Quella di Marco Villa è un’attesa carica di pensieri, di calcoli e ragionamenti su come affrontare una stagione, quella 2023 su pista, che si preannuncia molto difficile nella sua gestione. Il posizionamento degli europei a metà febbraio, nel pieno dell’inverno e quando la stagione su strada (per quanto già iniziata fra Sudamerica e Australia) è ancora in via di costruzione, rende tutto più difficile. Siamo nell’anno preolimpico, bisogna guardare al ranking e costruire la qualificazione per Parigi 2024. E per quanto stiamo parlando di finalisti e vincitrici dei mondiali, i quartetti non possono permettersi passi falsi.
Vacanze in corso
Quasi tutti i protagonisti della pista italiana sono ancora in vacanza, anche chi è tornato ancora non ha ripreso in mano la bici. La pausa disintossicante, sia fisicamente che soprattutto mentalmente, è necessaria, ma presto bisognerà rimettere mano a tutto. Villa è già con il telefono pronto per il primo giro di sondaggi.
«Fino almeno all’11 novembre sono tutti a riposo – spiega – intanto sto programmando il primo ritiro stagionale. Saremo insieme dai 10 ai 12 giorni, probabilmente in Sicilia, a Noto per un appuntamento che si è anche rivelato fortunato per le nostre sorti. Un altro ritiro lo faremo dal 5 al 18 dicembre, con tutta probabilità a Valencia in Spagna ma attendiamo ancora la conferma e lì lavoreremo sia su strada che su pista».
Un inizio già abbastanza intenso…
E non è tutto. Per dicembre abbiamo previsto anche un paio di appuntamenti agonistici, in due eventi, il secondo dei quali ad Anadia in Portogallo, poi spero che intorno a Natale potremo tornare ad allenarci a Montichiari.
A proposito di gare, quello invernale è anche periodo abbastanza intenso per la pista, tra Champions League e 6 Giorni. Tu sei favorevole che i ragazzi si esprimano in queste manifestazioni?
Favorevolissimo! L’anticipo degli europei impone di accelerare per quanto possibile i tempi. Ho intenzione ad esempio di portare la nazionale maschile a San Juan, per gareggiare su strada e accumulare chilometri per anticipare il raggiungimento della forma. Per le donne c’è ancora da valutare il calendario e gli impegni delle ragazze all’interno delle loro squadre. Quella continentale sarà la prima gara dell’anno, i tempi sono molto stretti, quindi più gare fanno, meglio è.
Chi sarà impegnato nelle attività invernali su pista?
Nella Champions League saranno in gara al maschile Scartezzini e Donegà, fra le donne Barbieri e Zanardi, oltre alla Vece nelle prove veloci. Per le 6 Giorni so solo che Viviani ha dato il suo benestare per prendere parte alla classica di Rotterdam.
Parlando con Milan, ci accennava alla sua disponibilità verso le 6 Giorni, che sarebbero utili per allargare le sue esperienze al di là dell’inseguimento, ma sa benissimo che, oltre alle esigenze della squadra, anche una 6 Giorni non s’improvvisa…
Jonathan è un patrimonio che va preservato. Ha già il quartetto, so che il team si attende molto da lui e conta di utilizzarlo molto su strada. Io non voglio caricare lui d’impegni né tanto meno entrare in rotta di collisione con la Bahrain Victorious. Con i vari team voglio sempre mantenere un sano rapporto di equilibrio, mi inserisco dove posso, non devo essere visto come un ostacolo ma come un aiuto nella gestione dei corridori. I risultati si sono visti…
Le gare di dicembre potrebbero essere utili per far gareggiare ragazzi e ragazze nella madison, spesso hai sottolineato come le esperienze in gara latitino per i nostri.
Sono occasioni da prendere al volo, anche per un altro aspetto. Devo tenere sempre sotto controllo il ranking, perché ogni atleta che sia d’interesse per la rassegna mondiale abbia i 250 punti che l’Uci richiede. Non voglio inseguire l’accesso nelle ultime settimane, anche per il discorso fatto prima di non creare problemi ai team, quindi se in questo periodo si potranno incamerare punti, ben venga.
Situazione più facile da gestire con i maschi o le ragazze?
In questo momento c’è più chiarezza in campo maschile, i calendari sono delineati e giorno dopo giorno anche i team vanno chiarendo che cosa vogliono dai corridori almeno nella prima parte della stagione. I ritiri prestagionali sono fondamentali anche per me, per capire. Per le ragazze la situazione è più nebulosa, so che molte andranno in Australia, ma c’è molto da capire. Per questo non vedo l’ora di iniziare il giro di contatti, con telefono e agenda in mano…