Gazzoli e una prima campagna del Nord così, così…

08.04.2022
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Tra i pochi italiani presenti in questa prima parte della campagna del Nord c’era anche Michele Gazzoli. Il bresciano era al debutto, almeno tra i professionisti. L’attesa e l’entusiasmo però non sono stati al pari di sfortuna e delusione.

Il corridore dell’Astana Qazaqstan infatti non aveva grandissime sensazioni e in seguito a delle analisi fatte proprio in Belgio ha scoperto di aver contratto un batterio, il mycoplasma. “Ovvero – come ha scritto lui stesso sulla sua pagina Instagram – il batterio della polmonite”. Al che Michele, fatto il Giro delle Fiandre, ha rimpacchettato le valigie e se ne è tornato a casa.

Lo abbiamo pizzicato insieme ai suoi compagni Leonardo Basso e Davide Martinelli, proprio nel dopo Fiandre.

Gazzoli al centro tra Davide Martinelli (a sinistra) e Leonardo Basso (a destra)
Gazzoli al centro tra Davide Martinelli (a sinistra) e Leonardo Basso (a destra)
Michele, prima esperienza al Nord: cosa ti porti dietro?

Sicuramente un bagaglio importante, anche perché qui sei all’università del ciclismo. Ho fatto tutte le corse ed ero qua per fare esperienza. Peccato per il batterio che ho preso. Però è solo il primo anno e siamo solo ad aprile. Ci sono tantissime gare davanti a me.

E in queste gare che hai fatto cosa hai capito? Ci può stare Michele Gazzoli coi grandi?

Sicuramente è un qualcosa di fattibile. Posso dire di sì, anche se comunque al 100% non sono mai stato e mi manca questo confronto stando nel pieno della forma. È molto diverso da come si disputa una corsa normale. Qui in Belgio ci vuole il coltello tra i denti, sempre…

Come è stato prendere il ritmo da “campagna del nord”? Corsa, due-tre giorni di riposo, corsa…

Bene dai… Forse così è meglio, che rispetto ad una corsa a tappe. Anche perché comunque sei qui tranquillo corri, riposi, corri, sei lontano da casa è vero, però neanche hai distrazioni. E’ un’esperienza impagabile.

E cosa ti è piaciuto di questa esperienza?

Le corse hanno un fascino particolare. Poi il gruppo che si è creato in Astana è a dir poco fantastico, siamo super coesi, siamo amici. Abbiamo creato veramente una grossa base anche per l’anno prossimo. E da questo punto di vista ne siamo usciti positivamente.

I primi assaggi di Nord Gazzoli li ebbe da juniores in azzurro. Eccolo nella Roubaix del 2016 (foto Instagram)
I primi assaggi di Nord Gazzoli li ebbe da juniores in azzurro. Eccolo nella Roubaix del 2016 (foto Instagram)
Con chi hai condiviso la stanza?

Ero da solo.

E come mai?

Mi piace stare da solo. A volte, se c’è la possibilità, mi preferisco così: mi rilassa. Poi quando si scende dalle stanze si sta tutti insieme.

Da dilettante eri mai venuto quassù, magari anche con gli azzurri di Amadori?

Da dilettante no, ho fatto solo il mondiale l’anno scorso, però da juniores avevo corso il Fiandre e la Roubaix.

Ed è stato molto diverso da quel che ti aspettavi poi tra i pro’?

Qui vanno tutti e 200 forti come moto! Quindi sì: è diverso. Come detto, devi sempre lottare, c’è molto stress.

Zanini spinge Gazzoli dopo una foratura… (foto Instagram)
Zanini spinge Gazzoli dopo una foratura… (foto Instagram)
C’è un momento particolare che ricordi di queste prime gare?

Beh, qualche giorno fa ad Harelbeke ho fatto la mia “top performance” quassù, anche se, ripeto, non ero al meglio. Le gambe comunque non c’erano per fare chissà cosa, però fino ai 35 chilometri dall’arrivo ero col primo gruppo. Quando mi sono reso conto di essere con tutti i big è stata una gran bella sensazione. Un’emozione.

Guardiamo avanti: se fossimo già nella campagna del Nord 2023 cosa non faresti?

Cercherei di non ammalarmi! Per il resto penso di aver fatto tutto abbastanza bene.

E sul piano pratico? Magari porteresti qualcosa di diverso nella valigia?

Ah ah… no, no. Nella mia valigia c’è già di tutto. Mi porto dietro casa, come si dice, e non c’entra più niente.