Piganzoli: il primo Giro d’Italia tra obiettivi e sogni

29.04.2024
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Il conto alla rovescia per l’esordio al Giro d’Italia di Davide Piganzoli sta quasi per terminare. Oggi (lunedì) rientrerà dall’altura, farà una breve tappa a casa e poi via verso Torino insieme altri compagni della Polti-Kometa. L’azzurro classe 2002 è, insieme a Pellizzari, il futuro dell’Italia nelle corse a tappe. Nessuna pressione, ma la consapevolezza che nel percorso di crescita si è arrivati al punto di guardare nel ciclismo dei grandi e provare a metterci piede. 

«Oggi – racconta da casa Piganzoli – ho fatto le ultime quattro ore e mezza di allenamento prima di partire per il Giro. Una bella sessione di allenamento dura, con tanti intervalli e dietro motore. Il miglior modo per caricare un po’ e fare tanto ritmo corsa. Da dopo il Tour of the Alps mi sono messo sotto per cercare brillantezza e il giusto colpo di pedale».

Piganzoli ha in mente il Giro fin dalla preparazione invernale
Piganzoli ha in mente il Giro fin dalla preparazione invernale

Rincorsa finita

Le voci da inizio anno si sono inseguite per arrivare fino ai giorni tinti dal rosa del Giro. Piganzoli era uno dei papabili nomi che la Polti-Kometa avrebbe potuto portare al via di Torino. Il valtellinese è pronto, il 2023 gli è servito per prendere definitivamente le misure con il professionismo. Mentre questo inizio 2024 è stato utile per avere le ultime certezze.

«E’ dall’inverno – continua – che mi sto allenando in vista di questo grande appuntamento. Tutto è stato calcolato per arrivare al massimo della condizione al mio primo Grande Giro. Abbiamo fatto dei buoni periodi di preparazione in Spagna e tutte le gare disputate fino ad ora erano mirate per presentarmi al meglio al Giro».

In Antalya è arrivata la prima vittoria da professionista
In Antalya è arrivata la prima vittoria da professionista
Hai già messo alle spalle 23 giorni di corsa, con un calendario importante.

Vero. Anche in Turchia, dove ho vinto la mia prima gara da professionista, sono andato forte. Non bisogna guardare il livello della corsa, ma la prestazione in generale. Infatti ho fatto registrare buoni numeri e ne sono uscito molto motivato. 

Poi sei passato alla Tirreno-Adriatico, prima corsa a tappe WorldTour. 

Anche in quel caso mi sono mosso bene e le sensazioni erano incoraggianti. Il livello era più alto, ma io ho mantenuto le prestazioni che avevo fatto registrare in Turchia.

Dopo la Tirreno sei “sparito” per un mesetto, fino al ritorno all’Alps, che hai fatto?

Ho messo alle spalle un bel blocco di lavoro insieme alla squadra in vista del Giro. Siamo stati in ritiro sul Teide con l’obiettivo di scendere pronti e con una buona gamba. Al Tour of the Alps non ho brillato, ma è giusto così. In Trentino l’obiettivo era mettere nelle gambe ritmo gara e trovare il colpo di pedale giusto in vista della rifinitura di questi giorni. 

La Tirreno-Adriatico è stata la sua prima corsa a tappe WorldTour per Piganzoli
La Tirreno-Adriatico è stata la sua prima corsa a tappe WorldTour per Piganzoli
Le sensazioni com’erano?

In tutti questi mesi sono sempre state positive, non ho avuto contrattempi nella preparazione e la gamba è cresciuta giorno dopo giorno. Arrivo pronto. 

Il primo Giro d’Italia, che emozioni provi nel correrlo?

Grande, anzi grandissima. Non vedo l’ora della presentazione delle squadre, ma non ho pressioni addosso. Sono uno che è sempre stato abituato a correre sereno e tranquillo, voglio farlo anche al Giro. 

Cosa ti spaventa di più?

Le tre settimane di corsa. Non ho mai affrontato gare così lunghe, ma abbiamo lavorato molto bene per arrivare in forma con tanto fondo messo alle spalle soprattutto sul Teide. 

Nel mese di marzo ha fatto un periodo di preparazione insieme alla squadra sul Teide
Nel mese di marzo ha fatto un periodo di preparazione insieme alla squadra sul Teide
Invece il maggior stimolo?

Esserci. E’ il sogno che avevo fin da bambino quindi non sento di dover trovare altre motivazioni. Voglio solamente fare bene. 

Si passa anche vicino a casa tua, nella tappa di Livigno, che sorride ad uno scalatore come te. 

Verranno a vedermi tanti amici, la mia famiglia, la mia ragazza e molte altre persone. Non vedo l’ora di sentire il loro calore. Sarà una giornata difficile, ma non mi nascondo: l’obiettivo in questo Giro è provare a puntare a qualche tappa. 

Vincere a inizio anno ti ha dato maggiore consapevolezza?

Sì, ma so che sono due gare tanto diverse. Al Giro per vincere serve andare forte e avere anche tanta fortuna. Anzi, serve non avere sfortuna e rimanere lucidi nei momenti cruciali. Dai miei compagni posso imparare tanto, c’è chi ha già vinto al Giro e mi può dare ottimi consigli. Siamo un bel mix tra giovani ed esperti. 

L’ultima corsa prima del Giro è stato il Tour of the Alps
L’ultima corsa prima del Giro è stato il Tour of the Alps
Ora rotta verso Torino?

Il primo maggio raggiungerò la squadra lì e entreremo nel clima. Si partirà molto forte con la prima tappa che sarà tanto nervosa, mentre nella seconda si sale già. L’arrivo ad Oropa potrà fare male a tanti. 

Correre contro grandi scalatori come Pogacar e tanti altri come ti fa sentire?

Mi gasa tanto, potermi confrontare contro corridori di questo calibro è un grande onore speriamo di ben figurare.

Allora in bocca al lupo e ci si vede sulle strade del Giro. 

Crepi! E a presto.