La pazza idea di un’altra Ora? Non sarebbe così pazza

22.10.2022
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Il mondiale andato di traverso. Il record dell’Ora. L’argento nel quartetto con un gran tempo. E poi l’inseguimento col record del mondo. Volendo rileggere il finale di Pippo Ganna, prima di chiudere il file e passare oltre, abbiamo interpellato nuovamente Dario Cioni, il coach che sta sempre un passo indietro, avendocene spiegato anche il perché.

Il ritiro di Nizza, l’ultimo della vecchia stagione e insieme il primo della prossima, ha chiuso l’interminabile 2022 della Ineos Grenadiers. Ieri sera è stato dato il “rompete le righe” e da oggi i corridori e i tecnici potranno tirare un po’ il fiato. Il prossimo appuntamento sarà il ritiro di dicembre a Mallorca e per allora si comincerà a parlare anche di programmi e dei percorso per raggiungerli.

Il finale di stagione di Ganna è stato orchestrato e gestito da Villa e Cioni: un ottimo lavoro
Il finale di stagione di Ganna è stato orchestrato e gestito da Villa e Cioni: un ottimo lavoro
Dario buongiorno, ripartiamo dall’Australia. Ci sono state due giornate irresistibili e due un po’ meno.

Il mondiale è andato di traverso. Alla fine i fatti hanno confermato che si è trattato di una giornata storta. Il quartetto invece l’hanno perso con un bel tempo, quello non è stato una giornataccia. Hanno trovato una Gran Bretagna tosta e anche la Danimarca. Ed è servito per capire che in vista delle Olimpiadi ci sarà da lavorare.

Credi che il recupero fra l’Ora e i quartetti sia stato sufficiente?

Era il tempo che c’era, non si poteva spostare il mondiale. Di fatto, il giorno dopo Grenchen hanno viaggiato sui furgoni, quindi magari un giorno in più avrebbe fatto comodo. Però bisogna anche guardare il cronometro.

Cioè?

Se il quartetto avesse fatto 3’50” allora si sarebbe potuto parlare di delusione, ma hanno fatto 3’46″033 che resta una delle migliori prestazioni di sempre. Gli altri hanno fatto 3’45″829, parliamo di 20 centesimi.

Dopo le prove di fine stagione, è evidente che nella crono australiana, Ganna pagò un giorno storto
Dopo le prove di fine stagione, è evidente che nella crono australiana, Ganna pagò un giorno storto
E’ possibile che il quartetto sia stato un utile passaggio dopo l’Ora, verso l’inseguimento individuale?

Pippo teneva a fare bene il quartetto, l’individuale nemmeno sapeva se lo avrebbe fatto. Però rispetto al quartetto, quello individuale l’ha fatto con un rapporto più lungo con cui magari s’è trovato meglio. Sono scelte però che si fanno anche per le velocità che aumentano.

In effetti ci sarebbe stato da aspettarsi che anche Bigham dopo il quartetto facesse un bell’inseguimento…

Invece non ha tenuto, mentre Pippo e anche Milan sono cresciuti di prova in prova e quella è la differenza fra chi ha il fondo della strada e il pistard. Pippo è uno dei pochi che in finale fa il tempo migliore che in qualifica. Ai campionati britannici, Bigham aveva fatto 4’06, comunque un bel tempo. Solo che per farlo a ripetizione c’è bisogno di un’altra base. E alla fine ha preso il bronzo con 4’09”.

Si può dire che abbiate avuto tempi un po’ stretti?

Strettissimi, tanto che rispetto a prima del mondiale, il programma è stato cambiato. Nell’ultima settimana, siamo andati dritti. Avessimo seguito i piani, saremmo dovuti andare altre due volte a Grenchen e fare una prova sull’ora, che ci avrebbe fatto capire la distanza cui potevamo arrivare nel vero tentativo. Invece abbiamo fatto una sola prova di 35 minuti il lunedì prima.

Nelle varie fasi del quartetto, Ganna è sempre andato in crescendo. Qui nel 1° round contro la Francia
Nelle varie fasi del quartetto, Ganna è sempre andato in crescendo. Qui nel 1° round contro la Francia
Il test sull’ora avrebbe permesso di gestire diversamente il tentativo vero e proprio?

Lo avremmo gestito meglio. Avremmo fatto la prova sulla distanza di Boardman, capendo se e come puntare ai 57 chilometri. L’idea di partenza è sempre stata il record assoluto. Con Pippo sapevamo di poter battere i 56,375 di Boardman, ma non gli abbiamo mai creato pressione. Sappiamo che si conosce alla perfezione. Con Bigham la parte mentale era secondaria, perché aveva tutti i riferimenti. Invece per Pippo, anche se non in maniera… artistica, la testa è il vero punto di forza.

Quindi avere una tabella troppo rigida sarebbe stato controproducente?

Esatto. A Ganna non vanno messi limiti, l’ho capito nelle crono del Giro che ha vinto. Non bisogna limitare il suo orizzonte e per questo a Grenchen aveva le famose tre tabelle, i tre scenari che avrebbe scelto lui. Una situazione in cui si sentisse padrone.

A Grenchen un’Ora stellare, forse limitata dal poco tempo per la preparazione
A Grenchen un’Ora stellare, forse limitata dal poco tempo per la preparazione
E allora quel voler accelerare prima del tempo è stata la mente che ha provato a stupire oltre ogni limite?

Credo che abbia dato quella brusca accelerazione per far capire che andava per i 57. Il calo degli ultimi 10 minuti è stato più per un fatto di poco comfort sulla sella, che si è riflesso sulla prestazione.

Puoi anche non rispondere, ma questi problemi possono essere dipesi da un fondello non adeguato?

I fattori possono essere multipli. Su strada ad ogni curva fai un rilancio, ti alzi, ti muovi. Su pista sei… inchiodato alla sella. Per cui abbiamo provato nei giorni precedenti a fare un paio di manovre per rendere la situazione più confortevole, ma non è bastato. Avessimo fatto quel test sui 60 minuti, magari ce ne saremmo accorti prima.

Alla luce di tutto questo, verrebbe da dire: riprovateci presto…

Sapevamo che da questo tentativo di Pippo avremmo tutti imparato qualcosa. Rifarlo? O vai subito, perché sfrutti il materiale e quindi si parla di qualche mese. Oppure aspetti che ci provi qualcun altro, ricordando anche che fra un anno e mezzo ci sono le Olimpiadi.

Il richiamo di entusiasmo attorno a Ganna di questo ultimo mese è stato travolgente
Il richiamo di entusiasmo attorno a Ganna di questo ultimo mese è stato travolgente
Pensi che lo batteranno?

Prima o poi arriverà qualcuno, lo sviluppo tecnologico è continuo e di nuovi fenomeni in gruppo se ne vedono tanti. E’ un’utopia pensare di aver fatto il record eterno, la curiosità sarà vedere se qualcuno proverà presto convinto di poterlo battere o se passerà del tempo, perché hanno capito che sarà dura.

I 57 mancati di poco sono un rammarico?

No, siamo convinti di aver fatto un’impresa enorme, come conseguenza di un lavoro iniziato da lontano. Si è parlato tanto di Bigham, ma lui è arrivato solo alla fine. E la posizione in sella di Pippo è sempre rimasta la stessa. E’ stato il record di Ganna. Un record gigantesco.