Bravo Johannessen, terzo dietro a “quei due” e re del Tourmalet

07.07.2023
4 min
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La tappa di ieri è stata calamitata dal duello fra Vingegaard e Pogacar, ma ha portato con sé un altro risultato importante, quello di Tobias Johannessen. Il norvegese della Uno-X Pro Cycling è arrivato terzo a Cauterets-Cambasque.

Qualcuno si è stupito, noi fino ad un certo punto. Conosciamo da un po’ questo biondo vichingo. Classe 1999, lo avevamo visto lottare al Giro U23 con Ayuso e poi al Tour de l’Avenir (che vinse) con Carlos Rodriguez nella calda estate del 2021.

In Norvegia, il ciclismo è uno sport importante: non è lo sci di fondo o il biathlon, ma sta crescendo tantissimo. Merito di campioni come Thor Hushovd, prima, e Alexander Kristoff, poi. Lo stesso ex iridato che è il leader della Uno-X ha espresso grandi parole per Tobias. E la stessa squadra lavora moltissimo col settore giovanile. Tobias ne è un esempio.

Il norvegese ha scollinato in testa sul Tourmalet. In Norvegia questa “conquista” ha avuto grande risalto
Il norvegese ha scollinato in testa sul Tourmalet. In Norvegia questa “conquista” ha avuto grande risalto

Un norvegese sul Tourmalet

In Norvegia ha fatto uno scalpore inaspettato non tanto il suo terzo posto, quanto il fatto che Johannessen sia passato in testa sul Tourmalet. “E’ la prima volta nella storia per un Norvegese”: più o meno sono stati questi i titoli della stampa scandinava. Di fatto, visti i loro fisici possenti, non hanno mai avuto tutti scalatori di questo livello.

“Un momento da pelle d’oca”, avrebbero detto i commentatori della Tv di stato di Oslo. E di pelle d’oca ci ha parlato lo stesso Tobias.

«Essere qui al Tour – ci ha detto Johannessen – è una forte emozione. E’ incredibile vedere tutta questa gente. Pazzesco. E’ la prima volta che provo qualcosa del genere. Essere qui è un sogno che avevo da bambino».

Tobias Johannessen è al suo primo Tour (che è anche il suo primo grande Giro)
Tobias Johannessen è al suo primo Tour (che è anche il suo primo grande Giro)

Obiettivi in divenire

Da uno come Tobias ci si poteva attendere che curasse la classifica generale, ma non è del tutto così. Già a Bilbao ci aveva confidato che prima avrebbe visto come sarebbero andate le frazioni iniziali e poi avrebbe valutato, ma che tutto sommato le tappe non gli sarebbero dispiaciute affatto.

«Io cercherò di tenere finché posso – ci aveva detto – ma credo che le tappe siano la carta migliore per noi della Uno-X».

Nella prima frazione di montagna non è andato benissimo: ha incassato oltre 15′. «Ho seppellito le mie gambe per seguire Van Aert», aveva detto in relazione alla frazione di Laruns. Ciò nonostante, ieri era di nuovo pronto a dare battaglia.

Johannessen (qui sul Tourmalet) ha tenuto le ruote dei big fino ai -4 km. Poi salendo di passo ha conquistato la terza piazza a Cauterets-Cambasque (foto Instagram)
Tobias (qui sul Tourmalet) ha tenuto le ruote dei big fino ai -4 km. Poi salendo di passo ha conquistato la terza piazza a Cauterets-Cambasque (foto Instagram)

Il nuovo che avanza

Ieri lui è arrivato terzo e Carlos Rodriguez settimo, tra i migliori del gruppetto della maglia gialla: una rivalità che si rinnova.

«Carlos è un rivale, lui può lottare per il podio. Ma se vuoi essere forte qui al Tour devi ragionare da squadra e non da singolo. Dico però che è bello vedere che molti dei ragazzi di quel Tour de l’Avenir siano presenti in questo Tour de France».

Per ora Tobias vuol fare il meglio possibile: questo è l’obiettivo, al netto di questa o quella tappa o di un determinato posto nella generale. Tutto è un po’ in divenire. Una cosa è certa: la grinta non gli manca. Nella prima frazione ha toccato i 210 battiti sul Pike.

«Con la squadra siamo stati in altura un paio di volte in questa stagione, spero che le gambe volino».

E le gambe tutto sommato hanno volato. Lo stesso Johannessen ieri ha detto che erano buone, ma che “quei due” erano troppo più forti.

«Chi vince il Tour? Penso uno di quei due, ma non so chi. Credo che sarà un Tour de France davvero fantastico da guardare in televisione. Pogacar e Vingegaard si attaccheranno a vicenda e lo faranno fino in fondo. Sicuro».