Dagli ori azzurri alla prima da junior. Ecco l’esplosione di Zanzi

30.08.2022
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Portogallo, Israele e Formigine. Tre tappe per cambiare la propria dimensione nello spazio di cinquanta giorni. Dall’8 luglio a domenica 28 agosto, Valentina Zanzi è diventata il nome nuovo del panorama azzurro, grazie ad una serie di sigilli messi a segno con la nazionale ed il suo club.

La classe 2005 di Faenza – che corre per la Vo2 Team Pink di Piacenza – due giorni fa ha colto la prima affermazione tra le junior vincendo la 51a Coppa Città di Formigine con un poderoso sprint, senza sentire le fatiche del volo internazionale di 48 ore prima.

Da Tel Aviv all’Emilia

Zanzi infatti era di rientro dalla rassegna iridata di categoria su pista a Tel Aviv dove mercoledì 24 agosto aveva conquistato l’argento col quartetto. Ma il suo personale medagliere si era aperto agli europei di Anadia con due ori. La gara emiliana è stata la perfetta occasione per conoscere meglio questa ragazza romagnola che appena dopo la sua vittoria si è fermata a parlare con una sua collega più grande di lei, anch’essa pratica di freschi allori continentali.

Valentina siamo curiosi. Cosa ti ha detto Rachele Barbieri dopo la tua gara?

Mi ha fatto i complimenti sia per la vittoria che per gli europei e i mondiali. Mi ha chiesto come mi sono trovata in nazionale e quali altre gare avevo prima della fine della stagione. E’ stata molto gentile. Se poi penso che nel 2020 qui a Formigine lei ha conquistato la sua prima gara da elite ed io la prima da junior… è davvero impressionante. Speriamo sia di buon auspicio.

Ci racconti la volata?

Sapevo che chi prendeva in testa la corsia centrale in cemento era favorita rispetto alle parti esterne che sono in acciottolato, perché ovviamente era più scorrevole. Questo era un circuito veloce nel quale era difficile portare fuori una fuga, ma ho sentito di stare bene fin da subito e già al primo giro ho tentato di andare via. Ci ho riprovato nel finale accodandomi a due ragazze, ma il gruppo ci ha riprese. E’ stato un bello sprint. La Pellegrini è un’atleta che sa uscire bene da dietro e rimontare forte. Così ho preso il rettilineo del traguardo in testa e sono riuscita a non farmi passare da nessuna. Sono felice perché questa vittoria significa che la condizione c’è.

Ti portano bene queste strade, giusto?

Sì, è vero. La mia ultima vittoria da allieva l’avevo conquistata a Castelfranco Emilia, sempre in una gara organizzata dalla Formiginese. E’ stata una doppia emozione, visto che questi successi sono arrivati in terre non lontano da casa mia.

Prima di questi ultimi due mesi, come stava andando la tua prima annata da junior?

Ho iniziato così così. In inverno ho avuto problemi alla schiena, dovendo quindi frenare la preparazione. La prima gara a Gossolengo, organizzata dalla mia società, l’ho fatta senza nessuna aspettativa ed è arrivato un secondo posto. Dopo il campionato italiano a crono, in cui ho fatto seconda (a San Giovanni al Natisone il 21 giugno, ndr), ho ricevuto la convocazione in nazionale per gli europei in Portogallo.

Ad Anadia hai corso e vinto su strada e in pista.

Sì, ho fatto due prove, il Team Mixed Relay e l’inseguimento a squadre. La prima è una specialità piuttosto nuova. Abbiamo fatto quello che potevamo e che sapevamo fare. E lo abbiamo fatto proprio bene perché siamo riusciti a vincere anche se di soli tre secondi. La settimana successiva invece siamo scesi in pista col quartetto. In questo caso eravamo un po’ più convinti dei nostri mezzi perché i tempi c’erano. In prova e nelle qualificazioni giravamo sempre in tabella. Alla fine abbiamo conquistato anche questo oro, sempre battendo la Germania come su strada.

Dopo gli europei come hai proseguito?

Ho fatto una piccola pausa per recuperare. Tuttavia ho continuato a correre in strada con la mia squadra e ad allenarmi a Montichiari con la nazionale. Dovevo prepararmi per il mondiale su pista a Tel Aviv. Sono partita per questa trasferta con qualche acciacco, però con le mie compagne abbiamo fatto quel che potevamo. Abbiamo ottenuto la medaglia d’argento dietro la Francia. Eravamo le stesse del Portogallo (Pellegrini, Venturelli, Sanfilippo e Grassi, ndr) e per essere il primo anno siamo molto soddisfatte.

Nella tua mente ti immaginavi un primo anno da junior così?

No, assolutamente. Sono ben oltre le mie più rosee aspettative. Non pensavo proprio di fare risultati del genere all’esordio nella nuova categoria. Però cercando di usare sempre la testa (sorride, ndr) mi sono impegnata e ho lavorato bene, anche grazie ai miei tecnici e alla mia società. Rispetto all’anno scorso e anche inizio anno, sento di aver fatto un salto di qualità, sia fisico che mentale. Mi sento maturata anche se devo continuare a crescere. Sono soddisfatta della mia stagione ed oggi ho messo la ciliegina sulla torta con questa vittoria.

Prossimi obiettivi?

Sicuramente il campionato italiano a squadre. Ci tengo molto visto che a crono vado bene. Vedremo poi man mano nelle altre gare cosa fare. Mi sento bene e guardo fiduciosa all’immediato futuro.

Ti abbiamo sempre vista primeggiare allo sprint ma che tipo di corridore sei realmente?

Passista veloce direi. Mi difendo bene sulle salite medio-lunghe dove patisco meno che sugli strappetti. La gara che abbiamo organizzato a Gossolengo, dove c’era una parte centrale con un paio di salite lunghe e discretamente impegnative, aveva uno dei percorsi che più mi si addicono alle mie caratteristiche. I tracciati misti ed ondulati mi favoriscono.

A chi ti ispiri?

Per le crono Pippo Ganna è il mio riferimento. Per il resto invece Elisa Balsamo è quella che seguo più di tutte. E’ una ragazza completa. Qualcuno dice che in molte caratteristiche ci sia somiglianza fra noi. Magari…

Dopo questi risultati, in vista dell’anno prossimo avverti che potresti avere più pressione?

No, sono sempre piuttosto tranquilla. So che sotto pressione non si riesce ad ottenere tanto. Adesso procediamo con calma poi si vedrà. In ogni caso sono in una società che è abituata a queste cose. Prima di me hanno avuto atlete come ad esempio Barale, Gasparrini, Collinelli e Zanardi. Quindi sanno come gestire al meglio queste situazioni, senza strafare troppo.