Non solo classiche del Nord e professionisti. La scorso weekend ci ha regalato anche tanto sul fronte degli under 23. E l’Italia ne è stata protagonista con due grandi eventi: il Trofeo Città di San Vendemiano e il Trofeo Città di Meldola. Due gare davvero tirate al massimo e che hanno visto al via qualcosa come 342 ragazzi, senza contare che il giorno prima moltissimi dei protagonisti di Meldola sono stati gli stessi della gara del sabato, vinta da Luca Coati. Anche qui altri 188 partenti.
La Marsigliese in Veneto
Partiamo dal Gp Industria e Commercio di San Vedemiano. Ad abbassare la bandierina del via oltre alle consuete autorità locali, anche Moreno Argentin che in questi giorni di classiche delle Ardenne deve aver sentito forte il richiamo delle corse. Con lui anche Bugno.
La gara prevedeva una prima parte più facile e poi il circuito con il mitico Ca’ del Poggio, ormai teatro del grande ciclismo: un piccolo stadio delle due ruote, anche se senza pubblico a causa del Covid. E proprio su questo strappo si delineava il grosso della corsa. Davanti infatti erano in otto, ma tra di loro mancavano tre dei grandi favoriti: Juan Ayuso, Luca Colnaghi e Andrea Pietrobon, rientrati in un secondo momento con altri contrattaccanti. Dopo le cinque tornate si presenta a San Vendemiano questa manciata di atleti e il più veloce di loro è il francese Paul Lapeira, un buon passista al primo successo internazionale.
«Sapevo di stare bene ed ero venuto qui per puntare alla vittoria – ha detto il portacolori della Ag2R Citroen – Quando ho visto che la nostra azione prendeva il largo ho capito che saremmo potuti arrivare. Nel finale sono partito un po’ lungo, ma sono riuscito a resistere fino alla fine». Lapeira sta comunque attraversando un buon periodo di forma. Pochi giorni prima era giunto terzo in un’importante gara in Svizzera.
Da segnalare che Ayuso (Colpack-Ballan) ha aiutato il compagno di squadra Mattia Petrucci, il quale ha chiuso al terzo posto e che lo stesso Lapeira poteva contare sull’apporto di due compagni di squadra. Secondo, Jacopo Menegotto, della General Store.
Verre succede a Pantani
Poco più a sud invece, sulle strade romagnole Luca Coati ci ha confidato che avrebbe cercato il bis dopo la vittoria del sabato a Mordano, ma il portacolori della Qhubeka non è riuscito nell’impresa.
Livello leggermente più basso a Meldola rispetto a San Vendemiano, ma comunque gara tiratissima e di sicuro più dura altimetricamente rispetto a quella veneta, tanto che, nota curiosa, l’ultimo a vincere questo evento fu Marco Pantani. Il percorso era molto nervoso, con la salita di Teodorano a farla da padrona, una scalata posta tra l’altro in posizione strategica: era infatti a 14 chilometri dall’arrivo. E poteva essere un trampolino ideale.
La corsa ha vissuto su un grande tentativo composto da sei uomini, i quali però sono stati riacciuffati all’ultimo giro. Il loro vantaggio non è mai stato elevato e si era capito che le speranze sarebbero state poche. Nonostante la salita posta in quel punto, ai 3 chilometri dal termine il gruppo (quel che ne restava, cioè circa 30 atleti) è tornato compatto, ma proprio in quel momento sono scattati Alessandro Verre e Gianmarco Garofoli. Un vero colpo da finisseur per loro.
Nello sprint finale il corridore della Colpack Ballan però ha la meglio. Garofoli infatti aveva fatto parte dei sei della fuga ed era più stanco. Terzo un buon Antonio Puppio (per l’occasione in azzurro). Con questo successo e dopo la consueta “linguaccia” con la responsabile organizzativa del team, Rossella Dileo (ormai segno distintivo dei successi Colpack) Verre può vantarsi di essere l’unico corridore della nuova generazione ad essere succeduto a Pantani.