Bene le aziende, ma i negozi? Sentiamo Francesconi…

06.02.2021
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Quando Ermanno Leonardi di Specialized ci ha parlato di negozi troppo piccoli per reggere l’impennata del mercato e di altri che invece si sono allargati destinando addirittura all’elettrico uno spazio autonomo, ci è scattata la curiosità di capire di chi stesse parlando e tirando il filo siamo arrivati da Cicli Francesconi di Salvirola, in provincia di Cremona (in apertura l’inaugurazione del novembre 2018). Qui il professionismo sta nella scelta dei marchi e dei relativi modelli, tutti livellati verso l’alto. Tanto che con un po’ di fantasia e guardando le bici esposte, si ha la sensazione di un raduno di partenza WorldTour.

Il signor Pierluigi è il comandante della nave e per parlarci è necessario aspettare l’orario di chiusura e semmai quello della riapertura dell’indomani alle 7 del mattino, altrimenti è davvero difficile strapparlo ai clienti che fanno la fila per avere il suo consiglio.

Cicli Francesconi: l’architettura di una cascina della Pianura Padana, per il tempio della bici
Per Cicli Francesconi, l’architettura di una cascina
Che cosa chiedono?

Di questi tempi chiedono se abbiamo la bici per accontentarli, poi se c’è lo sconto, infine quanto tempo serve per la consegna. Finora siamo riusciti ad accontentarli quasi tutti. E il quasi dipende da dettagli come la colorazione. Arrivano che sanno già quale modello vogliono, sul colore c’è da vedere.

Siete ancora in pieno boom post lockdown?

Decisamente e ci salviamo perché abbiamo programmato bene gli acquisti. Altri colleghi che allo scoppiare della pandemia hanno avuto paura, ora sono a inseguire, ma è difficile. Come in corsa, quando va via la fuga…

Voi non avete avuto paura?

Quando si è cominciato a parlare di lockdown, io ero alle Canarie in bicicletta. Avremmo potuto chiuderci a riccio e sarebbe stato legittimo, ma abbiamo scelto di continuare con gli ordini fatti e la scelta ora sta pagando.

La selezione da Francesconi avviene puntando su marchi e modelli di alta gamma
Francesconi fa selezione sull’alta gamma
Sono davvero spuntati clienti nuovi come funghi?

C’è tanta gente nuova. Magari non ciclisti improvvisati con la bici tirata fuori dalla cantina, ma ad esempio le persone cui hanno chiuso le palestre. C’è anche gente che ha cominciato a usare gli attrezzi in casa, ma dopo un po’ si è stancata. Come quando hai la piscina, ma non riesce a fare le vasche che faresti con un allenatore. Si sono tutti accorti che i ciclisti sulle strade c’erano ancora, sia pure isolati e non più in gruppi. E si sono chiesti: come sarà andare in bicicletta?

Come è fatto il nuovo cliente che viene da voi?

Per i marchi che abbiamo e il target dei prodotti, abbiamo fatto una selezione in partenza. Per noi la bici da corsa parte da 2.700 euro e la mountain bike, che ha più variabili, dai 600. Non abbiamo l’economico a tutti i costi. Chi viene qua sa di dover spendere e ha bisogno di tutto, dalla bici all’abbigliamento. E avendo soltanto Castelli e Assos, anche per vestirsi c’è da investire.

Li vedete una volta e poi più?

No, no, tornano sempre. Hanno scoperto la bici. L’hanno comprata per la curiosità di cui abbiamo detto e forse non erano neppure troppo convinti. Invece la bici è contagiosa, lo sappiamo bene. Così sono tornati per prendere la seconda, quella più bella. La prima, quella da 2.700 euro, la tengono a casa sui rulli. Il ciclismo fa star bene, si capisce subito.

A proposito di rulli, la richiesta è calata o sono ancora richiestissimi?

Si vendono ancora. Abbiamo fatto la scelta di tre marchi e anche se meno rispetto alla primavera, li chiedono ancora.

Anche per abbigliamento e accessori, da Francesconi soltanto il top di gamma
Anche per abbigliamento e accessori, soltanto il top di gamma
Diciamo che al netto del dramma, la situazione per voi appare florida.

Il dramma c’è stato e qui vicino lo abbiamo toccato con mano. Ma a un certo punto dipende da come vedi il problema. Puoi fartene schiacciare o cogliere l’opportunità.

Il bonus biciclette vi ha aiutato?

Abbiamo aderito alla prima ondata, non alla seconda in cui davano il voucher. Siamo in provincia di Cremona, lontani dai giri delle grandi città. Gli abitanti non sono tantissimi e non avendo comunque bici economiche, il flusso sarebbe stato minimo.

Prima ha parlato di negozi che hanno avuto paura.

E ho detto che era legittimo. Più o meno ormai sono ripartiti tutti, hanno preso quello che veniva e venduto tutto quello che avevano. Anche bici per le quali non avevano le necessarie competenze. Il problema alcuni lo avranno nei prossimi mesi, perché le aziende non riescono a consegnare e si ricorderanno di quelli che inizialmente hanno respinto gli ordini o non hanno pagato.

Francesconi, una famiglia numerosa e unita
Francesconi, una famiglia numerosa e unita
In che modo l’elettrico si è inserito in questo movimento?

Ha fatto e sta facendo la differenza. Anche per questo settore, abbiamo scelto di trattare soltanto l’alta gamma. Non abbiamo preso modelli e marchi economici. Abbiamo aperto il primo Turbo Store d’Italia, in quell’intervista Leonardi parlava di noi: un punto vendita e l’officina dedicate soltanto alle e-Bike Specialized. Le altre invece sono nel negozio principale.

E’ vero che Shimano sta per uscire con i nuovi gruppi e si rischia che le bici con quelli vecchi vengano respinte dalla clientela?

Non se ne sa nulla. Siamo Shimano Service, sappiamo che c’è qualcosa nell’aria, ma non si sa niente dei tempi. Magari per loro sarà il segreto di Pulcinella, ma ad ora sappiamo che il Dura Ace è quello che c’è in catalogo e lo stesso per l’Ultegra.