Mattia Cattaneo si trova in una situazione a dir poco particolare. E cioè, in qualche modo è entrato in forma troppo presto. Ce lo ha rivelato lui stesso nel corso dell’intervista.
Volevamo chiedergli come stesse preparando il Giro d’Italia e invece il discorso ha preso subito un’altra piega…
Mattia come sta procedendo la preparazione? Com’è la tua condizione?
Meglio partire da lontano per avere le idee chiare. Avevo fatto la Vuelta l’anno scorso. Quindi ho finito tardi e non ho dovuto fare un granché nel corso dell’inverno. Nel senso che finendo di gareggiare a metà novembre, ho fatto un paio di settimane di recupero e a dicembre ho iniziato subito. E infatti la condizione è stata subito buona. Forse troppo buona.
Beh, hai sfruttato la Vuelta è chiaro.
Sono arrivato un pelino stanco a questo punto della stagione. Come ripeto, avendo fatto la Vuelta così tardi e avendo ripreso a correre presto, e parecchio, nella prima parte della stagione sono un po’ più stanco del previsto. Ho fatto il Uae Tour, la Parigi-Nizza, quindi ho recuperato giusto un po’, ho fatto i Paesi Baschi (foto in apertura, ndr), le classiche e adesso vedremo…
Ma sarai al Giro d’Italia?
Sinceramente non penso che andrò al Giro.
Come mai tante gare?
Molto è dipeso anche dal Covid, ci sono stati dei cambi di programma, spostamenti vari… Insomma, mi sono ritrovato a correre molto e più del previsto.
Ma il Giro era nei programmi?
Non proprio. Sarebbe stato da definire. In ogni caso avrei comunque dovuto farlo per cercare di aiutare Evenepoel o Almeida per la classifica generale o per qualsiasi altro obiettivo che avesse in mente la squadra.
E allora qual è stato il tuo primo picco di forma in questa prima parte di stagione?
All’inizio di stagione! Al Uae Tour sono andato davvero forte. Sono stato anche fortunato perché sono riuscito a prendere qualche ventaglio, e alla fine ho chiuso ottavo nelle generale. Andavo benone anche alla Parigi-Nizza. A sensazione, quest’anno credo di aver perso forse qualcosa in salita, però ho fatto uno step a crono. In tutte quelle che ho disputato, sono sempre arrivato nei 15 o comunque a ridosso dei primi, non lontano come tempo.
Come ci si gestisce quando ti rendi conto che il picco lo hai toccato subito? Non è facile poi tirare avanti, anche mentalmente. Immagino ne avrete parlato con i preparatori…
I preparatori ci seguono al 100% e sanno meglio loro di noi quando e quanto siamo stanchi. Per me nel ciclismo di oggi, soprattutto quest’anno dopo la stagione del Covid nella quale praticamente hanno recuperato tutti, siamo ad un livello altissimo e penso che si veda nelle corse. Se prima ad una gara c’erano due favoriti, adesso ce ne sono 15 che possono vincere realmente. E in qualsiasi gara, che sia WorldTour o meno, vai sempre forte, ma forte per davvero. Pertanto appena sei un pelino in calo devi solo recuperare. Basta, non hai altro da fare. E se corri molto sinceramente non ti puoi neanche allenare.
Immaginiamo. Diventa un’altalena…
Fai tanto in corsa, arrivi a casa, fai recupero e sei già pronto a ripartire per la corsa dopo.
Però una stagione così se da una parte è stata dura, dall’altra è stata facile. Nel senso che ti sei dovuto allenare “poco”…
Ah sì! Alla fine corri e recuperi, corri e recuperi… non puoi fare tanto, non avresti neanche tempo.
Facci un esempio di una giornata a casa tra una gara e l’altra…
La solita. Porto a spasso il cane (ricorderete la sua Laky, ndr)! Che sta crescendo sempre di più e quindi diventa sempre più impegnativa… A parte gli scherzi: colazione, un giretto in bici verso metà mattina e al pomeriggio magari un massaggio, due o tre volte a settimana per recuperare meglio. Stop.
Quanto ti alleni quando esci in questa situazione?
Due o tre ore, ma magari anche un paio di distanze se stavo a casa una settimana. Che poi distanze tra virgolette: al massimo quattro ore, quattro ore e mezza. Ci metto dentro anche un po’ di lavori, più che altro per non rilassarmi troppo.
E che tipo di lavori? Anche massimali?
Massimali magari qualcosa, ma pochissimo veramente. Richiami di pochi secondi.
E la forza?
La forza tendo a farla sempre, in qualsiasi momento della stagione la tengo nella mia preparazione.
Anche se sta passando, il Covid continua ad influire sullo svolgimento delle nostre vite. E questo vale anche per gli atleti. In molti risentono di quanto accaduto nella stagione scorsa. Sia in modo diretto che indiretto. Nel caso di Cattaneo, in entrambi i sensi: visto che è entrato in condizione troppo presto e che ha dovuto sostituire dei compagni nel corso di questa stagione.
Quando dice che si va forte e che se non si è al top non c’è molto da fare ha ragione. Lo stesso Giuseppe Martinelli, parlando di Ciccone, ci disse che era molto difficile recuperare in corso d’opera in questa fase del ciclismo.