Thibau porta il decimo Koppenberg in casa Nys

01.11.2023
6 min
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Il fango e il Koppenberg da affrontare subito dopo la partenza hanno fatto la differenza nella gara più iconica del cross fiammingo, alle porte di Oudenaarde. E’ scivolato Thibau Nys ed è stato costretto a mettere il piede a terra. E’ scivolato Michael Vanthourenhout e ha perso venti posizioni. E’ rimasto chiuso anche Lars van der Haar  e lo stesso Iserbyt si è trovato a inseguire. Poi però è iniziata la rimonta.

Il 2023 di Thibau Nys lo ha visto vincere in Coppa del mondo a Waterloo e arrivare 7° a Maasmechelen
Il 2023 di Thibau Nys lo ha visto vincere in Coppa del mondo a Waterloo e arrivare 7° a Maasmechelen

Un muro di fango

All’inizio del secondo dei cinque giri, Nys si era già scrollato di dosso Ronhaar e Loockx. Vanthourenhout ha portato a termine il suo inseguimento insieme a Iserbyt e si è avvicinato a Ronhaar, circa 10 secondi dietro Nys. E quando sembrava tutto incanalato nella giusta direzione, Iserbyt ha commesso l’errore che gli è costato il cross più prestigioso delle Fiandre.

Nys sembrava avere la situazione sotto controllo, pur essendo scivolato a sua volta in una curva molto tecnica. E quando all’inizio del terzo giro Iserbyt lo ha ripreso, è stato proprio l’entusiasmo a tradirlo.

Il corridore della Pauwels Sauzen-Bingoal ha voluto affrontare in bici un tratto di salita. Tuttavia il passaggio era così ripido, che il piccolo scalatore è stato costretto a fermarsi e la sua bicicletta è rotolata indietro di alcuni metri. Corsa chiusa (in apertura il podio, foto Belga/Het Nieuwsblad).

Koppenberg di famiglia

Nys ha ripreso vantaggio e centrato la sua vittoria più bella. Van der Haar gli ha guardato le spalle e Iserbyt ha dovuto accontentarsi del terzo posto a 13 secondi. Sul traguardo Nys ha mostrato le dieci dita: nove come le vittorie di suo padre Sven sul Koppenberg, una per la sua prima.

«Avrei potuto anche dare a Lars la vittoria oggi – ha detto Thibau Nys – ma certo preferisco vincere da solo. Se però la vittoria resta all’interno della squadra, è un bene anche per me. Ad esempio, domenica scorsa dopo la gara di Maasmechelen, ero felice per la vittoria di Lars. Si vede che abbiamo creato un ottimo gruppo».

Sven Nys guida la Baloise-Trek Lions in cui corre suo figlio Thibau (foto Belga/Het Nieuwsblad)
Sven Nys guida la Baloise-Trek Lions in cui corre suo figlio Thibau (foto Belga/Het Nieuwsblad)

Spirito di squadra

Almeno nella corsa del Koppenberg si è avuta infatti la sensazione che gli equilibri in gruppo siano cambiati. Se fino a poco tempo fa i corridori di Nys si lamentavano per la superiorità numerica degli atleti della Pauwels Sauzen-Bingoal, questa volta le parti si sono invertite. Ed è stato il controllo fra Iserbyt e Van der Haar a spianare la strada per Nys. La spiegazione l’ha offerta l’orgoglioso Sven davanti alla vittoria di suo figlio.

«Abbiamo molto più controllo rispetto agli ultimi anni – ha detto il grande belga a Het Nieuwsblad – e la ragione deriva dall’ultima estate. Abbiamo lavorato bene, ma la cosa più importante è che i ragazzi vogliono che la vittoria resti in squadra. Lo vedi anche durante la gara. Stanno molto bene insieme e questo non è un punto da allenare: c’è o non c’è. Ma so che un giorno le cose non funzioneranno e allora vedremo come la gestiranno».

Finora Iserbyt ha vinto due prove di Supeprestige, è arrivato secondo a Maasmechelen e terzo sul Koppenberg
Finora Iserbyt ha vinto due prove di Supeprestige, è arrivato secondo a Maasmechelen e terzo sul Koppenberg

I dubbi di Iserbyt

Anche Iserbyt si è accorto che la musica sta cambiando, anche se il suo atteggiamento di fronte alla supremazia dei corridori della Baloise-Trek Lions è tutto fuorché una tregua.

«Lars e Thibau sono stati molto forti – ha riconosciuto il fiammingo – per noi è importante rimanere forti e continuare a crescere durante la stagione. Ci hanno dato la sveglia. Ci manca un terzo corridore? Non proprio. Se Michael e io corriamo bene, abbiamo le stesse possibilità degli altri. In passato, abbiamo gestito la corsa soltanto in due. Ma lo ammetto: sul Koppenberg ci hanno dominato. Credo che se Lars Van der Haar si fosse davvero impegnato e non avesse dovuto fare gioco di squadra, avrebbe tenuto il passo di Thibau».

Sul Koppenberg, Van Empel ha centrato la sesta vittoria consecutiva (foto Belga/Het Nieuwsblad)
Sul Koppenberg, Van Empel ha centrato la sesta vittoria consecutiva (foto Belga/Het Nieuwsblad)

Van Empel fa sei

Fra le donne, nelle ultime corse si è registrata la supremazia di Fem van Empel e le cose non sono andate diversamente nel Koppenbergcross, anche visto il campo partenti ridotto. Oltre a Puck Pieterse e Shirin van Anrooij, mancava anche Ceylin del Carmen Alvarado.

A causa delle forti piogge degli ultimi giorni, il percorso è parso subito estremamente difficile e ci sono voluti due minuti prima che Van Empel riuscisse a stacare Denise Betsema e Annemarie Worst.

Nel terzo e ultimo giro, l’atleta della Jumbo-Visma ha potuto gestire il suo sforzo e ha tagliato il traguardo con la bici al cielo per celebrare la sesta vittoria consecutiva.

«E’ stato davvero difficile – ha commentato – metti tanta potenza nei pedali e non vai avanti. La ruota posteriore slitta continuamente, quindi è importante cercare i bordi erbosi, che però sono insidiosi. Sono stata contenta che fossero solo tre giri, altrimenti sarebbe stata dura».

Van Empel aveva vinto anche a Maasmechelen in Coppa: non ha avversarie?
Van Empel aveva vinto anche a Maasmechelen in Coppa: non ha avversarie?

Direzione Pont Chateaux

Adesso bussano alla porta i campionati europei del prossimo fine settimana a Pontchateaux. E se fra le donne appare difficile che il titolo sfugga a Van Empel, fra gli uomini gli equilibri sono più indefiniti.

«In che misura – ha commentato la giovane olandese – questa condizione continuerà in vista degli Europei di sabato prossimo? Adesso è importante che mi riprenda bene. Un campionato è sempre qualcosa di diverso, ma davvero non vedo l’ora che arrivi».

«Vincerà il più forte del gruppo – dice Thibau Nys – e se Eli Iserbyt domenica sarà più  forte, allora gli cederò la maglia. A lui, come a Laurens Sweeck o Michael Vanthourenhout. Anche se ovviamente preferirei vincere io stesso».