Antonio Puppio da due anni milita nella formazione Kometa-Xstra Cycling, la Continental spagnola guidata da Ivan Basso e Alberto Contador.
Quella appena conclusa è stata per il corridore varesino stagione d’investimento. Nel senso che è mancato l’acuto, ma ha accumulato molta esperienza. Va detto che il 21 enne di Samarate ha corso moltissimo con i pro’: in pratica è andato all’università. La facoltà? Lavoro e vita da corridore.
«In questi giorni – racconta Puppio – ho già iniziato con le attività alternative: qualche camminata, palestra e Mtb. E ci vuole perché il 2020 è stato breve ma intenso. Ho fatto molte gare di alto livello e devo dire che il feeling è stato buono. Mi sono sentito a mio agio con quei ritmi.
«Dopo la quarantena abbiamo avuto l’opportunità di rivedere i nostri obiettivi. Se in una stagione normale fai dei programmi che vanno da febbraio ad ottobre e punti ad andare forte in un certo periodo, quest’anno è stato gioco forza che si cercasse di andare tutti forte per il tempo che restava».
Esordio a doppia velocità
Il varesino parla in modo calmo. Racconta che correre con i pro’, specie nelle gare in cui ci sono squadre WorldTour, è parecchio differente.
«Sono due modo differenti di fare la corsa e di soffrire. Nelle gare dei pro’ è tutto più ordinato. Soffri perché quando una WorldTour decide di andare forte si va forte davvero. Negli U23 magari soffri anche di più ma non sai quando. Magari l’attacco buono arrivano all’inizio e non sono dei più forti, ma dei più coraggiosi o di chi si ritrova al posto giusto al momento giusto.
«Ricordo il mio debutto tra i grandi alla Vuelta Murcia 2019 con Valverde in maglia iridata. C’era una tappa per velocisti. Si andò tranquillamente. La velocità aumentò solo nel finale. Fu un esordio soft. Il giorno dopo invece c’era una tappa mossa. Sì parti a tutta, bagarre totale, e infatti dopo 100 chilometri fui costretto a fermarmi. Mi chiedevo: ma è lo stesso gruppo di ieri?».
Obiettivo crescere
Avere come maestri Basso e Contador non è cosa da poco. Esperienza e carisma non mancano. «Ogni loro parola è importante. Insistono molto sull’importanza del lavoro, sulla serietà, sul fare la vita del corridore. Dobbiamo rispettare una certa routine, impegnarci negli allenamenti, stare attenti a tavola, andare a dormire sempre negli stessi orari. Insomma essere corridori H24».
Ad oggi Antonio Puppio ancora non sa dove correrà il prossimo anno. Tutto è in divenire. Team, procuratore… c’è anche la possibilità che resti alla Kometa, ma una cosa è certa. «Io – dice il varesino – voglio fare il corridore e arrivare al massimo livello».