Meno di dieci giorni al Giro della Lunigiana e il vincitore uscente, il francese Lenny Martinez, in questi giorni è impegnato al Tour de l’Avenir. La vittoria 2021 nella corsa ligure, ottenuta davanti a Crescioli e Pinarello, lo ha fatto conoscere bene al pubblico italiano. Le prove di quest’anno nelle classiche venete di aprile fra gli under 23, poi al Tour of the Alps, al Giro d’Italia U23 e la vittoria al Valle d’Aosta hanno meglio definito il suo spessore. Come i suoi compagni della Conti Groupama-FDJ, anche Lenny ha vissuto e sta ancora vivendo un 2022 di altissimo livello, che culminerà con il passaggio già annunciato di tutto il blocco nelle file del team WorldTour.
Eravamo curiosi però di sapere quali ricordi abbia del Lunigiana e così, approfittando di una tappa finita presto nella corsa francese (in apertura, foto DirectVelo), abbiamo bussato alla sua porta. Ieri infatti si è corsa la cronosquadre, da oggi invece si comincia a salire. Martinez prese la maglia di leader il giorno di Fosdinovo (2ª tappa) difendendola poi sino alla fine.
Martinez e Brieuc, secondo e primo a La Spezia: 1ª tappa del Lunigiana 2021 Fosdinovo, arrivo in salita, la Francia scorta Martinez al primato Martinez, ultimo sorso di prosecco dopo il podio: è leader del Lunigiana A Fivizzano, penultima tappa, il sugello di Martinez in maglia di leader Dopo la vittoria ha ringraziato i compagni che l’hanno lanciato Oioli e Pinarello assieme al coetaneo francese Sul podio di Ortonovo, con il trofeo di vincitore del Giro della Lunigiana 2021 Tre parole d’ordine sulla bici di suo figlio: comunicazione, coinvolgimento, abilità
Sapevi dall’inizio dell’anno che avresti corso il Giro della Lunigiana?
No, non lo sapevo. Mi fu detto dal tecnico della nazionale durante la stagione, poco prima della gara.
Arrivasti in Italia come leader della tua nazionale?
Ero il leader designato, ma anche Brieuc Rolland e Nicolas Rousset Favier hanno potuto giocare le lo carte, soprattutto nelle prime tappe. E tanto meglio che sia stato così, perché siamo riusciti a prendere la maglia verde di leader nella prima tappa a La Spezia e gestire la corsa è stato più facile.
Tu prendesti la maglia a Fosdinovo, arrivando quinto, nel giorno della vittoria di Oioli.
Quel giorno la maglia di leader era in squadra, ma non sulle mie spalle. Mi sentivo bene e sono riuscito ad andare via da solo sulla salita finale e così ho preso la maglia di leader. Penso sia stata anche una cosa buona per affrontare le tappe successive in una posizione di vantaggio. Sapevo che i più forti mi avrebbero attaccato, però mi sentivo solido per difendermi.
Cosa ricordi di quel giorno?
Ho provato a guadagnare proprio sugli altri favoriti, muovendomi sull’ultima salita e cercando di mantenere il vantaggio fino al traguardo. Puntavo chiaramente alla classifica generale, che ci fosse davanti una fuga non cambiava niente.
Il Lunigana ha arricchito il tuo bagaglio tecnico?
Mi sembra che sia stata la corsa a tappe più lunga che abbia fatto da junior. Ho imparato a gestire la corsa da leader con una squadra che mi supportava. Queste sono anche gare di apprendimento per gli anni successivi.
Quindi sei tornato a casa con dei bei ricordi?
Sì, ho amato il Giro della Lunigiana. C’era molto entusiasmo attorno alla corsa, una grande organizzazione. Per me è stata la corsa a tappe più bella dell’anno. E poi è stata anche la mia prima vittoria in una classifica generale, non la dimenticherò. E’ sempre bello venire in Italia e tornare in Francia con la vittoria. Anche il Val d’Aosta mi ha lasciato ottimi ricordi (sorride, ndr). Per me, la squadra e la mia famiglia…
Sei sorpreso di passare già professionista?
Sì e no. Mi sono reso conto di avere un buon livello in salita, ma mi sarebbe piaciuto mettermi alla prova ancora un po’ nella continental. In fondo, ero convinto di arrivare abbastanza presto nel WorldTour, ma da lì a farlo è stato molto diverso. Anche se avevo già avuto contatti con altre squadre, appena arrivato fra gli U23.
Qual è il tuo obiettivo al Tour de l’Avenir?
Il miglior risultato possibile. La vittoria, ovviamente. Ma se ciò non fosse possibile, un podio mi soddisferebbe. A patto di essere battuto da corridori più forti e aver potuto fare la mia corsa.