Gli Europei di Trento si sono aperti nel segno dei giovani con le cronometro junior che hanno riservato qualche sorpresa. Nelle donne la 17enne russa Alena Ivanchenko, terza a partire (sulle 38 partecipanti) e prima in tutti gli intermedi, ha dominato ad oltre i 46 di media oraria battendo la tedesca Antonia Niedermaier e l’olandese Elise Uijen, campione uscente e tra le principali favorite al successo. La Ivanchenko è arrivata in Trentino col morale altissimo grazie ad altre medaglie d’oro conquistate in pista stavolta: ai Mondiali Junior disputati a Il Cairo dall’1 al 5 settembre ha vinto la gara a punti e la madison in coppia con la connazionale Inna Abaidullina, oltre a contribuire al successo nell’inseguimento a squadre.
Le azzurre Carlotta Cipressi e Francesca Barale hanno chiuso rispettivamente al nono e ventiduesimo posto (a 2’24” e 3’14”) ma per loro l’appuntamento clou sarà la gara in linea di venerdì 10 settembre.
La russa Alena Ivanchenko, per lei l’inno sul podio trentino Carlotta Cipressi all’arrivo, per lei un piazzamento nella top 10
Tra gli uomini junior c’era molta attesa per la prova di tanti interessanti profili e già plurivincitori stagionali, tra cui il norvegese Per Strand Hagenes (nel prossimo biennio correrà nel team Jumbo Visma Development) e soprattutto il belga Cian Uijtdebroeks (già certo di un contratto triennale con la Bora-Hansgrohe). Sullo sfondo gli azzurri, che si ritagliavano un ruolo da outsider, hanno ottenuto un buon quinto posto con Samuele Bonetto, anche lui fresco reduce dai Mondiali su pista dove ha vinto nell’inseguimento individuale, mentre Alessandro Romele ha terminato al ventiquattresimo posto, risultato condizionato da una giornata-no.
Alla fine però la medaglia d’oro è andata al 18enne belga Alec Segaert, già conoscenza di bici.PRO con il giudizio di Andrea Bardelli. Il neocampione europeo junior a cronometro ha pedalato a quasi 51 di media oraria, superando di 5” Uijtdebroeks e di 40” il francese Eddy Le Huitouze. Lo abbiamo sentito in mixed zone, mentre cede i fiori e la bottiglia di spumante ai genitori e ad un gruppo di suoi fans (con tanto di cappellini da ciclista con il suo nome).
Alec due gare in Italia e due vittorie, questa importantissima. L’Italia ti porta bene…
Sì, l’Italia è un bellissimo paese con bellissime strade e bellissimi scenari. E vincere qui la cronometro europea è davvero incredibile.
Hai battuto il tuo compagno Uijtdebroeks (insieme nella foto di apertura, ndr) che partiva con i favori del pronostico e che ti aveva battuto di 16” al campionato belga a crono. Raccontaci questa vittoria…
Sono partito fortissimo. Quando all’intermedio dopo 10 chilometri ho visto che lui era dietro di me ero contento ma non tranquillo perché stava facendo un grande tempo, era in rimonta. Fino alla fine è stata una gara incerta, poi quando Cian ha tagliato il traguardo ho capito che avevo fatto un risultato grandissimo. Per me è fantastico essere arrivato davanti ad un grande cronoman come lui.
Che tipo di corridore sei?
Non so, non posso dire di essere uno specialista della cronometro ma è una bella disciplina che spero di poter senz’altro sviluppare in futuro. In queste gare sei solo e puoi andare dritto per la tua strada. Puoi spingere forte e tutto questo è andato a mio favore.
Farai anche la prova in linea. Cosa ti aspetti?
So che è un bel circuito con una salita impegnativa che si farà forte. Però non è una salita troppo ripida per le mie caratteristiche e questo è un bene per me. Spero di fare ancora una buona corsa ma adesso non ci penso, mi sto godendo questo momento fantastico dopo questa vittoria.
Quando il 30 maggio hai vinto la gara di Stradella, ti aspettavi di tornare in Italia per vincere un titolo europeo?
Naturalmente volevo tornare per correre gli Europei con la mia nazionale ma non ci pensavo proprio. Questa vittoria è un sogno che diventa realtà.
Poi fari puntati sui Mondiali che correrai in casa…
Certo, non vedo l’ora, sarà fantastico. Farò sia la crono che la prova in linea.
Tu arrivi dal triathlon, il tuo primo sport. Quali sono i tuoi margini di miglioramento?
Penso di averne abbastanza. Mio fratello Loic, che è anche il mio preparatore, dice che miglioro ogni anno, anzi ogni mese. Credo di poter migliorare ancora tanto, devo fare ancora molti step, non troppo velocemente, se vorrò diventare professionista nei prossimi anni.
L’anno prossimo con che squadra correrai?
Cambierò squadra ma non passerò tra i professionisti (i rumors parlavano di un team WorldTour su di lui, ndr). Ho già un contratto con una formazione under 23 e forse potrei tornare più spesso in Italia a correre.
P.S. Due ore dopo la vittoria di Segaert, la Lotto Soudal ne ha annunciato l’ingaggio nel suo team U23.