Affini Dorelan 2021

Affini: «Quante emozioni nella prima giornata»

08.05.2021
2 min
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L’approssimarsi di un grande Giro è un caleidoscopio di sensazioni che si moltiplicano man mano che si avvicina il momento del primo colpo di pedale. Sensazioni amplificate quando il primo atto è un cronoprologo, come nella maggioranza dei casi e come avviene anche quest’anno al Giro d’Italia, nella sede imponente di Torino.

Quando si parla di cronometro, in Italia fra i nomi dei maggiori specialisti emerge quello di Edoardo Affini (Jumbo Visma) anche se la sua esperienza al Giro è relativa: «Ho partecipato solo lo scorso anno, ma è un’emozione enorme, soprattutto per un italiano al Giro sapendo di poterti giocare qualcosa d’importante. Un pensierino alla maglia rosa è naturale farlo, anche se poi tra il dire e il fare…».

Di solito che sapore ha una prima giornata di un viaggio lungo tre settimane?

Senti che stai per affrontare qualcosa d’importante, lungo, pieno di avventure che potranno essere belle come spiacevoli, c’è l’incertezza del futuro. Un viaggio affrontato in una carovana ampia e ricca di colori, persone, ma soprattutto tante speranze e ambizioni, penso che sia così per tutti.

Inoltre la prima giornata è l’unica teoricamente nella quale tutti partono davvero alla pari e la maglia può andare a chiunque…

E’ vero, anche se naturalmente già alla vigilia ci sono gerarchie abbastanza prestabilite. La grande giornata può però esserci per ognuno. La prima giornata dà poi anche un senso di liberazione, dopo tanti ritiri, allenamenti, sacrifici. E’ ora di mettere in pratica quello che hai fatto, senti dentro di te molto nervosismo, ma io dico sempre che è un nervosismo buono…

Affini crono 2021
Edoardo Affini è al suo secondo Giro d’Italia: nel 2020 si è ritirato prima dell’ottava tappa
Edoardo Affini è al suo secondo Giro d’Italia
Che cosa cambia rispetto a una qualsiasi corsa a tappe?

Tantissimo, innanzitutto perché sai che non stai affrontando la “corsa del campanile” ma un evento di primaria importanza, che non riguarda solo chi ama il ciclismo. Io non sono ancora arrivato alla fine di un grande giro, troppo poche le mie esperienze in tal senso, ma tutti mi hanno detto che in tre settimane ci sono giornate buone e meno buone, bisogna saperle miscelare nella maniera giusta.

In un viaggio così lungo quanto contano i rapporti umani?

Se non c’è una buona atmosfera in squadra è difficile raddrizzare il timone quando le cose vanno male. Riuscire a vivere in un ambiente sereno nell’arco di tutte e tre le settimane è un aspetto fondamentale per ottenere risultati.

Si parte con un prologo di 9 chilometri, è più vicino a quelli classici di semplice introduzione o una cronometro vera e propria?

Diciamo che siamo un po’ a metà, perché comunque devi affrontarlo a tutta, partire forte e aumentare man mano finché non è finito. Molto dipenderà dal vento, sapersi gestire se sarà frontale all’inizio o alla fine e poi sarà importante partire già abbastanza riscaldati, proprio per sparare tutto sin dall’avvio.