I test degli junior. La Ballerini da Toni

18.01.2021
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Junior e test. Junior che crescono. Ormai si è ben capito che già da questa categoria non si scherza più. Anzi sempre più spesso da qui si salta direttamente al mondo dei pro’. Tutto è più professionale a partire dalla preparazione.

Lo scorso fine settimana, la Franco Ballerini ha iniziato i suoi test presso il centro di Pino Toni, preparatore che tende una mano a molti team giovanili. Oltre alla squadra diretta da Andrea Bardelli, il coach lucchese segue anche Cps Professional Team, Scap, Uc Empolese… Ma quali sono le differenze con i pro’. Cosa pensano i ragazzi quando entrano in laboratorio? Che test si fanno?

Toni cerca di riportare al millimetro le misure dei ragazzi così da metterli a loro agio
Toni riporta le misure dei ragazzi sul cicloergometro

Il test incrementale

La stagione in qualche modo parte da qui. E’ in seguito ai risultati emersi da questi test che poi allenatori e direttori sportivi stilano il programma di lavoro e successivamente quello delle corse.

«I test sono molti – spiega Toni – ma in questo caso con i ragazzi si fa quello incrementale per estrarre i valori d’intensità a cui lavorare. Con i professionisti si fanno anche quelli metabolici, più complessi». 

Ma come si svolge il test? «E’ il classico incrementale. Prima faccio fare un riscaldamento in cui li porto anche a 3,5 watt/chilo, dipende anche dal peso, ma arrivano fino ai 220-250 watt. Terminato il riscaldamento (e fatto un po’ di recupero, ndr) inizia il test vero e proprio. Si parte da 100 watt e ogni minuto aumentano di 10 watt.

«La durata poi dipende dal soggetto e dal peso. Mediamente si attesta sui trenta minuti, per i ragazzi che pesano sui 65 chili. Ma ci sono atleti con numeri davvero importanti che sono andati anche molto oltre. E infatti una delle domande più ricorrenti dei ragazzi stessi è: quanto ha fatto Sagan? Quanto è durato Contador?».

Stupore sì, riverenza no

Quando arrivano presso il centro Cycling Project Italia i ragazzi non restano insensibili. 

«Il mio studio è particolare – spiega Toni – Ci sono cimeli, trofei e foto di campioni che eseguono i test. Ce n’è una di Frank Vandenbroucke. Il belga fece, credo, il suo ultimo test con me quando venne alla Cinelli di Biasci. C’è la foto di lui con il Leone delle Fiandre sulla spalla che troneggia e vedo che quello scatto suscita sempre un certo effetto. Alcuni sono emozionati, altri no. Quelli più tesi li vedo anche dalle pulsazioni: sono più alte prima d’iniziare che 5′-6′ dopo aver cominciato, quando invece sarebbero dovute aumentare. Pedalando invece si tranquillizzano e via. Salvo casi eccezionali, non è un tipo di tensione che influisce sui risultati.

«Devo dire però che rispetto al passato, i ragazzi hanno meno soggezione di allenatore, dirigente… Hanno più pelo sullo stomaco dal punto di vista del comportamento. Ti vedono più alla pari. Specchio della società? Forse. I social hanno un po’ appiattito tutto».

Valerio Conti da juniores nella Guazzolini Coratti: numeri da campione per il laziale
Valerio Conti da juniores nella Guazzolini Coratti

Conti fuoriclasse

I test che hanno svolto i ragazzi della Franco Ballerini hanno già evidenziato buoni numeri per qualcuno. E questo darà ai giovani ciclisti una bella iniezione di fiducia per iniziare a lavorare sul serio. Tuttavia non sempre si scende dal cicloergometro col sorriso.

«Agli junior non succede spesso però – riprende Toni – perché è il primo test e non hanno riscontri. Può starci che qualcuno si aspetti di più, ma non ci rimangono male. Magari già con i dilettanti può accadere. C’è chi andava molto forte junior e da U23 sperava di migliorare ma così non è stato. In più c’è chi è “animale” da laboratorio e chi da corsa».

Il recente campione europeo, Ponomar, però era “animale” sia sul cicloergometro che sulla bici a quanto pare.

«Anche Tiberi, recentemente, o Butteroni da junior hanno fatto segnare ottime prestazioni. Tra i tanti che ho avuto, Damiano Caruso e Valerio Conti fecero performance di altissimo valore. Conti soprattutto. Valerio veniva qui con il “povero” Antonio Fradusco già da allievo. Aveva un rapporto peso/potenza davvero elevato per quell’età, nella fase intermedia della carriera forse non ha reso come poteva».