Toselli rispolvera la vittoria: ora il buio è alle spalle

14.05.2024
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Ivan Toselli ha rispolverato il gradino più alto del podio, era da tanto che il corridore campano non aveva sensazioni così buone come quelle di adesso. Nel fine settimana appena concluso, con la maglia della rappresentativa della sua Regione, ha corso il G.P. Baron. La vittoria risale a qualche giorno prima, al 4 maggio, al Gran Premio Città di Predappio

«Non vincevo dalla Coppa d’Oro – racconta Toselli da casa sua – erano 400 giorni e oltre che non salivo sul gradino più alto del podio. Il 2023 non è stato un anno facile, il cambio di categoria tra allievi e juniores si è fatto sentire, ma anche la frattura alla clavicola di inizio stagione non ha aiutato. Una volta tornato in gruppo facevo tanta fatica a seguire il ritmo gara, soprattutto per la differenza con i corridori di secondo anno».

La vittoria di Predappio arriva dopo oltre 400 giorni di astinenza
La vittoria di Predappio arriva dopo oltre 400 giorni di astinenza

Due anni, due sensazioni opposte

Per il ragazzino che da allievo aveva stupito un po’ tutti e vinceva imitando l’esultanza di Mathieu Van Der Poel, per gioco e non per spavalderia, il 2023 è stato difficile.

«A livello juniores – continua – la differenza tra ragazzi di primo e secondo anno si vede, soprattutto per il fatto dei rapporti liberi. Me ne sono accorto anche io in questa stagione, mi sento meglio, sono cresciuto fisicamente ma rimango un atleta dalla corporatura esile. I rapporti liberi li soffrivo molto, in particolare in pianura dove non riuscivo a spingere come gli altri. Capitava che mi ritirassi dalle corse o che non riuscissi a fare quel che mi piace: attaccare. Questa vittoria mi ha sbloccato, ma era da un po’ che mi sentivo bene».

Il sorriso è tornato sul volto di Toselli che ora ha ritrovato la motivazione
Il sorriso è tornato sul volto di Toselli che ora ha ritrovato la motivazione
In che senso?

Sono sempre stato un corridore che ama attaccare, andare in fuga, fare fatica. Insomma correvo in maniera molto libera di testa. Nel 2023 questa caratteristica era stata accantonata, avevo paura di finirmi, di non essere in grado di tenere il ritmo. Da un po’ mi è tornata e devo dire grazie a Matteo Berti per questo. 

Anche all’Eroica Juniores Nations Cup eri molto attivo.

Sì, mi era tornata la voglia di fare, di muovermi e l’ho assecondata. Nella tappa annullata ero in fuga, il percorso era molto vicino alle mie caratteristiche e mi ero detto di provare. Anche la settimana dopo, a San Vendemiano ero andato in fuga, rimanendo davanti da solo per quattro giri (photors.it in apertura, ndr). 

Già all’Eroica Juniores si erano visti sprazzi del Toselli arrembante e coraggioso (foto Eroica Juniores/Guido Rubino)
Già all’Eroica Juniores si erano visti sprazzi del Toselli arrembante e coraggioso (foto Eroica Juniores/Guido Rubino)
L’arrivo di Berti ha portato una ventata di aria nuova?

Ha tante conoscenze e sa molto di ciclismo e di come si gestisce una squadra. Con lui il dialogo è costante, parliamo molto sia prima che dopo la corsa. Ha un piano in testa, un programma, e lo rispetta. Capita che magari ci dica di non correre per riposarci e puntare alle gare che sono più vicine alle nostre qualità. 

Come a Predappio?

In realtà non dovevo correre – dice con una risata – ma insieme a Berti abbiamo guardato la planimetria e mi ha detto di andare e pensare di vincere, ma senza pressioni. Lui mi è stato tanto vicino, mi ha fatto rimanere sereno e mi ha riportato a pensare in maniera positiva. Una cosa che nel 2023 mi è mancata.

Il clima nella Vangi è più sereno e comunicativo da quando è arrivato Matteo Berti e questo fa bene ai ragazzi
Il clima nella Vangi è più sereno e comunicativo da quando è arrivato Matteo Berti e questo fa bene ai ragazzi
Tu hai vissuto la Vangi prima e dopo il suo arrivo, cosa è cambiato?

L’anno scorso, in quel mio momento di difficoltà non ho avuto nessun aiuto, solo la mia famiglia mi è rimasta vicina. Un’altra cosa positiva è la programmazione, nel 2023 correvo tutte le domeniche e questo non aiuta a trovare un picco di forma. La stagione scorsa per il nostro team è stata l’annata “no”, succede.

Con Berti è arrivato anche un nuovo preparatore: Fabio Camerin

Anche lui ha dato un grande contributo fin dall’inverno. Ci siamo allenati molto a corpo libero, cosa che non avevo mai fatto in precedenza. Poi ha aggiunto anche delle sedute in palestra, nessun carico eccessivo, ma solamente un modo di lavorare diverso, dove ci ha anche insegnato a fare gli esercizi nel modo corretto. 

La preparazione invernale con Camerin ha portato a grandi miglioramenti in pianura (foto Eroica Juniores/Guido Rubino)
La preparazione invernale con Camerin ha portato a grandi miglioramenti in pianura (foto Eroica Juniores/Guido Rubino)
Insieme avete lavorato anche per migliorare in pianura?

Pedalando tanto a ritmi elevati con ripetute da quattro minuti a tutta, una specie di fartlek che mi ha dato tanta gamba in più. Una cosa che ha notato anche Dino Salvoldi (cittì della nazionale juniores, ndr) il quale durante un ritiro di qualche mese fa ha notato i miei miglioramenti e mi ha fatto i complimenti.

Sei uno junior di secondo anno, l’anno prossimo sarai U23, al futuro ci pensi?

Qualche contatto con dei team c’è, ma nessuna conferma: sono ancora in cerca. Una cosa però la voglio dire: in questo momento non ci penso al prossimo anno. Vedrò verso fine stagione cosa succederà, pensare troppo al futuro mi ha portato tante preoccupazioni, ho imparato a vivere di più il momento. Sto in pace e cerco i risultati.