Aleotti sorride: «Sensazioni buone e con Gaspa in ammiraglia…»

04.03.2022
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Giovanni Aleotti è già in altura. Sembra assurdo, ma ad inizio marzo ha terminato già il primo blocco di gare. «Sono al caldo sole di Sierra Nevada. Anche se siamo a 2.500 metri qui la temperatura di giorno è sui 10 gradi e in basso dove ci alleniamo si arriva anche a 20 gradi», dice il portacolori della Bora-Hansgrohe.

L’emiliano ha iniziato bene la seconda stagione da professionista. Ha corso in Spagna, prima, e in Francia, poi. Gare in cui si è messo a disposizione del team e soprattutto ha cercato di trovare la condizione.

Aleotti (classe 1999) ha un contratto con la Bora Hansgrohe fino a tutto il 2023
Aleotti (classe 1999) ha un contratto con la Bora Hansgrohe fino a tutto il 2023
Giovanni, seconda stagione da pro’: come sono le sensazioni?

Ho iniziato un pelo in ritardo rispetto a quanto previsto a causa del Covid. Purtroppo l’ho preso nel momento sbagliato.

Cioè?

Al termine del ritiro. Mi stavo allenando bene, mancavano le corse per concludere la prima parte di preparazione e invece nulla da fare. Uno stop in piena corsa. E infatti sono arrivato alle gare con zero corse nelle gambe, mentre gli altri già ne avevano qualcuna. Pertanto non sono ancora nella condizione migliore. La prima cosa è stata ritrovare la pedalata giusta.

E quando vorrai essere in forma?

L’obiettivo è di arrivare nella migliore condizione in primavera, per le classiche delle Ardenne e per il Giro d’Italia e infatti prima di questi appuntamenti farò un altro ritiro in altura. Questo attuale durerà quindici giorni, poi scenderò per la Milano-Torino, la Sanremo, la Coppi e Bartali e appunto tornerò quassù per un’altra decina di giorni.

Hai detto che avresti dovuto iniziare prima: dove?

Nelle corse majorchine, ma con il Covid non ho potuto chiaramente. Sono rimasto a Majorca una settimana in più. Da solo in albergo. Fermo. Abbiamo un protocollo da rispettare. Ho ripreso ad allenarmi appena ho ottenuto l’idoneità (il Return to Play, ndr).

Aleotti nel 2021 ha vinto una tappa e la classifica generale del Sibiu Cycling Tour. Eccolo sul podio tra Aru e Schlegel
Aleotti nel 2021 ha vinto una tappa e la classifica generale del Sibiu Cycling Tour. Eccolo sul podio tra Aru e Schlegel
Durante l’arco dell’inverno hai ritoccato un po’ la preparazione rispetto agli altri anni?

No, più o meno è sempre la stessa. Semmai è cambiata la location del ritiro: l’anno scorso sul Lago di Garda, quest’anno a Majorca.

Eppure tanti tuoi colleghi ci hanno detto di aver implementato la parte a secco, la palestra…

Anche io l’ho fatta, ma non di più. E per dirla tutta non mi piace moltissimo e non ne ho incrementato il carico di lavoro. Anche perché a dicembre sei già in ritiro, tra Gran Canaria e quello con il team, e tutto questo tempo poi non c’è.

E sul fronte dei chilometri?

Abbiamo lavorato molto sulla base aerobica. A gennaio ho inserito i primi lavori specifici, ma come ho accennato, al momento di fare il salto di qualità ho preso il Covid che mi ha fermato.

Ma il feeling con il gruppo, con il ritmo dei pro’ è migliorato?

Sì, decisamente meglio! Alla Ruta del Sol io ero alla prima corsa (in realtà aveva esordito alla Paraiso Interior, gara singola, senza però concluderla, ndr) e gli altri avevano più ritmo. Però la cosa buona è che pur soffrendo un po’ mi sono sentito in ripresa. Ogni giorno andavo meglio. E questo mi ha reso ottimista.

Giovanni alla Ruta del Sol ha faticato un bel po’ e ha anche lavorato per la squadra
Giovanni alla Ruta del Sol ha faticato un bel po’ e ha anche lavorato per la squadra
Bora-Hansgrohe un po’ italiana con Enrico Gasparotto in ammiraglia…

Ero con lui alla Ruta del Sol e poi io sono nel suo gruppo di corridori. Ho conosciuto “Gaspa” questo inverno e devo dire che mi trovo davvero bene con lui. La sua esperienza con i ragazzi giovani è un bagaglio importante. Ha l’occhio fresco del corridore.

Parlate la stessa lingua insomma…

Esatto! E’ più vicino a noi corridori in tante cose. Ha corso fino a due anni e fa. L’anno scorso, poi, era ancora in gruppo come regolatore in moto e questo gli ha consentito di vedere ancora altre cose. I consigli che ci dà sono quelli che avrebbe dato due anni fa da corridore.

Giovanni, hai parlato di Ardenne e di Giro: come ci andiamo? Che velleità personali potrai avere?

Al Giro presentiamo un team molto forte con tre capitani: Hindley, Buchmann e Kelderman. Io sarò a loro disposizione e se dovesse esserci l’occasione in qualche tappa di avere più spazio cercherò di coglierla. Poi vi dico: in generale sono molto contento del programma che hanno previsto per me. La prima Sanremo, le prime Ardenne… E poi con Gaspa in ammiraglia che ha vinto due Amstel sarà figo andare a correre lassù! Aggiungerò un bel tassello di esperienza.