A Peveragno è ciclismo champagne. Attacco in blocco “degli Fdj”

16.06.2022
6 min
Salva

«Ciclismo champagne», dice Lorenzo Germani al suo massaggiatore appena conclusa la tappa. Il corridore della Equipe Continental Groupama-FDJ in qualche modo ha ragione. Anche se non hanno vinto. Anche se la Busca-Peveragno si è conclusa con un niente di fatto, sono stati i protagonisti della corsa (in apertura, foto Isola Press).

Il caldo è opprimente in questo spicchio di Piemonte. La tappa ha vissuto sul bellissimo e affascinante attacco della squadra francese. Ma alla fine l’ha spuntata il belga Gil Gelders. Il biondino della Bingoal Pauwels Sauces WB Development ha preceduto di un soffio Sergio Meris. Bravissimo, anche per la grinta mostrata.

Beffa belga per Meris

Il ragazzo della Colpack-Ballan dopo l’arrivo dava pugni sul manubrio. Uno sfogo del momento. Pochi istanti dopo, infatti, era di nuovo lucido. E tutto sommato anche soddisfatto.

«Siamo andati via sulla salita finale del circuito – ha detto Meris – Ho chiuso su tutti e nel finale, proprio negli ultimi dieci metri mi sono mancate le gambe. Peccato davvero. Va bene così, ma un primo posto sarebbe stato decisamente meglio».

Chi fa festa invece è Gil Gelders. Sull’arrivo ci sono sua mamma ed altri parenti. Sono venuti sin dai sobborghi ad ovest di Bruxelles, dove vivono, per vedere il loro ragazzo. E lui non li ha delusi.

«Non conoscevo la tappa – dice l’atleta belga – Ho studiato l’altimetria e sapevo che se avessi retto la prima salita, o comunque non fossi rimasto dietro dopo la discesa, poi poteva essere un buon percorso per me».

«Io non sono un velocista e neanche uno scalatore. Ho spinto molto nel finale ed è andata bene. Ma proprio per un soffio. Se passerò pro’? La Bingoal ha anche la professional, ma ancora non lo so. Per ora non è previsto».

Sull’arrivo di Peveragno Gelders precede Meris (a sinistra) e Dalby (foto Isola-Press)
Sull’arrivo di Peveragno Gelders precede Meris (a sinistra) e Dalby (foto Isola-Press)

Applausi alla Groupama 

Ma la quinta tappa del Giro d’Italia U23 ha vissuto sull’attacco della Groupama-Fdj. Gannat, il diesse dei francesi, è stato di parola verso Peveragno. 

«Il Giro non è finito – ci aveva detto qualche giorno fa – c’è il Fauniera, ma ci sono anche delle discese». E così hanno fatto. E lo avevamo detto: la squadra francese covava sorniona.

Martinez sta mostrando un coraggio importante. Magari correrà senza criterio visto da fuori, ma essendo uno scalatore se non attacca sul Mortirolo o sulla salita del Santuario di Valmala come oggi, dove dovrebbe attaccare? Il percorso è questo e sfrutta ogni occasione. Restare a ruota a cosa avrebbe portato? Qualche energia risparmiata, ma anche Leo Hayter ha dovuto spingere, per chiudere, e i suoi nervi non se la sono passata liscia.

Va detto infatti che Martinez aveva allungato sulla salita, prendendo tra l’altro i punti per il Gpm e ritornando in testa alla classifica della maglia blu. E poi allo scollinamento Thompson, Germani e Gregoire avevano preso in testa la discesa. E alla fine erano in quattro su cinque davanti. 

Tattica suicida

«Oggi abbiamo provato una tattica suicida – spiega Lorenzo Germani sull’arrivo di Peveragno – però alla fine era una delle poche soluzioni possibili da qua a sabato pomeriggio, a Pinerolo. 

«Ci abbiamo provato. Il vantaggio era arrivato anche ad essere buono, abbiamo sfiorato i 3′, e quindi abbiamo continuato e continuato ancora a spingere».

«Di sicuro era meglio se ci fosse stato qualche altro ragazzo con noi. Invece eravamo solo in sei (oltre a loro quattro anche Lorenzo Milesi e Felix Engelhardt, ndr). Magari un Lotto-Soudal…».

Eh già, perché la fortuna di Leo Hayter oggi è stata tutta nel fatto che tra quei fuggitivi non ci fosse Van Eetvelt, terzo in classifica. Quindi i belgi non solo hanno aiutato la Hagens Berman Axeon, ma si sono sobbarcati la maggior parte del lavoro.

«Non possiamo avere recriminazioni – continua Germani – noi ci abbiamo provato. Ed era giusto così. Abbiamo preso la discesa davanti e io l’ho fatta “a blocco”. Avevo gli altri dietro. Quando sono arrivato in fondo, mi sono girato, ho visto che eravamo in cinque. Abbiamo ripreso Lenny (stavolta sapientemente fermato dall’ammiraglia, ndr) e abbiamo detto: ormai andiamo!

«Abbiamo capito che Leo non è fortissimo in discesa quindi abbiamo deciso di provare lì. Semplicemente eravamo troppo lontani dall’arrivo».

Testa a domani

«Nel finale – continua Germani – ci ho provato anche da solo. Ho preso qualche metro, ma ho visto che da dietro non mi lasciavano spazio e stavano rientrando. Così li ho aspettati e ci hanno ripreso all’ultimo Giro. Sull’ultimo strappo ho portato Romain (Gregoire, ndr) davanti e poi ho mollato. Sono venuto all’arrivo facile, facile…».

E questo la dice lunga sulla mentalità di Lorenzo e della sua squadra. Non si spreca un’energia in più del necessario. E anche Lenny Martinez è stato tra i primi a mollare. Segno che, saltata l’operazione ribaltamento, già pensavano a domani.

Gannat si è fatto bene i suoi conti. Sa che la frazione di domani è perfetta per il suo scalatore. Tappa breve, esplosiva, salita lunga e pendente: ideale per un crossista come Martinez.

Se Hayter dovesse andare in crisi potrebbe perdere molti minuti. Ci si aspetta una scalata prossima ai 70′-75′. Il distacco di Martinez è di 7’11”. Significa salire il 10% più veloce dei suoi rivali. Difficile, ma non impossibile su quelle pendenze.

In questo modo la Groupama-Fdj avrebbe due carte da giocare. Con Gregoire che inizialmente potrebbe stare a ruota. Ancora una volta pertanto l’ago della bilancia potrebbe essere la Lotto-Soudal con Van Eetvelt.

Sono congetture, è vero, ma “congetture ponderate”, che si basano anche sulle dichiarazioni dei diesse raccolte in questi giorni. Alla fine conteranno solo le gambe. Una salita come il Fauniera non lascia spazio ad altro. Tra 24 ore lo sapremo.