre aiutato i compagni e nel giorno di Pontivy è arrivato quarto.

«Io sto bene dai. Ho avuto una bruttissima giornata nella tappa del Ventoux. C’è mancato un niente che andassi a casa. Avevo un mal di schiena terribile. Devo ringraziare la squadra, compagni e staff, se sono riuscito a portare la bici all’arrivo quel giorno. In un grande Giro c’è sempre un giorno no, ma certo a me è toccato proprio nella tappa più dura! Adesso però il peggio è alle spalle e che dire: sono contento di poter aiutare i miei compagni. Siamo davvero una bella squadra. Guardiamo avanti e speriamo di vincere ancora».

Quel primato assoluto fa gola. Insomma, battere Merckx non è da tutti…