Niente Giro Next, ma Gannat prepara un’altra infornata di campioni

11.06.2024
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Una delle assenze più rumorose al Giro Next Gen è quella dell’Equipe Continentale Groupama-Fdj. Due anni fa se la giocavano e quasi tutti giorni “scrivevano” la corsa. E l’anno scorso ancora si sono ben messi in mostra. Ma i ragazzi guidati da Jerome Gannat non si sono certo arresi.

Sin qui già cinque vittorie, tutte di peso. E poi parecchi piazzamenti sempre in gare importanti, anche in Africa con i pro’ dove c’era una bella fetta del ciclismo europeo. La solidità non manca ai gruppi di Gannat che negli ultimi anni ha lanciato in assoluto il maggior numero di pro’. Lo scorso anno ha avuto un grande ricambio generazionale.

Dal 2019 Jerome Gannat è uno dei direttori sportivi della Groupama-Fdj
Dal 2019 Jerome Gannat è uno dei direttori sportivi della Groupama-Fdj
Jerome, un altro anno di rinnovamento per la tua giovane squadra, come sta andando?

Per questa stagione abbiamo avuto solo 3 innesti, tre reclute dalla categoria juniores: Maxime Decomble, Titouan Fontaine e il giovane corridore tedesco, campione europeo di montagna Max Bock. Dopo le 9 reclute del 2023 e le tre di quest’anno abbiamo un’età media di 18,9 anni. C’è solo un ragazzo di terzo anno, Brieuc Rolland, uno scalatore che si è confermato questa stagione con una vittoria a La Course de La Paix.

Complimenti!

Il nostro programma di inizio stagione è stato diverso rispetto alle altre stagioni con la partecipazione al Giro del Rwanda e tutti i corridori del team continental hanno corso una o più gare con il team WorldTour tra febbraio e marzo. Thibaud Gruel, che era con noi, si è unito alla prima squadra a metà aprile e la sua prima gara è stato il Tour de Romandie. La squadra è maturata dopo una stagione di esperienza ed ora è  più efficiente rispetto al 2023. Gruel ha vinto una tappa del Circuit des Ardennes, Noah Hobbs due tappe all’Alpes Isère Tour, Max Decomble si è laureato campione di Francia a crono, Lewis Bower una tappa alla Ronde de l’Oise e Brieuc Rolland ha vinto una tappa e la generale alla Course de la Paix. Siamo attualmente al 25° posto nell’UCI Europe Tour. Quest’anno i ragazzi sono più coinvolti in gara e la squadra influenza la corsa!

Come ai vecchi tempi insomma! Li hai già nominati più o meno, ma chi si sta distinguendo?

Brieuc è sempre costante ed è il nostro leader nelle corse in montagna e nelle classifiche generali. Sarebbe anche stato il nostro leader per il Giro Next Gen. Ha raggiunto un traguardo importante in questa stagione. Noah Hobbs ha finalmente vinto una gara: è il nostro velocista e per me era davvero un obiettivo che vincesse. Continua a progredire e sarà un velocista del futuro.

Thibaud Gruel è passato dalla continental alla WorldTour in primavera. Eccolo al Romandia
Thibaud Gruel è passato dalla continental alla WorldTour in primavera. Eccolo al Romandia
Altri?

Joshua Golliker non ha ancora raggiunto il suo massimo rendimento, ma le gare che gli piacciono stanno arrivando, penso per esempio al Giro della Valle d’Aosta. Lewis Bower ha vinto la sua prima gara con noi e in Europa e questo gli dà fiducia. In generale, tutti i ragazzi del 2023 sono progrediti e le nostre 3 giovani reclute stanno scoprendo il livello elite e maturando un po’ ogni volta.

Jerome, hai nominato il Giro Next Gen: non ci siete, perché? cosa è successo? Avevate fatto richiesta?

Sì, certo, avevamo chiesto di partecipare, perché il Giro Next Gen è la corsa più bella per gli under 23 e questo era nei nostri obiettivi di questa stagione. Come detto, avevamo Rolland per la generale e Noah Hobbs per gli sprint. A differenza degli anni precedenti in cui eravamo necessariamente invitati perché eravamo la terza squadra continental dell’UCI Europe Tour, per il 2024 eravamo in attesa di un invito da parte di RCS. A metà aprile abbiamo scoperto che non eravamo stati selezionati. È stata molto dura per noi, perché tutto il nostro calendario era orientato sul Giro. Ma abbiamo accettato la decisione.

Caspita…

Non è facile per l’organizzatore, con le tante richieste, mettere insieme un gruppo internazionale. Molte squadre chiedono di partecipare, la scelta è difficile, tutti vogliono essere presenti. Ma penso che avremmo meritato il nostro grazie al nostro passato e ai nostri risultati in gara nel 2022.

