Affini, il debutto stagionale nel team più forte

22.02.2024
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Edoardo Affini è atterrato in Belgio ieri sera. Prima si trovava con alcuni compagni sul Teide. Dalle Canarie a Bruxelles, cinque ore di volo per iniziare la stagione all’Omloop Het Nieuwsblad. E la inizia ancora una volta da protagonista, nella squadra… protagonista: la Visma-Lease a Bike (in apertura foto Instagram/Omloophetnieuwsblad).

Il gigante mantovano è soddisfatto e conscio dell’ottimo lavoro svolto sul vulcano dell’Atlantico. «E ora si inizia. E si inizia subito forte con l’Het Nieuwsblad, siamo mica qui a pettinar le bambole!». Anche l’umore è buono. 

Affini, uomo squadra, ma anche grandi prestazioni
Affini, uomo squadra, ma anche grandi prestazioni
Edoardo, la tua squadra si sa è super attenta ad ogni dettaglio: avete fatto la ricognizione anche di questa prima classica?

Non in questo periodo, perché come detto eravamo fuori, ma verso novembre abbiamo fatto dei sopralluoghi, degli allenamenti su quelle strade. Che poi alla fine sono quelle, si combinano in modo diverso di corsa in corsa. Per dire che non abbiamo fatto una ricognizione specifica per l’Omloop ma di quelle zone.

Questa corsa presenta ancora il Muur, il mitico Grammont: cosa si prova quando ci si passa anche da pro’ e in corsa?

Sai che è un punto storico del ciclismo. E’ bello vedere la gente che si ammassa e lo fa sia perché come detto è un punto storico, ma anche perché è un punto potenzialmente decisivo. Lì si può fare la differenza, come può non succedere. Basta pensare all’anno scorso quando Dylan (Van Baarle, suo compagno, ndr) era già fuori. Ci fu bagarre sul Grammont, ma non riuscirono a prenderlo. E’ un po’ quello che è ormai l’Oude Kwaremont al Fiandre. Sanno che è il punto decisivo, cruciale e tutti vanno lì. Anche noi percepiamo questa passione. E si percepisce anche l’odore delle patatine fritte!

Sei nel team più forte, che per di più proprio per questa gara viene da due vittorie, come si vive l’attesa? C’è pressione?

Veniamo, come avete detto, da due vittorie ed è chiaro che abbiamo una squadra forte e puntiamo a fare bene ancora, ma la concorrenza c’è ed è vasta. Noi cercheremo di fare la nostra corsa, poi quando sarà il momento di mostrare le gambe ci penseranno i vari leader di squadra. Una cosa è certa: ci aspettiamo poco aiuto.

Perché?

Perché cercheranno di metterci in difficoltà e dovremo noi gestire la situazione. Non dico che si metteranno d’accordo contro di noi, ma vorranno renderci la vita difficile. Ogni team avrà la propria tattica.

Van Baarle lo scorso anno sul Grammont, tra la folla…
Van Baarle lo scorso anno sul Grammont, tra la folla
Facciamo un po’ di nomi allora…

Beh, credo che se ti porti un Jasper Philipsen in volata possa essere un problema. E’ un brutto cliente, ma per chiunque. Jasper ha dimostrato di sapere andare su certi percorsi. Un’altro molto simile a lui è Arnaud De Lie. Occhio poi alla Lidl-Trek che ha una bella squadra e alla Soudal-Quick Step.

Nei grandi Giri c’è un derby Visma-UAE, nelle classiche c’è un dualismo Visma-Soudal?

Storicamente la squadra di Lefevere è stata la più vincente nelle classiche. Hanno l’esperienza, gli uomini e le conoscenze per fare bene. Se poi sia un dualismo solo con noi, non lo so. E’ diverso rispetto ad un grande Giro. Nelle corse di un giorno ci sono più variabili, la corsa è più aperta a più situazioni e a più squadre. Nei grandi Giri invece regge di più, l’ipotesi del dualismo: alla fine emergono certi valori.

Restiamo in casa tua, Edoardo. La vittoria di Van Aert in Algarve cambia qualcosa? 

Non direi, anche perché in squadra non abbiamo un solo capitano. Ci sono anche Van Baarle, Laporte. Wout se lo aspettano un po’ tutti e il fatto di avere più punte può essere un punto a nostro favore.

E per voi compagni di squadra la sua vittoria in Portogallo cambia qualcosa? Vi responsabilizza ancora di più?

No, uno come Wout non ha bisogno di vincere all’Algarve per essere leader. Semmai dà un po’ di morale a lui, gli dà un po’ di fiducia. Ha capito di aver lavorato bene durante l’inverno. Sa di essere partito col piede giusto.

Het Nieuwsblad, Affini tira il gruppo. Nelle ultime due edizioni i gialloneri hanno vinto
Het Nieuwsblad, Affini tira il gruppo. Nelle ultime due edizioni i gialloneri hanno vinto
Invece veniamo a te. Come vivi queste 72 ore che ti separano dal debutto stagionale? Com’è questo viaggio dal Teide all’Het Nieuwsblad?

Alla fine sono state cinque ore di volo. Qualcuno all’arrivo al Nord, ha scelto se fare i rulli o riposo totale. Oggi faremo una giornata molto semplice. Anche per abituarci allo sbalzo di temperatura. Domani, venerdì, invece faremo qualche accelerata per svegliare il motore. Non so se andremo sul percorso, non ho ancora il programma dettagliato.

Edoardo, tu come vivi questo debutto? Emozioni, sensazioni, pensieri…

Consapevole di aver svolto un bel lavoro, ma anche con qualche punto di domanda: come staranno gli altri? So quel che mi aspetta, ma non so come andrà. Ti devi comparare al livello degli altri, che magari hanno già qualche giorno di gara nelle gambe e io magari sono ancora un po’ imballato. Ma in generale è sempre bello vivere certe situazioni dopo un inverno passato a prepararsi.

Alle Olimpiadi ci pensi?

E chi non ci pensa!

Beh, ma con la crono tu hai delle potenzialità importanti?

Sì, ma il regolamento è un bel casotto. Ci sono uomini limitati. Solo tre posti e devono fare anche la strada. E’ come dire a Marcell Jacobs che per fare i 100 metri deve correre anche la maratona. Bennati e Velo avranno un bel da fare. Da parte mia massima disponibilità alla maglia azzurra.