Renzo Boscolo sotto questo sole d’autunno, che colora tutto di arancione, corre da una parte all’altra. Riunioni, decisioni, progetti e tanto altro bolle in pentola in casa CTF Friuli: novità che rendono frenetico questo finale di stagione.
«Quello che stiamo decidendo in questi giorni – racconta Boscolo in uno dei brevi momenti di pausa – è tutto in vista del 2024. L’attività del 2023 va avanti da sola fino a metà ottobre e terminerà così come sta andando. Per il futuro abbiamo parecchie idee e un po’ di cose da guardare, vogliamo fare un altro significativo passo in avanti».
Arrivo dall’Olanda
Una novità, proprio in vista della stagione 2024, è l’arrivo al CTF Friuli del corridore olandese Max Van Der Meulen. Il giovane, classe 2004 ha corso quest’anno con il Development Team della DSM-Firmenich. Van Der Meulen nel 2024 farà un passaggio al CTF Friuli, per poi andare in Bahrain Victorious nel 2025. Un percorso simile a quello fatto da Alberto Bruttomesso.
«E’ un grande prospetto – ci dice Boscolo – da junior ha avuto un ruolino di marcia davvero impressionante. Ha vinto tre corse a tappe, tra cui due appuntamenti di Nations Cup, La Classique des Alpes Junior e poi è arrivato quarto al Giro delle Fiandre. E’ un ragazzo che arriva dal progetto Bahrain, una cosa che stanno facendo già altri atleti. Lui ha già il contratto con il team WorldTour ma ha bisogno di un anno intermedio, di ulteriore apprendimento e formazione».
Legame continuo
Tra CTF Friuli e Bahrain Victorious c’è un legame continuo che porta tanti ragazzi a fare questo passaggio. D’altronde la continental friulana ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani fin da subito. Questo è semplicemente un continuo di questo percorso.
«Tra noi e la Bahrain – spiega ancora Boscolo – c’è un legame continuo e un passaggio di informazioni costante. Fusaz è il nostro collante tra noi e loro, ha un ottimo occhio per vedere le opportunità future, ovvero corridori della categoria inferiore (juniores, ndr) che hanno prospettive di crescita importanti.
«Nel caso di Van Der Meulen – prosegue – l’interesse della Bahrain era noto da tempo, poi il ragazzo ha corso nel Devo Team della DSM, ma qualcosa non ha funzionato. Rispetto ai suoi risultati da junior non ha performato quanto ci si potesse aspettare. Il ragazzo arrivava da un team juniores di grande tradizione: il Willebrord Wil Vooruit, che ha formato corridori come Dylan Groenewegen e Niky Terpstra. Non sempre nelle squadre devo i corridori trovano la loro giusta dimensione».
Più autonomia
Il CTF Friuli rimane una squadra fedele alle proprie idee e con un accordo con un team WorldTour, ma non è un Devo Team. Quella dei friulani è una scelta che permette anche di salvaguardare la propria identità.
«Ho letto la vostra intervista ad Axel Merckx – dice Boscolo – e condivido pienamente le sue parole. Lui con la sua Hagens Berman ha effettuato la nostra stessa scelta, che per noi si è rivelata vincente e positiva. Secondo me le nostre due squadre (CTF e Hagens Berman, ndr) hanno la stessa idea, ovvero che i team continental devono essere un’accademia per far crescere i giovani corridori.
«Un esempio – spiega nuovamente – è quello che abbiamo fatto con Bruttomesso, che per certi versi può anticipare quello che farà Van Der Meulen. Se si guarda ai numeri Bruttomesso ha vinto di meno, ma se si guarda alla prestazioni è cresciuto tantissimo. Ha corso molte gare a tappe, portandole tutte a termine e conquistando almeno un podio in qualche tappa. E’ un corridore più resistente, questa formazione è quella che ci chiede la Bahrain. In realtà è ciò che abbiamo sempre fatto anche quando non lavoravamo con loro: i fratelli Bais, Milan e Pietrobon ne sono degli esempi.
Progetti e crescita
Cosa aspettarsi l’anno prossimo da Van Der Meulen è una domanda che non ha risposta, però si può capire il percorso che il ragazzo deve fare e quali punti migliorare per arrivare pronto al mondo dei professionisti.
«La prima cosa – riprende Boscolo – è stata vedere i suoi valori ed il suo storico, poi più avanti faremo un progetto più approfondito. Verrà da noi nei nostri laboratori e capiremo tutto quello che dovremo fare con lui e in che campi migliorare. Probabilmente, guardandolo da fuori, dovremo lavorare sulla personalità e sulla stabilità delle prestazioni. E’ una cosa che abbiamo notato quest’anno con Bruttomesso e gli altri ragazzi, lui è partito da gare nazionali per poi aumentare sempre di più il livello. Infatti, non è un caso che a fine stagione abbia corso contro corridori del WorldTour facendo bene».
Il CTF Friuli ha corso tanto anche al Nord, su percorsi dove Van Der Meulen ha già fatto vedere cose promettenti fin dagli juniores.
«E’ vero – conclude il diesse – tra Alsace, Gent-Wevelgem e Youngster Coster Challenge abbiamo messo piede parecchio al Nord. Noi cerchiamo di avere un ventaglio di corse che permette ai nostri ragazzi di misurarsi con i più forti e di crescere. Un’altra importante responsabilità ce l’hanno le varie nazionali di riferimento, perché tanti appuntamenti come le tappe di Nations Cup e il Tour de l’Avenir sono fondamentali per i corridori».