Bastianelli, un treno sotto l’albero per chiudere alla grande

24.12.2022
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Marta Bastianelli si muove con sicurezza nella hall dell’hotel in cui era in ritiro con la sua squadra a Lido di Camaiore. Anche in gesti comuni, normali… si nota una certa sicurezza, una certa personalità in lei. Lo si vede da come parla con i tecnici, da come gestisce le interviste, come s’interfaccia con le altre ragazze. C’è una sicurezza in Marta che ti cattura e che è impossibile non notare.

L’atleta della  UAE Adq, sta per iniziare la sua 18ª e ultima stagione da professionista. La Bastianelli ne ha viste di ere del ciclismo, ciononostante è determinata come sempre. E in breve, come vedremo, il discorso scivola su temi tecnici, tanto è “sul pezzo” Marta. Una cosa però è sicura: Babbo Natale le ha portato un nuovo treno… e non è un trenino giocattolo! E’una grossa bella sfida su cui mettere le mani.

Marta Bastianelli con il diesse Davide Arzeni, entrambi sono esperti in materia di treni e volate. Ci faranno divertire…
Marta Bastianelli con il diesse Davide Arzeni, entrambi sono esperti in materia di treni e volate. Ci faranno divertire…

Marta, quindi confermi: si chiude in questa stagione? Nessun ritorno sui tuoi passi…

Assolutamente basta. Fine. Stop. Il Giro d’Italia donne sarà l’ultima gara. Massima professionalità sino a quel punto, ma poi basta!

C’è un grande rinnovamento alla UAE Adq, molte giovani e molte nuove atlete: avrai anche il famoso ruolo della chioccia? Ammesso che questo ruolo oggi valga ancora…

Beh, se loro vogliono fare bene gli conviene ottenere anche delle buone informazioni da chi ha più esperienza. Magari è vero anche che oggi le giovani si sentono subito arrivate dal punto di vista del sapere o sono molto avanti rispetto ai tempi nostri, però non è sempre una cosa buona. Devono prendere spunto e conoscenze delle altre. Magari su come ci si gestisce in corsa, perché non servono soltanto le gambe, ma soprattutto l’esperienza. Come si gestiscono dei momenti di panico, situazioni di gara nervose… ci sono diverse cose da tenere in considerazione per una vittoria importante.

In chi ti rivedi di più tra le giovani di questa squadra?

Forse più nella Persico, per la sua voglia di fare, per il suo carattere, per lo stare sempre concentrata. Forse lei ha un po’ troppo carattere! A volte bisogna anche tenere un po’ le ali basse, perché qui prendi schiaffi a destra e a sinistra senza accorgertene. Però Silvia è secondo me un’atleta che può fare tanto.

Beh, avremmo detto la Consonni, viste le caratteristiche tecniche…

Chiara ha un carattere totalmente diverso. Lei è molto più estroversa, più festaiola. Io ero più pacata, tranquilla, però sapevo già cosa volevo. A Chiara viene già molto più facile il risultato con il “motore” che ha. Può fare davvero tanta strada. Poi sì, per caratteristiche fisiche, mi rivedo più nella Consonni, siamo parecchio simili: due velociste. Però a livello di carattere mi riconsoco più nella Persico: sin da piccole sia lei che io sapevamo già cosa volevamo.

Parlando con le altre, e anche con la stessa Consonni, è emerso il discorso del treno: sarai tu l’ultima donna per lei in volata o viceversa? 

Lo vedremo strada facendo, anche negli allenamenti invernali che faremo insieme. Cercheremo di capire. Certe cose si provano in allenamento. E’ un po’ come andare a scuola guida: se non fai le guide, non passi l’esame. E la stessa cosa vale per le volate. E’ importante farle insieme… quando si può, perché poi non abbiamo neanche tutto questo tempo. Abbiamo solo i ritiri per farle.

Ci fai un esempio concreto di come si prova un treno in allenamento?

Si provano vari tipi di treni, con i vari posizionamenti. Posizioni che sono dettate in linea di massima dalle caratteristiche, che già si conoscono, delle atlete. Dalle più lente alle più veloci e scaltre. E poi serve anche fiducia. Chiara ha sempre lavorato con un gruppo di persone diverso, ma affiatato. Alcune di loro sono nuove nel nostro team. Per dire, se dovessi fare un treno io, conoscendo le mie ragazze, quelle con cui ho lavorato da sempre, so già chi metterei e chi potrebbe fare l’ultima donna. Una cosa è certa: a prescindere da chi sarà di noi l’ultima a lanciare lo sprint entrambe abbiamo uno spunto veloce e ci lanceremo ancora meglio.

Le strade degli Emirati Arabi Uniti sarebbero ideali per provare gli sprint. Marta sulla sinistra, guida le compagne (foto Instagram)
Le strade degli Emirati Arabi Uniti sarebbero ideali per provare gli sprint. Marta sulla sinistra, guida le compagne (foto Instagram)
Provare in allenamento è ben diverso dalla gara. In allenamento siete sole ed è “solo” una questione di posizione, in gara c’è bagarre… Per esempio c’è qualcuna di voi che appositamente va a disturbare l’azione?

No, no… quando facciamo queste cose le facciamo in massima sicurezza, perché purtroppo appunto in allenamento non è come in gara. Le strade sono aperte, quindi dobbiamo trovare i giusti momenti, le giuste strade per provare questo tipo di situazioni. Chiaro che non sarà mai identica ad una gara, ma è importante per valutare i tempi di uscita e prendere occhio con le compagne, per capire come ci si può organizzare poi in corsa.

Come fate a capire qual è la disposizione migliore? 

Di solito i coach scelgono una strada sulla quale si prova questo tipo di attività. Definiamo un treno provandolo più volte, due o tre. Di più non ha senso perché poi il rendimento non è lo stesso. Fare una volata costa energia, quindi onde evitare di non fare le ultime con qualcuna che si faccia male, cerchiamo di farne poche, ma fatte bene.