Alice Toniolli, il mondiale come il paese delle meraviglie

21.09.2022
5 min
Salva

Velo ha appena finito di dirle che durante l’inverno dovrà lavorare soprattutto sulle curve. Non è tanto perché ci entra piano, ma perché così facendo è costretta ogni volta a dei rilanci faticosissimi che la costringono a spendere troppo. Alice Toniolli lo osserva in silenzio e mentalmente annota. Tutto quello che la circonda la stupisce. Le attenzioni a tratto la commuovono. Tutto quello che serve per crescere merita attenzione e lei, che è nata a Trento nel 2005 e vive a Mezzocorona, sulla bici c’è salita per la prima volta a marzo del 2021. E cose da imparare ne ha a palate.

«Quest’inverno niente palestra – mormora – quest’inverno solo curve».

La sua è una storia molto interessante. Prima di salire in bici infatti, faceva pattinaggio artistico su ghiaccio. Di lei ci aveva parlato Paolo Sangalli, che dopo averla vista arrivare 7ª ai campionati italiani, l’ha convocata per gli europei di Anadia, dove ha vinto il Team Relay e ottenuto il 12° posto nella crono. Così è arrivata anche la chiamata per i mondiali, nel senso di un importante investimento. E la crono juniores appena finita diventa l’occasione per conoscerla.

Primo anno che corri e ti convocano per i mondiali…

Non me lo aspettavo proprio. Sinceramente non sapevo neanche cosa fosse un mondiale crono e neanche la bicicletta, fino a poco più di un anno fa.

Quanto c’è in comune tra pattinaggio e questo sport?

Niente, sono passata da un estremo all’altro. Forse a livello muscolare. Sicuramente le gambe col pattinaggio le allenavo tanto. Per saltare in aria e avere della stabilità lavoravo sia con la destra che con la sinistra su un piede solo. Perciò la muscolatura si vede che c’è. Infatti a cronometro è quello che tutto sommato mi fa andare forte, perché sulla tecnica ancora siamo un po’ indietro. Ma stiamo lavorando…

Il passaggio com’è nato? 

Ho lasciato il pattinaggio perché, essendo uno sport competitivo, non riuscivo a farlo combaciare con la scuola (studia a Trento al Liceo delle Scienze Umane, ndr). Allora ho deciso di abbandonarlo, perché lo sport mi piace e non lo voglio praticare solo come hobby. E mi son buttata sulla bici. Il perché specifico non si sa, però mi piace far fatica e sicuramente il pattinaggio è un altro sport faticoso.

Alice durante il riscaldamento prima della crono di Wollongong
Alice durante il riscaldamento prima della crono di Wollongong
Chi ti ha proposto di provare la bici

No, no, sono tutte scelte mie. I miei genitori non mi forzano sicuramente a scegliere lo sport più adatto. Mi hanno lasciato decidere, io ho scelto e loro mi sostengono sempre (si commuove, ndr).

Facciamo il punto sulla tecnica mancante?

Sicuramente ho migliorato tantissimo rispetto all’inizio della stagione, però c’è ancora da lavorare. Ovviamente perché devo portarmi al livello delle altre. Ma intanto come forza e potenza ci sono, l’unica cosa adesso è che quest’inverno miglioro la tecnica e poi il prossimo anno sarà tutto un altro andare.

Quando ti hanno detto che andavi al mondiale cosa hai pensato?

Che fosse uno scherzo, perché sinceramente da un giorno all’altro in maglia azzurra… Dici: «Vabbè, questo mi prende in giro!». Non ci credevo nemmeno io, sinceramente, anche perché un mondiale è un mondiale. Poi dall’altra parte del mondo, io che ho iniziato l’anno scorso, subito così sulla bici, con la nazionale… Cioè, era troppo grande!

Ad Anadia a luglio, ha conquistato il titolo europeo juniores del Team Relay
Ad Anadia a luglio, ha conquistato il titolo europeo juniores del Team Relay
Su quel blocco in partenza a cosa hai pensato?

Ero agitata, avevo un po’ di tensione. Ma era tensione non tanto perché so che non ce la faccio, ma perché non ci credo nemmeno io, sinceramente, di essere qua in maglia azzurra.

Seguivi il ciclismo prima di cominciare?

Proprio no, io seguivo tanto il pattinaggio. Ho fatto solamente un anno da G1, solo perché mio nonno conosceva degli amici del paese che facevano ciclismo e lo insegnavano. Avevano questa squadretta del paese, però io ho fatto quella stagione G1 tutto tramite gioco. Andavo, mi divertivo, non ero così impostata, però facevo sempre podio, seconda, terza. Poi ho smesso da G2 perché volevo fare pattinaggio. Seguivo Carolina Kostner, era proprio bello. Poi è sempre stato uno sport particolare. Saltare, trottole… e niente, mi sono buttata sui balletti e sul tutù, per poi dopo arrivare di nuovo alla bicicletta e al body.

Alice ha chiuso la crono delle donne junior in 15ª posizione a 2’22” da Zoe Backstedt: un punto di partenza
Alice ha chiuso la crono delle donne junior in 15ª posizione a 2’22” da Zoe Backstedt: un punto di partenza
E’ la vittoria del nonno, in fondo…

E’ più contento di me. M’ha detto: «Stai tranquilla, l’importante è che ti diverti». Perché sinceramente non ci crede neanche lui che dopo così poco, io sono andata all’europeo e al mondiale. E allora m’ha detto: «Prendila già come traguardo. E poi per il prossimo anno è tutto un punto di partenza». E io comincerò a lavorare già tra due settimane, quando la stagione sarà finita. Ritorno in Italia, faccio un po’ di vacanza e poi si riparte. Da questo fantastico punto di partenza