Bernal, ciao Giro: nel 2022 si punta tutto sul Tour

23.11.2021
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Egan Bernal ha dato conferma del fatto che nel 2022 punterà tutto sul Tour. Non si tratta di un annuncio banale. La scelta di quest’anno di venire al Giro gli ha permesso di sottrarsi al confronto con Pogacar e Roglic, andare dritti verso la Francia significa sfidarli dopo la vittoria del 2019 e il doloroso ritiro del 2020. Potrebbe significare anche che il dolore alla schiena sia finalmente sotto controllo oppure che i capi del team Ineos abbiano deciso di tornare protagonisti sul palcoscenico che li ha resi grandi. Giocando in un solo colpo tutte le carte a loro disposizione: scelta in controtendenza rispetto alla loro storia e alla tendenza degli ultimi anni.

A Dubai, Bernal si è ritrovato in mezzo ai campioni del Giro. C’era anche Ganna, ma ha vinto Sagan
A Dubai, Bernal si è ritrovato in mezzo ai campioni del Giro. C’era anche Ganna

Mal di schiena sconfitto?

Domenica, Egan ha preso parte a un evento patrocinato a Bogotà da Exito, diffusa catena di supermercati, sull’importanza della corretta alimentazione nei bambini e ha poi trovato il modo di parlare di sé e del momento della sua carriera.

«Dopo le vacanze davvero necessarie – ha raccontato – sono già di nuovo concentrato sull’allenamento e sulla preparazione, sia fisica sia prettamente ciclistica. Spero di trovare rapidamente la giusta condizione. Penso di essermi completamente ripreso dal mal di schiena, ma nonostante ciò abbiamo monitorato l’evoluzione della situazione attraverso sessioni di fisioterapia, aumentando la frequenza del lavoro in palestra. Spero non abbia più ripercussioni sullo stare in sella. A inizio dicembre, insomma, volerò in Spagna per un ritiro con la squadra, dove definiremo programmi e dettagli per il prossimo anno».

Alla Vuelta, nella tappa dell’Altu d’El Gamoniteiru, uno dei pochi giorni di brillantezza di Bernal contro Roglic
Alla Vuelta, nella tappa dell’Altu d’El Gamoniteiru, uno dei pochi giorni di brillantezza di Bernal contro Roglic

Viaggio a Dubai

In precedenza, Bernal aveva partecipato al Giro d’Italia Criterium, che si è svolto a Dubai nel contesto dell’Esposizione Universale.

«Devo confessare – ha ammesso – che non avevo idea di cosa fosse l’Esposizione Universale, per la sua importanza e la sua grandezza. E’ stata una bella esperienza aver potuto visitare il bellissimo padiglione colombiano e quelli di altri Paesi. Sul fronte dello sport è stato molto interessante gareggiare nelle strutture dell’Expo (primo evento sportivo mai organizzato in un simile contesto, ndr) e penso che abbiamo dato un buono spettacolo con il gruppo dei campioni invitati dal Giro d’Italia, indipendentemente dal fatto che sono arrivato secondo dietro Sagan».

Dopo la Vuelta, per Egan Bernal un passaggio in pista lavorando sulla bici da crono
Dopo la Vuelta, per Egan Bernal un passaggio in pista lavorando sulla bici da crono

Ritorno al Tour

Sul Giro e sul fatto che fosse in primo luogo la risposta a un suo desiderio di maglia rosa (frustrato dal calendario 2020 rivoluzionato dal Covid) e poi un modo un po’ più soft di rientrare dopo i problemi alla schiena, il ricordo è molto bello.

«Il Giro – ha detto – è un ricordo bellissimo e fantastico. Ha avuto un enorme significato personale e sportivo per me, per la mia squadra e per il nostro Paese. Ma non è stato una passeggiata, ha avuto un costo molto alto nello sforzo fisico e mentale sia individuale che collettivo. E’ un trionfo che non dimenticheremo. L’ho pagato anche alla Vuelta, perché solo in alcune tappe ho sentito di avere le gambe. Il prossimo anno concentreremo tutta la preparazione e gli sforzi sul Tour de France. E’ tempo di tornare per riprendere il percorso iniziato nel 2019 e dal quale per un po’ mi sono allontanato».