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EDITORIALE / La prima di Hagenes: una via replicabile?

13.03.2023
5 min
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Per Strand Hagenes, norvegese di 19 anni, ha vinto ieri la sua prima corsa da professionista in maglia Jumbo Visma Development: la Albert Achterhes Profronde Van Drenthe. Ha staccato di 8 secondi Tobias Lund Andresen, Adam De Vos e Florian Vermeersch. La volata del gruppo alle loro spalle è stata vinta invece da Sam Welsford, il velocista sbocciato quest’anno con due vittorie alla Vuelta a San Juan.

Talento predestinato

Che Hagenes fosse un bel talento lo avevamo capito già nel 2021, quando vinse il mondiale juniores su strada a Leuven, dopo essere arrivato secondo all’europeo e aver vinto la Corsa della Pace Juniores. La Jumbo Visma ci aveva messo già sopra gli occhi e lo scorso anno lo ha inserito nella sua Development, facendolo correre quasi esclusivamente fra gli under 23.

Nel 2021 a Leuven, Per Strand Hagenes ha vinto il mondiale juniores: anticamera del passaggio alla Jumbo Visma Development
Nel 2021 a Leuven, Hagenes ha vinto il mondiale juniores, prima di passare alla Jumbo Visma Development

La prima vittoria è arrivata il 3 aprile del 2022, alla sesta corsa: una semitappa nel Le Triptyque des Monts et Chateaux, chiuso al secondo posto dietro Paleni, altro talento in rampa di lancio con la maglia della Groupama-FDJ Conti. Poi lo abbiamo visto terzo al Giro del Belvedere, lottare al Tour de Bretagne e fare la prima corsa tra i pro’ il 21 maggio: 42° alla Veenendaal Classic.

Primo anno in crescendo

Di lì ancora fatica ed esperienza alla Corsa della Pace, fino alla seconda vittoria dell’11 giugno in una tappa del Raiffeisen Oberosterreich Rundfahrt in Austria. E da quel momento la velocità è aumentata. Sesto e 13° nei campionati nazionali di crono e strada con i professionisti. Partecipazione al Sazka Tour, ancora con i grandi. Tour de l’Avenir, con due podi. E verso fine stagione il 13° posto ai mondiali U23 di Wollongong, la partecipazione al Giro dell’Emilia e alla Tre Valli Varesine inserito nella WorldTour e ultima corsa di stagione il 9 ottobre con la vittoria nella Parigi-Tours Espoirs.

In tutto 40 giorni di corsa al primo anno, con 6 gare a tappe e 3 vittorie, avendo compiuto 19 anni a luglio.

La vittoria di ieri, ottenuta peraltro in una giornata fredda e bagnata riallaccia il filo, ma lancia Hagenes in uno scenario 2023 leggermente diverso. C’è stato uno scatto. La sua prima corsa 2023 è stata infatti la Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Poi una di elite/U23, quindi il norvegese è tornato di nuovo tra i pro’ con il GP Pierre Monseré, fino al successo di ieri.

Lampi di azzurro

Quel che ci interessa capire e che approfondiremo nel corso dell’anno, avendo la possibilità di osservare la situazione, è se il cammino di Per Strand Hagenes sia figlio della sua eccezionalità o sia qualcosa di ripetibile anche per gli azzurrini che da quest’anno si sono trasferiti nelle continental del Nord.

Non è passato inosservato infatti che ieri Francesco Busatto della Circus Reuz (devo team della Intermarché) sia arrivato secondo alla Le Get UP Cup di Aywaille, che si corre sulle strade della Liegi-Bastogne-Liegi, alle spalle del compagno Faure Prost. Così come che Noviero Raccagni, passato alla Continental Soudal Quick Step, si sia piazzato terzo nella olandese Dorpenomloop Rucphen di 179 chilometri, vinta da Laurenz Rex. E la stagione è iniziata anche per Mattio e Belletta, entrambi compagni di Hagenes alla Jumbo Visma Development, che hanno preso parte a due corse in linea e all’Istrian Spring Trophy.

Team italiani allineati

Tutti loro si sono avviati sulla stessa falsariga di Hagenes, seguendo uno schema collaudato che a detta dei loro tecnici porterà allo sviluppo necessario perché si inseriscano nei rispettivi team WorldTour. Lo stesso schema attuato da Lorenzo Germani in Francia che, dopo due anni in continental, è sbarcato quest’anno nella Groupama-FDJ dei grandi. Lo stesso intrapreso finora dalla Colpack (ieri in Istria, secondo posto per Davide Persico) e dalla Technipes, due continental di casa nostra (in Istria c’erano anche la Eolo e la Green Project, squadre professional).

Sarà interessante nei vari step della stagione verificare la crescita dei ragazzi partiti e quella di coloro che sono rimasti, in base all’attività proposta. E renderci conto se qualche Hagenes ce l’abbiamo anche noi e si possa lavorare in modo diverso per tirarlo fuori o vada bene così.