Un caffè con Paletti: ragionando sul presente e parlando del futuro

06.03.2025
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LAIGUEGLIA – Luca Paletti è un cumulo di ricci con gambe magre e spalle strette. E’ tanto alto quanto timido, ma basta sedersi un attimo e lasciarlo respirare che le parole fluiscono da sole. Il reggiano è uno dei giovani dell’infornata della Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè che è pronto a maturare e spiccare il volo. Dopo due stagioni in cui è cresciuto parecchio è arrivato al 2025 forte e determinato. Nelle prime gare della stagione ha già raccolto gli stessi punti del 2024, per gli amanti dei numeri. 

Paletti al Trofeo Laigueglia terminato al 30° posto a 1′ e 15″ dal vincitore Ayuso
Paletti al Trofeo Laigueglia terminato al 30° posto a 1′ e 15″ dal vincitore Ayuso

Un inverno diverso

Ieri al Trofeo Laigueglia, prima gara italiana della stagione, è arrivato un trentesimo posto, il secondo miglior giovane dopo Simone Gualdi. Risultati frutto di un inverno diverso nel quale si è concentrato molto sulla strada.

«E’ un anno un po’ particolare – racconta – senza ciclocross. Il primo da quando vado in bici dove non ho fatto attività invernali. Chiaramente nella preparazione è cambiato qualcosa, ad esempio mi sono concentrato maggiormente sulla distanza. Devo ammettere che sto sentendo la differenza, complice anche la crescita e qualche elemento diverso. In due anni (Paletti è passato professionista nel 2023, ndr) sono cambiato tanto, complice anche l’età. E’ normale che a vent’anni si sia ancora nella fase dello sviluppo».

Luca Paletti insieme a Tolio, il rapporto con i corridori più grandi è fondamentale (foto Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè)
Luca Paletti insieme a Tolio, il rapporto con i corridori più grandi è fondamentale (foto Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè)
Ti è dispiaciuto lasciare il cross?

E’ stata una decisione presa con la squadra perché abbiamo voluto provare a fare qualcosa di diverso.  Non è che mi sia dispiaciuto molto, so che dietro questa decisione c’è un motivo importante. E poi non è detto che il prossimo anno possa tornare. Se non dovessi vedere i miglioramenti che mi sono prefissato non escludo un passo indietro. 

Per il momento cosa è cambiato?

A livello atletico sento di essere arrivato con più fondo alle gare di inizio stagione. Anche mentalmente è stato diverso visto che ho fatto quasi tre settimane senza bici a novembre, non mi era mai capitato. Di solito staccavo qualche giorno finita la stagione su strada e poi un’altra settimana finita quella del ciclocross. Fare un periodo di stacco più lungo mi permette di sentirmi più riposato. 

Paletti ha mostrato ottime cose durante le corse di inizio anno in Spagna, qui al Gran Camino
Paletti ha mostrato ottime cose durante le corse di inizio anno in Spagna, qui al Gran Camino
Sei partito subito forte…

Quando si sta bene anche la tattica in corsa cambia. Ne parlavo con il mio preparatore, Michele Bartoli, il quale mi diceva che finalmente mi ha visto attaccare. Ora che sento di avere una buona gamba mi viene la voglia di provare. 

E’ cambiato altro durante l’inverno?

Ho inserito anche un po’ di palestra, cosa che non avevo mai fatto fino ad adesso. Prima non l’avevo mai fatta perché il preparatore vedeva un muscolo ancora acerbo, un po’ per questo e anche per le mie caratteristiche ha sempre preferito tenere indietro la palestra. 

Come arrivi a questo terzo anno con la Vf Group-Bardiani, è arrivato il tuo momento?

Sicuramente ci proverò. Non nascondo che il Giro Next Gen è uno dei miei obiettivi, sia per caratteristiche che per ambizioni. Ma anche alle gare di primavera come Piva, Recioto e Belvedere proverò a fare qualcosa. Sento di essere cresciuto mentalmente, quindi sarà anche un po’ più facile tenere duro di testa. Mi sento pronto per fare classifica. 

La Vf Group-Bardiani nel 2024 ha vinto la classifica a squadre al Giro Next Gen (foto Lisa Paletti)
La Vf Group-Bardiani nel 2024 ha vinto la classifica a squadre al Giro Next Gen (foto Lisa Paletti)
Cosa intendi con “tenere duro di testa”?

Ad esempio nelle scorse settimane al Gran Camino ero quello messo meglio in classifica per la squadra. Nell’ultima tappa non mi sentivo bene, sono andato all’ammiraglia e ho detto: «Oggi non finisco la corsa». Invece mi hanno convinto a tenere duro e a metà tappa ho iniziato a sentirmi meglio, tanto che nel finale ho provato a fare la volata. Queste situazioni mentali che oltrepassi sono un grande bagaglio di esperienza. Al Giro Next Gen, altro esempio, se dovessi trovarmi in una situazione simile so cosa fare. 

La Vf Group è in un momento di ricambio generazionale, voi da dentro come lo vivete?

Avere dei riferimenti come Marcellusi o Magli per noi è fondamentale, ci spiegano come muoverci e ci danno una grande mano in gara. Soprattutto nelle fasi di gestione. Secondo me quest’anno tra gli under 23 ci divertiremo parecchio, già nel 2024 ci siamo dati da fare ed eravamo tanti ragazzi al secondo anno. 

Durante l’inverno Paletti non ha corso nel cross, questo gli ha permesso di lavorare maggiormente sul fondo
Durante l’inverno Paletti non ha corso nel cross, questo gli ha permesso di lavorare maggiormente sul fondo
Quali pensi siano i passi giusti da fare?

Forse un po’ la capacità di resistere sulla distanza, ma arriverà correndo. Devo dire che sui punti in cui devo migliorare non ho preoccupazioni, sto lavorando tanto e credo che la crescita farà il resto.Un punto su cui mi sto allenando sono i cambi di ritmo, ma sono fiducioso di quanto sto facendo con Bartoli. 

Obiettivi quindi?

Arrivare pronto alle gare internazionali riservate agli under 23. Piva, Belvedere e Recioto sono degli obiettivi concreti, anche per mettermi alla prova in gare non troppo vicine alle mie qualità, ovvero quelle di un giorno