L’ultima volta avevamo lasciato Eleonora Ciabocco pronta per la seconda annata da junior reduce da un 2021 ricco di soddisfazioni. All’inizio di stagione della 18enne marchigiana della Ciclismo Insieme-Team Di Federico – che corre con la maglia tricolore, vinta a Darfo Boario Terme lo scorso 4 luglio – è mancato solo il sigillo di un successo.
Finora quattro gare, tutte disputate da protagonista. Un terzo posto all’esordio il 6 marzo (a Gossolengo), un secondo la settimana successiva (a Ceriale) poi nona piazza al Piccolo Trofeo Binda il 20 marzo ed infine la trasferta in Belgio con la nazionale per la Gand-Wevelgem chiusa nel gruppo principale.
Il 2022 della Ciabocco deve ancora decollare, ma lei (in apertura nella foto Facebook/Ph Rosa), come abbiamo imparato a conoscerla, non si scompone più di tanto e, con il pragmatismo che la contraddistingue, sa che davanti a sé c’è tempo per fare e pensare a tutto.
Eleonora come è stato questo avvio di stagione?
Sono soddisfatta e felice di come sta andando. I risultati della prime due gare sono molto buoni, ma anche quello di Cittiglio vale tanto. Lì ho scollinato nelle quattro di testa, poi poco per volta sono rientrate tutte da dietro e nel finale eravamo molte. Ho cercato di tenere le prime posizioni perché l’arrivo non era troppo adatto a me. Ero messa molto bene fino all’ultima curva, ma l’ho presa un po’ indietro perdendo posizioni. Peccato per il nono posto, ma sono contenta della mia prestazione.
E la prova con la nazionale?
Era la prima volta che correvo con la maglia azzurra una gara che non fosse un europeo o mondiale. La Gand-Wevelgem è stata importante per fare ulteriore esperienza e fare squadra. Ci siamo confrontate non solo contro selezioni nazionali ma anche contro formazioni di club, specialmente quelle belghe, che corrono sempre con un spirito battagliero, diverso dalle nostre corse italiane. Ci siamo fatte un’idea di ciò che intendono per gara in Belgio. Noi lassù abbiamo corso sempre davanti per aiutare Francesca (Pellegrini della Valcar Travel&Service, tre vittorie finora, ndr) anche se poi non abbiamo fatto un gran piazzamento. Avevamo impostato la gara in un certo modo pensando che ci sarebbe stato più vento. Invece non c’è stata tanta selezione.
Sul podio di Trento, seconda alle spalle della tedesca Riedmann e prima della francese Rayer Ciabocco insieme a Pellegrini e Valtulini sul podio di Ceriale (foto Flaviano Ossola)
Anche voi junior avete notato qualche differenza col nuovo cittì Sangalli?
Sì. La prima cosa è che Paolo, per farci affiatare, preferisce portarci a fare queste gare piuttosto che in ritiro a Livigno d’estate. Infatti a maggio dovremmo andare in Francia per il Tour de Gévaudan Occitaine. Poi so che il cittì è molto attento a certe questioni, come prevedere una massaggiatrice per noi ragazze. Oppure fare riunioni sulla nutrizione, senza troppe esasperazioni. O ancora, ci chiede sempre feedback su ogni cosa.
Obiettivi particolari per questa stagione sia col club che con la nazionale?
In generale non mi sono prefissata nulla. Vedrò come andranno le corse. Ad esempio voglio fare bene a Monselice il 18 aprile e soprattutto il 25 aprile a Corridonia, a casa mia. Vorrei migliorare il secondo posto dell’anno scorso. Per il resto sono cresciuta in salita, dove già andavo piuttosto bene, senza perdere il mio spunto veloce. Forse ha inciso il fatto che Sangalli mi aveva detto di farmi trovare pronta alle gare di inizio anno. Io l’ho fatto, come del resto l’ho fatto per tutte le altre.
Nel 2023 sarai elite. Hai già avuto contatti con qualche formazione?
Sì e no (ride, ndr). So che qualche squadra si è fatta avanti, anche WorldTour, ma ancora nulla di serio.
Ti pesa correre con la maglia di campionessa italiana sulle spalle?
E’ una grande emozione prima di tutto. E poi una grande responsabilità. Però credo che sentirei la stessa pressione anche se non ce l’avessi nel momento in cui le tue avversarie ti considerano forte.
Ecco, a proposito. Noti che ti marcano di più?
Di sicuro ho più occhi addosso. Però per come vivo io le gare, non posso pensare che le rivali corrano solo su di me. Anzi, quando ero allieva ricordo che alla mia ruota avevo sempre una o due ragazze tutte le domeniche. A me verrebbe molto difficile correre in questa maniera però so che può succedere.
Le tre vittorie della Pellegrini sono state frutto di questa situazione?
No, direi di no perché Francesca ha vinto in modo netto le volate delle prime tre gare. Forse dopo questi tre successi sarà lei ad essere più marcata ed io potrei approfittarne avendo meno attenzioni.