Pinarello, la Tre Valli come premio per il suo 2022

08.11.2022
5 min
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Ha già la mente proiettata sul 2023 quando potrà dedicarsi alla bici fin dai primi mesi. Quest’anno Alessandro Pinarello ha dovuto districarsi tra la maturità, il Covid e gli impegni con la Bardiani-Csf-Faizanè. Contestualizzando il tutto, è riuscito a farlo piuttosto bene.

«Sono rientrato da pochi giorni dalle vacanze – ci spiega al telefono il 19enne trevigiano – che ho fatto a Marsa Alam con alcuni compagni di allenamento della mia zona. Ci eravamo già messi d’accordo questa estate di andare via tutti assieme. Adesso inizierò la preparazione invernale, visto che a metà dicembre dovremmo fare il primo raduno in Toscana».

Pinarello con Zana alla Tre Valli. Per il 19enne correrla è stata un premio della squadra
Pinarello con Zana alla Tre Valli. Per il 19enne correrla è stata un premio della squadra
Alessandro, partiamo dal finale di stagione che ci sembra sia stato positivo.

Sì, è stato così in effetti. In pratica sono rientrato ad agosto. Ho fatto Poggiana, Capodarco, una gara in Olanda, il Flanders Tomorrow Tour (gara a tappe per U23, ndr), poi tra i pro’ Giro di Slovacchia e Tre Valli Varesine. In mezzo ho corso il Piccolo Lombardia chiudendo al settimo posto. E con un po’ di rammarico.

Perché?

E’ stata una gara combattuta e strana. Il gruppo si è rotto dopo pochi chilometri. Mi sentivo bene. Così ho attaccato sul Ghisallo facendo selezione, ma proprio in cima ho rotto la bici. In pratica ho tirato fuori la fuga decisiva in cui non c’ero dentro. Con Busatto della General Store e Villa della Biesse-Carrera abbiamo provato a rientrare. Ce l’avevamo quasi fatta, ma sugli ultimi strappi abbiamo pagato lo sforzo. Piuttosto mi spiace che con me non sia rimasto Martin (Marcellusi, ndr) perché sono convinto che avremmo potuto fare qualcosa di più. Peccato, ero un po’ deluso, ma sono stato anche sfortunato. E se ci penso, davanti c’erano due quasi pro’ come Fedorov e Segaert, che ha la mia età e va come una moto.

Pinarello ha esordito tra i pro’ al Giro di Slovacchia disputando buone prove
Pinarello ha esordito tra i pro’ al Giro di Slovacchia disputando buone prove
La maturità è stata spartiacque per la tua attività. Come hai gestito scuola e bici?

Fino a giugno ho fatto fatica. E’ stato un periodo molto duro perché avevo giornate piene e facevo orari un po’ sballati. Andavo a scuola, durante la ricreazione mangiavo il pranzo che mi ero fatto la sera prima. Poi arrivavo a casa, mi infilavo i vestiti della bici che avevo già preparato al mattino ed uscivo ad allenarmi. Tornato a casa mi mettevo a studiare e preparavo tutto per il giorno seguente. E così via tutti i giorni. Certe sere ero cotto e andavo a dormire tardi perché dovevo finire. Diciamo che a scuola mi sono venuti poco incontro, considerando i miei impegni. Tuttavia sono riuscito a diplomarmi bene, anche se non con la votazione che speravo. Va bene così.

Dopo l’esame invece com’è andata?

Non ho trascorso una estate bellissima. Come dicevo prima, sono rientrato ad agosto perché ho preso il Covid. Al Val d’Aosta stavo già male ma ero ancora negativo ai test. Qualche giorno dopo a casa ero positivo. Lo sapeva solo la squadra. Ho dovuto riprendere quasi daccapo. Avrei dovuto fare l’altura però mi è saltata. Mi sono allenato a casa e poco per volta ho ritrovato una buona condizione.

Come è stato invece correre in mezzo ai professionisti?

In Slovacchia c’erano quattro formazioni WorldTour e, benché non avessero le prime punte, il livello della corsa era piuttosto alto. Di base è andata molto bene, in due tappe specialmente. Nella seconda mi sono staccato solo a 5 chilometri dal traguardo dove si arrivava in salita. Nella terza invece, che era lunga 210 chilometri con quattromila metri di dislivello, ho chiuso col gruppo di testa. Ho imparato a conoscermi meglio. Alla Tre Valli invece è stato un premio che mi ha fatto la squadra. Ero già su per il Piccolo Lombardia e mi hanno detto che l’avrei corsa. Ma va bene così, posso dire di aver corso con Pogacar e con due mostri sacri come Nibali e Valverde prima del loro ritiro.

Alessandro Pinarello nel 2023 manterrà un calendario prevalentemente di gare U23 (foto TM Marketing)
Alessandro Pinarello nel 2023 manterrà un calendario prevalentemente di gare U23 (foto TM Marketing)
Cosa ti hanno detto i tuoi tecnici di questa annata?

Beh, il giorno della Tre Valli, visti i calibri in gara, mi hanno detto che avrei dovuto solo portare la bici all’arrivo (sorride, ndr). Per il resto so che Roberto (Reverberi, il team manager, ndr) ha parlato bene di me in un’intervista e me lo ha anche detto. Però quest’anno è stato più vicino a me Mirko (Rossato, il diesse della formazione U23, ndr) perché ci guidava lui nelle nostre gare. Anche lui ha speso belle parole per me. Naturalmente mi fanno piacere questi riscontri. Sono motivazioni importanti per la prossima stagione.

Tu e il tuo compagno Pellizzari eravate stati al centro di un caso particolare nel passaggio a pro’. Ora che è finita la stagione, consiglieresti la stessa cosa ad uno junior?

Senza entrare nel merito delle questioni burocratiche che non mi competono, direi proprio di sì. Quest’anno io ho fatto un’attività uguale a quella che avrei fatto in una qualsiasi altra formazione U23. Mi hanno concesso il tempo di studiare e di organizzarmi a dovere con la scuola. Mi hanno aspettato quando ho avuto problemi. Ed il programma delle gare è stato fatto in modo graduale. Ora mi sento più responsabilizzato e noto la mia crescita mentale. Ogni giorno devi sapere che hai fatto bene i tuoi lavori. La tua coscienza deve essere sempre a posto. Per me è stato così.

Al Giro di Slovacchia, Pinarello si è piazzato settimo nella classifica dei giovani (foto Okolo Slovenska)
Al Giro di Slovacchia, Pinarello si è piazzato settimo nella classifica dei giovani (foto Okolo Slovenska)
A questo punto, che obiettivi ha Alessandro Pinarello per il 2023?

Di sicuro potrò dedicarmi solo alla bici. Quindi sarò più pronto a chilometraggi più lunghi. Dopo la maturità avevo pensato di iscrivermi all’università di agraria a Udine, ma ho rimandato a fra qualche anno, quando avrò ben capito come potermi gestire al meglio. Ho avuto la conferma che adesso nel ciclismo devi curare ogni dettaglio perché il livello è alto ovunque. Quest’anno ho fatto alcune corse dove volevo strafare. Una euforia che mi ha portato a sbagliare. Per l’anno prossimo il mio intento è fare lo stesso calendario, ma farlo molto meglio. Soprattutto nelle corse attorno a casa come Piva, Belvedere o San Vendemiano vorrei andare molto forte. O anche vincere, perché no…