Oro alla Wiebes, ma l’Italia si avvicina e chiude sul podio

21.08.2022
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Ci sono treni che passano e che vanno presi al volo. Lorena Wiebes salta su quello azzurro per diventare la nuova campionessa europea battendo l’Italia di Balsamo e Barbieri con tanto di fiato sospeso.

Il vialone di Odeonplatz a Monaco si trasforma in una stazione per treni ad alta velocità. Nella volata generale da un lato c’è quello arancione dell’Olanda che va forte ma inizia a stentare e perdere vagoni. Dall’altro c’è quello dell’Italia lanciatissimo ed organizzato con Guarischi, Sanguineti e Barbieri pronte a pilotare Balsamo. Dietro di loro praticamente carrozze singole al gancio per posizioni di rincalzo. Quando Wiebes capisce che le italiane sono messe meglio, ecco che esce l’istinto della sprinter di razza che è in lei. Lorena si mette a ruota di Balsamo ed appena Sanguineti si toglie, anticipa tutte e si ributta a sinistra per il proprio allungo.

Il finale dell’europeo non si gioca solo sulla linea del traguardo, ma anche dopo. Sia Wiebes che Balsamo danno il colpo di reni. Nessuno esulta. Le loro nazionali si stringono attorno agli smartphone dei rispettivi staff per aspettare il verdetto del replay. Oro all’Olanda, argento e bronzo all’Italia.

Vittoria speciale

«E’ vero, oggi non ho vinto come al solito – ci dice ridendo Wiebes, al suo diciottesimo successo stagionale – però penso che sia speciale vincere anche così, di pochissimo. Il finale è stato davvero veloce. Oggi è stata una volata lunga e molto serrata. L’Italia è venuta su molto veloce dalla parte destra della strada. Noi invece dalla parte sinistra poi ho dovuto prendere il loro treno, che viaggiava meglio del nostro in quel momento».

«Tuttavia oggi noi abbiamo lavorato tutto il giorno. Siamo stati una grande squadra. E sono orgogliosa delle mie compagne. Così come sono orgogliosa di poter vestire questa maglia, con cui tra l’altro ho un bel feeling. L’avevo già vinta nel 2017 da junior in Danimarca. Ed anche allora c’era stata una volata come quella di oggi dove non si sapeva chi avesse vinto».

Zero recriminazioni

Se gli scontri diretti Balsamo-Wiebes sono ancora favorevoli all’atleta oranje, bisogna dire che il gap negli sprint con la neo-campionessa europea si è ridotto. Quanto meno qui in Baviera. Lo riconosce subito il cittì Paolo Sangalli, decisamente soddisfatto del risultato.

«Normalmente la Wiebes vince dando due bici a tutte, oggi invece no, se l’è sudata. Si è trovata di fronte una grande Italia. Il nostro treno ha dimostrato che siamo una squadra vera, unita, forte».

«Le ragazze sono state perfette – finisce il tecnico milanese – poi le volate si vincono e si perdono e ci sta. Anzi, merito e complimenti all’Olanda che ha vinto ma noi oggi abbiamo disfatto la loro fortissima formazione. Sono contentissimo. Una volta in più abbiamo dimostrato che siamo una squadra. Dispiace solo per Bastianelli che stava male, alle prese con una brutta tracheite. Avrebbe dovuto coprire la ruota di Elisa».

«Rachele? E’ una che tira le volate a sessantacinque all’ora, quindi bastava che non smettesse di pedalare per finire di slancio e guadagnarsi un grande piazzamento, come il bronzo».

Il cittì Sangalli con Elena Cecchini a fine gara. Rivivono assieme alcuni momenti
Il cittì Sangalli con Elena Cecchini a fine gara. Rivivono assieme alcuni momenti

«Non c’è da recriminare nulla quando perdi per così poco – spiega Elena Cecchini in mixed zone – Lorena è una fuoriclasse. Abbiamo provato a metterla in crisi. L’Olanda ha fatto tutta la gara davanti, compatta e sprecando molto. Tant’è che alla fine hanno dovuto sfruttare il nostro treno. Noi non abbiamo la forza e i motori per fare quello che hanno fatto loro. Noi eravamo più veloci in generale e quindi potevamo fare solo un treno che uscisse all’ultimo».

«Seconda e terza è un buon risultato perché stavolta la vittoria è mancata per poco. E’ stata un’ottima prestazione. Sapevo che oggi era difficile battere la Wiebes ma avevamo una buona squadra per provarci. Oggi abbiamo corso da 8. Speriamo di prenderci un voto più alto in Australia».

Medaglie pesanti

Quest’anno bisogna riconoscerlo. In volata perdere dalla Wiebes equivale ad una mezza vittoria. Finora Lorena è apparsa sempre imbattibile ma le azzurre hanno capito che forse non è sempre così.

«Le ragazze hanno fatto un treno perfetto, devo ringraziarle – confida Balsamo mentre raggiunge il bus azzurro – ci ho creduto fino alla fine. Sul traguardo non mi sembrava così netta la vittoria di Wiebes, tant’è che anche lei non lo sapeva. Esco contenta da questa gara perché perdere al fotofinish non è come perdere di due bici di distacco».

«Dopo il Tour sono stata ferma una settimana – prosegue l’iridata in carica – quindi erano solo quindici giorni che mi allenavo. Devo dire che il riposo si è fatto sentire, mi ha fatto bene, dopo un inizio di stagione davvero intenso. Tornare alle gare così fa davvero tanto piacere ed è incoraggiante. Onestamente non sento molta pressione addosso.

«Quest’anno in maglia iridata me lo sono davvero goduto, finora la cosa più bella della mia carriera ciclistica, qualcosa che va vissuto almeno una volta nella vita. In Australia l’intenzione è quella di difendere la maglia e so già che non sarà facile».

«Mi dispiace che non siamo riusciti a cogliere il gradino più alto – analizza Barbieri che conquista il bronzo europeo su strada dopo due ori e un argento su pista la settimana scorsa – ma credo che sia un ottimo trampolino di lancio per ciò che sarà il mondiale per le ragazze. In volata siamo sempre più vicine a Lorena. Elisa ha mancato la vittoria di pochissimo. Non avremmo mai pensato di farcela così come abbiamo fatto».

«Oggi non era nei miei pensieri la medaglia – conclude la 25enne modenese – Il mio lavoro era quello di pilotare Elisa, lasciandola il più veloce possibile in volata. E per me era importante dimostrarle anche che di me si può fidare perché non abbiamo mai corso assieme. Siamo riuscite a fare il buco poi io ho dato il colpo di reni perché ho capito che potevo fare terza. Alla fine è stato bellissimo aspettare tutte assieme l’esito della gara.

«Elisa non era convinta di aver perso, ci abbiamo sperato tutte quante. Dobbiamo essere molto fiere di noi stesse per tutto quello che abbiamo fatto. Abbiamo fatto un grande treno».