C’è un termine in inglese – hectic – che abbiamo sentito molto in queste prime tre giornate del Giro Donne. Significa frenetico, ma quando lo pronunciano le atlete, anche le italiane, specie a fine tappa, sembra che assuma un contesto ancora più teatrale. Alla vigilia della quarta frazione, Marta Cavalli (in apertura foto Thomas Maheux) sembra quasi benedire il sopraggiungere dell’impegnativo percorso che si snoderà attorno a Cesena.
Per la 24enne della Fdj Nouvelle Aquitaine Futuroscope – attualmente tredicesima nella generale a 27” dalla maglia rosa Elisa Balsamo – è stato un pomeriggio tranquillo.
«Sì, ho fatto una sgambata di circa due ore scarse sul mezzogiorno – dice – sia per defaticare e non perdere il ritmo, sia per non perdere nemmeno l’abitudine a pedalare a quell’ora».
Direzione Romagna
Già, perché la domenica del Giro Donne non è un giorno di riposo, quanto più di trasferimento. Il rientro dalla Sardegna è diviso in due modalità. Volo charter da Olbia a Forlì al sabato sera per le atlete, traghetto notturno su Livorno o Genova per i mezzi delle 24 formazioni. Non appena ci si ricompatta in hotel (a Brisighella nel caso della Cavalli), ecco che si esce per fare il classico sciogli-gamba.
Da domani sostanzialmente è come se iniziasse un’altra corsa. Giornate facili non ce ne sono state nemmeno in Sardegna – ne leggerete il motivo – ma dalla Romagna in poi si farà ancora più serio. Con la Cavalli abbiamo voluto guardare avanti e capire cosa dovremo aspettarci.
Marta innanzitutto come va?
Bene direi. Ho stemperato un po’ di tensione, anche se ne avrò dell’altra nei prossimi giorni. In Sardegna avevo chiesto di non dire nulla di ufficiale perché volevo restare un po’ più serena fino all’ultimo e restare concentrata sulle prime tappe. Così è stato, grazie. Ora mi sento meglio e sono pronta per le prossime tappe.
Com’è stato questo inizio di Giro Donne?
Difficile, è stata una partenza critica per una serie di motivi. A crono volevo limitare i danni e sono riuscita nel mio intento, malgrado sia partita nel secondo blocco quando il vento ha cambiato direzione, ma non intensità. Ho preso 10” da Longo Borghini e Van Vleuten (che erano partite nel primo blocco, ndr) che è un distacco ancora soddisfacente, visto che a cronometro sono meno forte di loro. Poi le due tappe in linea erano piatte ma molto ventose, quindi poteva essere facile prendere altri secondi se si fosse spaccato il gruppo.
Come hai gestito queste situazioni?
Gli arrivi di Tortolì ed Olbia erano caotici. Mi sono dovuta buttare in volata in entrambe le circostanze, proprio per non restare troppo dietro e magari finire attardata per colpa dei ventagli. E’ vero, vento ne ho preso tanto sul Ventoux, ma in salita, dove si è anche soli, è diverso che su strade con 140 ragazze che vogliono stare davanti. Comunque con la squadra abbiamo lavorato bene nonostante questo stress. Ci avrebbe fatto piacere centrare una vittoria ma va bene così per il momento.
A questo punto potremmo dire: meno male che arriva la tappa di Cesena…
Sì, non mi dispiace essere tornata in Continente dove possiamo conoscere meglio certe insidie, come caldo e vento. E come i percorsi più vallonati in cui mi sento più a mio agio. C’è ancora un po’ di pressione perché arrivano le tappe difficili, però domani credo che sulle prime salite mi sentirò un po’ più leggera. In ogni caso la quarta tappa non deciderà tanto ma, almeno a me, darà delle indicazioni.
Cavalli si è difesa nella crono di apertura del Giro Donne malgrado il vento Marta Cavalli ha coperto i 4,7 km in 6’05”, chiudendo in 17ª posizione
Dopo l’arrivo di Reggio Emilia ci saranno quattro giorni senza respiro.
La tappa di Bergamo non è da sottovalutare, ma non credo possa creare scossoni. Il giorno dopo al Passo Maniva secondo me ci sarà un primo solco sensibile per la classifica. Poi le tappe trentine definiranno le varie posizioni della generale.
In questi giorni in Sardegna chi delle tue rivali ti è sembrata più in forma?
Annemiek (la Van Vleuten, ndr) l’ho vista più magra del solito ed anche lei, come me, per non perdere secondi si è buttata negli sprint. Longo Borghini ha una buona condizione. Ha lavorato tanto per la Balsamo, ma la sua forma è compatibile per fare classifica. Poi ci sono alcune gerarchie da definire. Fisher-Black e Vas della SD Worx possono fare bene così come la Faulkner, che potrebbe anche riprendersi la maglia rosa. Vanno tutte tenute d’occhio, io sono pronta.