Situato a Bormio alle pendici di piste da sci e delle salite più iconiche italiane come Stelvio e Gavia, Hotel Funivia rappresenta la casa della bici a 1.200 metri sul livello del mare. Tanti servizi dedicati e altrettante storie da raccontare, questo Bike Hotel è un nido da cui spiccare per i ciclisti che vogliono immergersi nelle strade leggendarie del Giro d’Italia.
A raccontarci la struttura è il titolare, Daniele Schena, soprannominato “Stelvioman”. Non a caso visto che le sue scalate sulla omonima salita contano più di 400 passaggi.
«Da noi – spiega – si respira la passione vera per la bici. Si discute di materiali, ruote, trasmissioni. Le salite, sono democratiche, in questo ambito non importa che tu sia un idraulico o un manager, su di esse siamo tutti uguali. Pantaloni corti, borraccia e via…».
Lo Stelvio
Il contesto per un Bike Hotel è fondamentale e spesso determina la qualità del soggiorno. La località di Bormio è sinonimo di salite e storie sportive di ogni tipo, soprattutto per le ruote strette. Lo Stelvio su tutti è la salita più iconica presente a pochi passi dall’Hotel Funivia.
«Stelvio è una parola – dice Schena – molto cliccata dal ciclista. Tutti vogliono farlo una volta nella vita. Io l’ho fatto più di 400 volte. Ho costruito la mia figura dietro la passione atavica per questa leggendaria salita. Non mi interessano follower o altro, adoro l’idea di farne parte a mio modo. L’ho odiato da giovane e oggi non ne posso fare a meno. Ma non siamo solo quello, siamo anche Gavia e Mortirolo. Ci sono anche tante altre salite non convenzionali che ti portano in località fuori dal tempo».
Servizi dedicati
L’idea di Bike Hotel deriva da un’intuizione ben precisa. «L’idea l’ho avuta – racconta Schena – prendendo spunto dagli hotel della riviera che frequentavo. L’ho importato in montagna adattandolo alle esigenze di questo ambiente. Dalla sua creazione posso dire di aver intrapreso la strada giusta. I clienti arrivano come tali e vanno via come amici. Tutto quello che riguarda il mondo della bicicletta, è legato dalla passione più genuina».
La struttura è cucita sulle esigenze delle due ruote. Sono infatti presenti servizi di noleggio in collaborazione con partner dell’Hotel. Percorsi guidati alla scoperta del territorio. Spazi comuni dove poter conoscere altri ciclisti e confrontarsi. E ancora, la bike room videosorvegliata, l’officina attrezzata e il servizio lavanderia. Anche il momento dei pasti è adattato, è disponibile il packed lunch, frutta secca e sandwich alla partenza dell’escursione e una merenda dedicata al rientro dal tour.
Il legame con i pro’
Per strutture di questo tipo il mondo dei pro’ è all’ordine del giorno. L’orbita del panorama professionistico è intorno a Bormio e di conseguenza all’Hotel Funivia. Allenamenti, ritiri e passaggi del Giro d’Italia rendono questo luogo un riferimento logistico. Sono tanti i professionisti che passano su quelle strade e che si fermano per un saluto.
«Sonny Colbrelli, Alberto Bettiol e Davide Formolo – dice Schena – sono diventati amici. A volte ci si allena insieme. O meglio, assistiamo al loro lavoro da professionisti. Un aneddoto bello fu quello con Bettiol. Io vendo la birra Kwaremont. Una sera Alberto venne a cena poco dopo aver vinto il Fiandre e ho servito questa birra in suo onore. Le foto vennero ricondivise dalla azienda produttrice. Sono dettagli che valorizzano e arricchiscono l’esperienza nella nostra struttura».
Da tutto il mondo
Che il concetto di Bike Hotel sia apprezzato all’estero non è un segreto. Quando la vetrina funziona allora il ritorno economico e umano e naturale.
«La svolta ci fu quando Thomas De Gent – racconta Schena – ha vinto la tappa dello Stelvio nel 2012. Da quel momento in particolare è stato dato il via all’arrivo della clientela belga. Loro hanno conosciuto la salita attraverso la sua vittoria».
Non solo Europa ma anche da altri continenti, infatti il concetto dell’Hotel Funivia è sbarcato dall’altra parte del mondo in Australia. «Siamo legati con l’Australia dal punto di vista dell’amicizia e dei rapporti di lavoro. Abbiamo molti clienti che vengono da là e noi siamo clienti a nostra volta. Loro sono innamorati di questo territorio. Un mio amico australiano ha fatto ben 50 volte lo Stelvio. Se ci si pensa, un australiano che ha fatto così tante volte questa salita fa capire quando sia affascinante questo posto».