Rolland Brieuc (al centro) era il leader designato per il Giro Next gen. A sinistra Eddy Le Huitoze e a destra Noah Hobbs (foto Michel Vincent)
Rolland Brieuc (al centro) era il leader designato per il Giro Next gen. A sinistra Eddy Le Huitoze e a destra Noah Hobbs (foto Michel Vincent)
L’organizzazione vi ha fatto una comunicazione ufficiale in merito a questa esclusione?

Non so esattamente come siamo stati informati. L’organizzazione è spesso in contatto con i direttori sportivi delle squadre WT nelle diverse gare e so che ha espresso il desiderio di “ruotare” i team.

Jerome, come hai riprogettato il programma senza Giro Next? 

Il nostro programma iniziale era basato sulla partecipazione al Giro Next Gen. In particolare avevamo in programma di fare un ritiro di montagna in Valle d’Aosta almeno a maggio per prepararci adeguatamente al Giro. Era un obiettivo stagionale arrivare con una squadra pronta al 100 per cento. Nel mese di aprile il programma di Rolland è stato notevolmente ridotto. L’annuncio tardivo non ci ha permesso di trovare una gara a tappe sostitutiva, quindi abbiamo inserito il GP Gippingen Aargau (classe .1) nel nostro calendario e abbiamo mandato i nostri corridori con le rispettive nazionali per la Nations’ Cup. Ciò ha permesso a Rolland di vincere la Corsa della Pace. Due corridori, tra cui Brieuc, e Max Decomble faranno il Giro di Slovenia con il team WorldTour.

Rivedremo te e i tuoi ragazzi al Giro della Valle d’Aosta?

Sì, naturalmente! Il Valle d’Aosta è sempre stata una gara dove il team ha brillato con Thompson, Martinez, Germani, Golliker… A inizio luglio è previsto un training camp di preparazione con tutti i corridori del team proprio in Valle d’Aosta. Vogliamo fare una ricognizione di tutte le tappe. Questa sarà la gara di ripresa dopo i campionati nazionali e un obiettivo importante per i nostri scalatori: Rolland e Bock. Mentre Golliker punterà di più sulle tappe.

Gregoire, Martinez e (nascosto) Germani, durante un attacco di squadra durante il Giro U23 del 2022, con Gannat in ammiraglia
Gregoire, Martinez e (nascosto) Germani, durante un attacco di squadra durante il Giro U23 del 2022, con Gannat in ammiraglia
E invece Jerome, cosa puoi dirci dei tuoi “vecchi ragazzi”: Germani, Martinez, Grégoire, Paleni, Thompson… da chi ti aspettavi di più e da chi di meno? 

Li vedo raramente. Li ho incontrati alla presentazione del nostro team alla vigilia della Besancon Classic, tra l’altro vinta da Lenny. Questo appuntamento mi ha permesso di rivederli e di farli ritornare al nostro Performance Center di Besancon per un giorno. Hanno tutti ottimi ricordi del periodo trascorso con noi e dell’atmosfera della squadra 2022. Abbiamo formato un ottimo gruppo in quella stagione. Nel 2024, hanno tutti chiaramente compiuto progressi. Laurence Pithie ora è un corridore di successo nelle classiche. E’ stato impressionante e sarà un leader in questo tipo di gare in futuro. Ero con lui alla Gand e al Giro delle Fiandre come secondo direttore sportivo della squadra.

Pithie ha fatto un grande passo in effetti…

E poi Lenny Martinez sta confermando le sue qualità di scalatore e diventerà uno dei migliori al mondo. Penso che abbia acquisito fiducia e sicurezza. Romain Gregoire continua i suoi progressi e vince nel WorldTour, lo vedo bene alla Liegi Bastogne Liegi. Enzo Paleni ha fatto un gran Giro, anche lui è maturato fisicamente ed è molto efficace nel ruolo di gregario. Reuben Thompson è sempre presente nelle corse in montagna. E’ spesso al fianco di Lenny, ma non ha ripetuto le prestazioni del 2022. Sam Watson conferma la sua bravura nei prologhi e nei finali che “tirano”.

E poi c’è Lorenzo Germani

Eh già! Lorenzo uno dei miei preferiti. Mi ha impressionato in questa stagione. E’ sempre costante e attivo in gara. Sempre al servizio della squadra: forma una bella coppia con Gregoire.

E se Jerome Gannat potesse dare loro un consiglio, quale sarebbe?

Un consiglio? Continuate sempre in questa direzione e divertitevi a fare quello che fate, perché lo fate bene.