Ma la serata non è finita. Tripudio Paternoster

21.10.2021
4 min
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Ma cos’è, un sogno? Non abbiamo neanche finito la sbornia del quartetto d’oro che subito dopo ecco anche l’argento di quello femminile e soprattutto un altro oro. Letizia Paternoster campionessa del mondo nell’Eliminazione. Una delle prove più vibranti dell’intero programma della pista.

Letizia sempre guardinga nelle posizioni di testa
Letizia sempre guardinga nelle posizioni di testa

Eliminazione sorniona

Eppure, la gara era partita quasi in sordina. Il francese Grondin aveva vinto lo Scratch e dopo la bolgia i decibel nel velodromo erano scesi. Ma intanto questo gruppo di ragazze girava, girava… Girava e mentre noi con un occhio scrivevamo del quartetto, con l’altro seguivamo la gara appunto. E la maglia azzurra della trentina era sempre davanti.

Eliminata una bielorussa, una norvegese, una lituana… restano in sei, in cinque, in quattro e la Pater è sempre dentro. Ed anche bene…

«Sì – dice Letizia a fine gara – ero in controllo, perché volevo che fosse così. Volevo riprendermi la mia vita. Stavo bene, ho corso bene. Ho cercato di stare sempre davanti e quando poi nel finale sono rimasta da sola con la Kopecky quasi non ci credevo. Mi sono tornati in mente questi due anni orrendi che ho passato e mi sono detta: questa è mia. Devo prendermela questa vittoria».

E così, come un’ex sprinter navigata la Paternoster già prima del suono della campana si è portata in alto sulla curva e poi in avanti. Quando è scesa verso la corda ha guardato la sua avversaria fissa negli occhi per tutto il tempo del rettilineo. All’ingresso dell’ultima curva davanti c’era lei. Ma per tenerla quella posizione serve gamba. La volata è da agonista pura. La belga riesce giusto ad affiancarla ma senza mai arrivarle neanche all’altezza della spalla. All’uscita della curva il vantaggio è netto. Letizia Paternoster è d’oro.

La trentina anche sul podio del team pursuit (argento alle spalle della Germania)
La trentina anche sul podio del team pursuit (argento alle spalle della Germania)

La rinascita

Letizia è visibilmente commossa. Alterna momenti di sorriso, ad altri di pianti a singhiozzo. Ci sta. Sta vivendo un momento di forti emozioni. E soprattutto emozioni contrastanti. Viene da due anni con diverse problemi: cadute, una mano rotta in seguito ad un incidente stradale, il Covid…

«E’ stato davvero fantastico per me. Una liberazione. Ci credevo tanto, lo sognavo tanto e quando ho tagliato il traguardo ero frastornata.

«Questa è la mia rinascita, dopo due anni bruttissimi. Lo dovevo a me stessa con tutto il male che ho passato. Ho vissuto un momento davvero buio che è difficile da spiegare a parole. E’ stato eterno. Ma è scattato quel “clack” in testa già da un mesetto, forse anche un po’ di più. Cosa lo ha fatto scattare? La voglia di riprendere in mano la mia vita».

«Volevo tantissimo questa corsa. Ho iniziato a pensarci dall’Europeo ma forse anche da prima. Dario Broccardo me lo aveva detto: proviamo a farne una ma a farla bene. Avevo l’opportunità della vita. Dino (Salvoldi, ndr) ha creduto in me… – fa una pausa – Dino ha sempre creduto in me e questa la devo a lui, a Dario, al mio ragazzo, a Miki, a Manuel Quinziato il mio mentore… perché sono stati gli unici in questi due anni terribili a starmi vicino. Gli altri se ne sono andati… purtroppo».

Tra quartetto ed eliminazione

Nel pomeriggio, appena iniziata la sessione pomeridiana le ragazze azzurre avevano girato in cinque. Si facevano prove di quartetto. Prove alle quali ha preso parte anche Letizia, nonostante dovesse fare l’Eliminazione. Sembra si stessero verificando le condizioni di Martina Fidanza, alle prese con un raffreddore. Ma una volta che Martina ha dato l’okay Letizia si è potuta concentrare sulla sua prova. 

«Sì – dice la Paternoster – mi avete visto parlare con Salvoldi perché ieri avevo fatto il quartetto con le ragazze, avevo fatto la qualifica e oggi avevo la mia gara. Giustamente abbiamo optato per questo cambio. Al mio posto è entrata Chiara Consonni. Alla fine mi porto a casa un argento e un oro. E’ incredibile!».