Vigilia del Fiandre, in bici con Hushovd che sceglie Van der Poel

05.04.2025
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MAARKEDAL (Belgio) – Ti trovi a pedalare al fianco di Thor Hushovd, che tolti i panni del corridore ricopre un ruolo di grande responsabilità. Il norvegese è general manager di un team sulla cresta dell’onda, Uno-X Mobility.

Hushovd, come sempre disponibile al 101 per cento: lo era da corridore, lo è ora da dirigente. Resta un grande appassionato della bici e appena si libera dagli impegni manageriali non rinuncia a pedalare (e sul pavé ha ancora un gran passo). Con lui abbiamo fatto una sorta di botta e risposta. I suoi favoriti per la campagna del pavé e il punto di vista sul ciclismo moderno.

Hushovd ricopre un ruolo di peso, considerando l’importanza che ha il ciclismo nel Nord Europa
Hushovd ricopre un ruolo di peso, considerando l’importanza che ha il ciclismo nel Nord Europa
Il tuo favorito per il Fiandre?

Van der Poel è il mio favorito numero uno.

Il nome degli outsider?

Diversi corridori che stanno attraversando un periodo di grazia. Difficile rispondere, sono diversi. Pedersen, Pogacar, lo stesso Van Aert è d’obbligo inserirlo tra i favoriti. Serve anche un buon team a supporto. Nel lotto degli outsider inserisco anche il corridore Uno-X Rasmus Tiller. Vedrete che farà una top five.

Hai menzionato Van Aert, ti sei fatto un’idea della situazione?

Mi spiace molto per Van Aert. E’ stato molto sfortunato in alcune situazioni, eppure si è dimostrato un fuoriclasse, soprattutto per come ha gestito il suo ritorno dopo gli incidenti. Sono convinto che tornerà a vincere e come si dice nel ciclismo, si deve sbloccare, credo che sia una questione di testa. Comunque, lui c’è sempre, nonostante tutto.

Cosa conta di più nel ciclismo moderno, la testa o le gambe?

Bisogna combinare le due cose. Il ciclismo è da sempre uno sport da pazzi, oggi lo è ancora di più. Devi essere attento e concentrato per più ore consecutive. Il cervello deve essere costantemente al 100 per cento e quando mancano le gambe, la mentalità, la prontezza, la lucidità e capacità di prendere le decisioni all’ultimo istante possono venire in soccorso.

C’è molta differenza tra la tua generazione di campioni e quella attuale?

Un altro mondo. In generale ora non c’è più paura e rispetto, ma soprattutto manca la paura, i ragazzi di oggi si buttano senza timore. Inoltre hanno una cultura del tutto e subito, fattore che non faceva parte della nostra generazione. Ovvio che il tutto è frutto anche di pressioni/richieste esterne che sono cambiate. A mio parere l’esempio che calza a pennello è Evenepoel, il percorso della sua carriera, riportato a 10 anni addietro, impossibile immaginare una cosa del genere.

Hai provato ad immaginare un Thor Hushovd ciclista professionista oggi?

Qualche volta provo ad immaginare, faccio fatica. La cosa più complicata da metabolizzare, rispetto a come ero abituato a correre, è partire a tutta e arrivare a tutta. Personalmente mi godevo anche le partenze lente delle gare.

Le preferenze di Hushovd: pavé, salita o sprint al Tour de France?

Sprint al Tour.

Pogacar, Van der Poel, Van Aert o Evenepoel?

Pogacar.

Perché lui?

Pogacar è prima di tutto un amico, a Montecarlo dove abbiamo la residenza, ci troviamo spesso a pedalare. E’ una star in senso assoluto e un campione che ha cambiato le regole, ma è prima di tutto una persona estremamente rispettosa degli altri.

Personaggio carismatico e sempre disponibile, Hushovd è un vero appassionato della bici (foto Ridley)
Personaggio carismatico e sempre disponibile, Hushovd è un vero appassionato della bici (foto Ridley)
Rim brake o freni a disco?

Freni a disco, senza alcun dubbio, non solo per questo. Complessivamente, le bici sono migliori e più performanti.

Hushovd che si immagina con le dotazioni tecniche attuali?

Ci penso e dico che i corridori attuali sono fortunati ad avere tutto questo a disposizione. Dotazioni tecniche eccellenti e tante possibilità di scelta.

Tecnicamente, nel ciclismo attuale cosa può fare la differenza?

Nell’ordine: alimentazione, la capacità di allenarsi sfruttando le metodologie attuali e tutto quello che la tecnologia mette a disposizione. L’aerodinamica, il mezzo meccanico e l’equipaggiamento tecnico in genere.