Aru, vigilia un po’ strana dell’ultima settimana da corridore

31.08.2021
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Hai dormito un po’?

Quasi tre ore oggi pomeriggio, per quello non ho risposto subito.

La pennichella pomeridiana è fatta, ora ti manca di andare a guardare i cantieri e sei pronto per la pensione.

Vedo che non hai perso la simpatia, in questi giorni…

Tarda serata del secondo riposo della Vuelta, la risata arriva all’unisono. Fabio Aru sta vivendo l’ultima settimana da corridore. E anche se la sua scelta di ritirarsi al termine della corsa spagnola l’abbiamo masticata per giorni, il boccone è ancora impegnativo da deglutire. Conoscendolo, la provocazione è sferzante, ma utile per capire. Questo non sarà un altro caso Dumoulin, anche se in fondo quasi ce lo auguriamo. Il mal di stomaco pare alle spalle, almeno a giudicare dalla fuga con Majka (foto di apertura). Sarebbe stato brutto doversi ritirare dall’ultima corsa della carriera.

Tre settimane di corsa per salutare gli amici dopo una carriera di 9 anni tra i pro’. Qui con Caruso
Tre settimane di corsa per salutare gli amici dopo una carriera di 9 anni tra i pro’. Qui con Caruso
Come stai?

Un po’ meglio di quattro giorni fa. L’ho vista veramente brutta, l’altro giorno dopo ho rischiato di non partire. Ho avuto dissenteria, ho rimesso, ma sono riuscito a salvarmi. Andando a El Barraco ho avuto buone sensazioni, solo che Majka le ha avute migliori. Per due ore e mezza sono stato bene, poi mi sono proprio spento. Speriamo di aver recuperato e di continuare a farlo nella tappa di domani (oggi per chi legge, ndr). Perché poi ricominciano le salite.

Come stavi prima?

Il secondo posto alla Vuelta Burgos mi ha dato fiducia, mi sentivo veramente bene. Sono stato male fra la settima e la nona tappa. L’obiettivo, adesso si può dire, era entrare nei dieci ed era fattibile. Senza puntare troppo in alto, bisogna essere realisti. Ora ci sono ancora quattro tappe in cui potrò dire la mia. Non è la Vuelta che mi aspettavo, purtroppo, ma è quella che mi è toccata.

E’ arrivato alla Vuelta dopo il secondo posto di Burgos, in ottime condizioni
E’ arrivato alla Vuelta dopo il secondo posto di Burgos, in ottime condizioni
L’annuncio che a fine Vuelta smetterai di correre…

Quando l’ho annunciato, mi ero già abituato all’idea. A meno che uno non sia un folle, certe cose non le dici se non sei sicuro. Ci pensi e ci ripensi varie volte. Il fatto di averlo detto prima della Vuelta e non alla vigilia di una corsa secca mi sta dando la possibilità di godermi la mia storia di corridore, con tutti i pro e tutti i contro. Avrei fatto a meno del mal di stomaco, ma fa parte del pacchetto.

In gruppo cosa dicono?

Ogni giorno, anche se per caso, arrivano corridori che mi parlano. Mi chiedono perché. Ascoltano la mia risposta, poi la corsa continua. L’altro giorno è venuto Jakobsen, con cui prima non avevo mai parlato.

L’orgoglio sardo da sempre suo compagno di viaggio, qui sugli scarpini Gaerne
L’orgoglio sardo da sempre suo compagno di viaggio, qui sugli scarpini Gaerne
Qualcuno ha detto che l’abbraccio dei tifosi, ora che vai nuovamente forte, ti avrebbe convinto a tornare sui tuoi passi.

Non torno indietro per questo. L’abbraccio dei tifosi mi ha fatto molto piacere. In Spagna mi vogliono bene. Chi ti vuole manifestare del calore lo fa, chi ti disprezza scrive sui social.

Quando hai preso la decisione definitiva?

Dopo Burgos.

Cioè torni competitivo dopo tre anni a masticare sudore e fango e proprio in quel momento decidi di averne abbastanza?

Ma se vi dico tutto adesso, poi che cosa racconto? Voglio avere il tempo per mettere insieme le idee e i pensieri di tutto quello che è successo in questi anni. L’ho detto quando ne sono stato sicuro.

Quando a inizio anno correvi nel cross pensavi già di smettere?

Non ve lo dico per lo stesso motivo di prima (ride di gusto, stavolta la provocazione è sua, ndr).

In salita lo si è rivisto finalmente al suo posto nel gruppo dei migliori
In salita lo si è rivisto finalmente al suo posto nel gruppo dei migliori
Valentina (la sua compagna, ndr) che cosa ti ha detto?

Fra le tante cose che apprezzo della mia famiglia, da Valentina ai miei genitori, c’è che mi hanno lasciato prendere da solo questa decisione perché si tratta della mia vita. Se ne parla. Mi vengono dati consigli. Ma se vedono che chiedo più di quello che possono dirmi, fanno un passo indietro. Sono persone molto intelligenti.

Correre la Vuelta sapendo che sarà l’ultima può far calare l’ambizione?

Mai. Mi scoccia mollare, mi sarebbe scocciato doverlo fare nei giorni scorsi. Ho provato e proverò ancora. Il sogno di lasciare il segno c’è sempre, ma non so se ci riuscirò. Non avrei mai potuto affrontare la Vuelta con le ambizioni al minimo. Vediamo cosa potrò fare nei prossimi giorni. E del resto parleremo dopo, ne avremo certo l’occasione.