Piemonte, il risveglio prosegue. Dietro c’è tanto lavoro…

06.09.2021
4 min
Salva

Avevamo iniziato a percepire una ventata di novità ai campionati italiani della cronometro, quando Francesca Barale vinse fra le junior, Sobrero fra i professionisti ed Elisa Longo Borghini fra le elite. Una sorta di risveglio del Piemonte, che si è andato completando con i grandi risultati di Filippo Ganna, Elisa Balsamo ed Eleonora Gasparrini. Perciò quando al Giro della Lunigiana sono arrivate le due vittorie di Manuel Oioli, la sensazione della marea in arrivo si è fatto molto concreta. A livello giovanile, il Piemonte è la potenza che non ti aspetti.

«Effettivamente c’è un po’ di risveglio. Questo gruppo junior è veramente entusiasmante. Siamo un po’ mancati al campionato italiano, ma vedo che si sono riscattati molto bene. E il gruppo che ho portato qua al Giro della Lunigiana è stato uno dei gruppi più azzeccati. Perché oltre che dei grandissimi corridori, è un gruppo molto affiatato».

Classifica sfumata

Parla Francesco Giuliani, classe 1982, tecnico regionale piemontese per la categoria juniores, con trascorsi nel quartetto e qualche piazzamento su strada. La spedizione al Lunigiana è parsa quasi una gita fra amici, che però hanno collaborato al massimo livello. E se non fosse stato per la distrazione collettiva della prima tappa, in cui anche loro sono incappati, probabilmente Oioli avrebbe potuto giocarsi la classifica con Lenny Martinez.

«Sono dei ragazzi bravi che sanno fare bene il loro compito – continua Giuliani – e hanno lavorato veramente tanto. Peccato davvero per la prima tappa, abbiamo un po’ tentennato con Manuel sull’ultima salita. Altrimenti si poteva anche lottare per la vittoria finale. Oioli era il nostro leader (in apertura con Bozzola dopo la vittoria di Fosdinovo, ndr), gli altri ragazzi avevano i loro compiti ben precisi. Non avevamo lasciato niente al caso».

Scelta ragionata

Cosa c’è alle spalle di ragazzi che si chiamano Oioli, Mattio, Bozzola, Borello, Rosa e Valnotto? Sono i migliori che ci sono oppure Giuliani ha potuto scegliere fra tanti? Nella baraonda ai piedi del podio, il torinese ci pensa e risponde

«C’era parecchia gente che ha fatto bene anche nell’ultimo periodo – dice – ma ho voluto credere in questi ragazzi, perché li ho visti proprio adatti a un percorso di questo genere. Molti mi hanno chiesto perché non abbia portato uno scalatore, perché è innegabile che nella nostra formazione non ci sia uno scalatore vero. Ma io non ho mai pensato che il Lunigiana di quest’anno fosse una corsa per corridori del genere. C’era tanta pianura dopo le salite e dei falsopiani che fanno troppo male uno scalatore. Perciò ho scelto in base al percorso. Il massimo».

A Fivizzano, l’ultimo tentativo di riaprire la classifica, ma a vuoto
A Fivizzano, l’ultimo tentativo di riaprire la classifica, ma a vuoto

Collegiali e affiatamento

Ma l’abbondanza va gestita. Già nei giorni scorsi Gianluca Geremia, tecnico del Veneto ci aveva parlato della sua idea di incrementare l’attività delle rappresentative regionali e il suo collega piemontese non èt troppo distante.

«Come Comitato regionale – dice – abbiamo incrementato moltissimo l’attività e vorremmo farlo ancora. C’è in atto un progetto per aumentare molto l’attività regionale con dei collegiali. Abbiamo già cominciato a farne e a seguire l’attività aumenterà ancora proprio per affiatare il gruppo che poi verrà via con la rappresentativa regionale. Perché comunque questi ragazzi corrono normalmente come avversari, quindi bisogna anche affiatarli. Devono essere amici soprattutto in bici e divertirsi. E alle loro spalle c’è già il ricambio pronto. Non a caso qui al Lunigiana ne avevamo quattro di primo anno».