Paralimpiade, partiamo con quattro argenti. Nostalgia di Zanardi

31.08.2021
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Nel nome di Alex Zanardi. Ci teneva la squadra di paraciclismo a lasciare il segno nella prima giornata al Fuji Speedway e ha cominciato la Paralimpiade di Tokyo con quattro medaglie d’argento a cronometro, di cui tre nell’handbike con Luca Mazzone, Francesca Porcellato, Fabrizio Cornegliani e poi l’ultima nel triciclo con Giorgio Farroni.

«Una gallina vecchia fa buon brodo». Sorride Francesca Porcellato, prima di scoppiare in lacrime al momento di videochiamare il suo compagno in Italia che, come tanti appassionati, si è svegliato nel cuore della notte per vedere sfrecciare la Rossa Volante, seconda nella categoria H1-H3: «Questo argento vale oro, all’undicesima Paralimpiade e nella terza disciplina, a 51 anni che compirò il giorno della Cerimonia di chiusura, ovvero tra pochi giorni, non è poco».

Quota 14

Sono quattordici le medaglie conquistate alle Paralimpiadi, tredici nelle edizioni estive e una invernale nel fondo a Vancouver 2010. «Ho iniziato a Seul 1988, è cambiato secolo e sono ancora qui. Era un percorso impegnativo e poi in questi anni sono successe tante cose, per cui non era facile confermarsi. Adesso abbiamo un grandissimo seguito e mi auguro che raccontino tutte le nostre storie, non soltanto quelle degli atleti più seguiti sui social. Perché tutti noi atleti presenti qui abbiamo delle storie da raccontare. Tutti e quanti meritiamo di essere raccontati e valorizzati, con tante persone che hanno vinto nella vita».

Videochiamata con il compagno per Porcellato alla 14ª medaglia paralimpica
Videochiamata con il compagno per Porcellato alla 14ª medaglia paralimpica

Fra gioie e dolori

La fuoriclasse di Castelfranco Veneto è una di queste: «Non ricordo l’incidente che mi è occorso da piccola, però ero una bambina che a sei anni ha deciso di fare l’atleta. Ora ne ho 51 e guardate dove sono arrivata, per cui dico che bisogna crederci sempre e mollare mai. Ci sono dei momenti bui, ma anche dei momenti con la luce e bisogna lottare per questi ultimi, io l’ho dimostrato. La mia vita non è stata facile, ho avuto grandi dolori, ma anche grande gioie».

Amici della “stampa”

Poi un pensiero per Alex Zanardi, nel cuore di tutti gli azzurri in gara oggi: «Alex portava grande lustro al nostro movimento, ma senza di lui le luci si sono un po’ spente. I mass media si sono un po’ dimenticati di noi da quando lui non è più qui a sfrecciare con noi. Lui non vorrebbe questo. Ci manca Alex, ci mancano le sue barzellette, i suoi consigli, così come ci mancano tutti i ragazzi che non sono potuti venire qui perché i posti erano veramente pochi. Siamo una famiglia alla fine perché lottiamo, ci sacrifichiamo e lottiamo insieme. Domani sarà dura nella prova in linea, ma ci proviamo». Poi comincia a rispondere alle centinaia di messaggi che intasano il suo cellulare».

Riscaldamento in partenza per Giorgio Farroni, marchigiano, che correrà la Paralimpiade sul triciclo
Riscaldamento in partenza per Giorgio Farroni, marchigiano, che correrà la Paralimpiade sul triciclo

L’oro sfumato

Dolceamara la medaglia di Luca Mazzone, argento nella cronometro categoria H2. Il cinquantenne di Terlizzi ha visto sfumare l’oro per l’inezia di 26 centesimi. Ecco le parole dell’azzurro alla quarta medaglia paralimpica dopo le tre di Rio (2 ori e 1 argento). «A cinquant’anni – dice – essere a una Paralimpiade è già una vittoria. Poi prendere la medaglia è sempre splendido, anche se stavolta poteva essere d’oro. Purtroppo, questo è il bello del ciclismo, può succedere di tutto, è uno sport imprevedibile e si è visto oggi. Io esco nel finale, come nel nuoto. L’esperienza da nuotatore, mi ha insegnato di uscire nella parte conclusiva della gara, però purtroppo sono rimasto “tappato” in una strettoia dai ragazzi della categoria sotto la mia. E purtroppo non ci ho potuto fare niente, perdendo quei due secondi che mi sono costati l’oro».

Argento alla fine per Farroni, che lo dedica a Michele Scarponi, suo amico
Argento alla fine per Farroni, che lo dedica a Michele Scarponi, suo amico

Rischio e medaglia

Prima medaglia in carriera ai Giochi tra gli H1 per Fabrizio Cornegliani: «Ho rischiato e sono caduto, ma era giusto provarci per arrivare più avanti possibile. Fa parte del gioco. Per fortuna, visto il volo che ho fatto, sono tutto intero e ho l’argento al collo». Grande l’emozione appena pochi istanti di salire sul podio grandi emozioni per il cinquantaduenne di Miradolo Terme.

Orgoglio marchigiano

Sgorgano le lacrime dal volto di Giorgio Farroni, secondo nella cronometro della categoria T1-T2. Il marchigiano ha chiuso la sua fatica in 27:49.78, alle spalle del cinese Chen 25:00.32.

«La sognavo, perché ho lavorato tantissimo lontano da casa mia a Fabriano e ce l’ho messa tutta. Durante il lockdown, ho cercato di allenarmi sui rulli, altrimenti uscivo di nascosto», racconta il quarantaquattrenne di Fabriano. «Sono contento e la dedico a me stesso perché l’ho voluta, l’ho cercata ed è arrivata. Alla Paralimpiade, l’importante è arrivare nei tre e io ce l’ho fatta». Si tratta della terza medaglia ai Giochi per Farroni, che era stato secondo a Londra 2012 e terzo ancora prima a Pechino 2008, ma sempre nelle gare in linea. Stavolta, la sua testa ha vinto contro le lancette.

A guidare gli azzurri c’è sempre Mario Valentini
A guidare gli azzurri c’è sempre Mario Valentini

Alex nel cuore

Domani è un altro giorno per il ct del paraciclismo Mario Valentini: «Sono quattro belle medaglie, ma c’è un po’ di rammarico per l’argento di Luca Mazzone. Se non ci fosse stato l’ingorgo nel finale, avrebbe potuto essere di un altro colore. Cornegliani anche senza caduta non avrebbe vinto, la cosa importante è che non si sia fatto nulla. La Porcellato ha dimostrato la solita, fantastica grinta. Farroni è un ragazzo che sta con me da 20 anni, raccogliendo successi, maglie iridate, medaglie. E’ un ragazzo serio e si è rifatto a Rio dove non era andata bene. Peccato perché è andato forte tutto l’anno poi è come nel nuoto. E’ arrivato questo cinese che non conoscevamo e l’ha battuto. Comunque, la medaglia è importantissima per lui che ha tre bambini, anche dal lato economico. Adesso però basta coi secondi posti. Puntiamo a vincere e continuiamo a correre con Alex nel cuore per fare ancora meglio».