Milan, il motore e il grande Giro. Sentiamo coach Fusaz

15.03.2023
4 min
Salva

Parliamo spesso di Jonathan Milan, del suo grande motore, del suo talento. Il corridore della  Bahrain Victorious è uno dei giovani italiani più promettenti. Per questo, ma soprattutto per le sue attitudini, spesso lo si paragona a Filippo Ganna.

Entrambi sono alti, entrambi sono passisti sopraffini, entrambi sono campionissimi della pista… Ma in quanto a tenuta forse – pensiamo alle crono per esempio – Pippo ha ancora qualcosa di più. Il che è anche legittimo, visto che Jonathan è più giovane di Pippo.

Milan
Fusaz e Milan ai tempi del Cycling Team Friuli
Milan
Fusaz e Milan ai tempi del Cycling Team Friuli

Parola a Fusaz

A detta di alcuni tecnici, la differenza tra i due è il grande Giro, che Ganna ha già fatto (in realtà ne ha inanellati tre) e Milan ancora no. Questo tema lo abbiamo sottoposto al coach di Milan stesso, Andrea Fusaz: «Parliamo di due atleti simili, ma anche un po’ diversi. Jonathan comunque è passato molto giovane e se ancora non ha fatto il grande Giro è perché ha bisogno di un rodaggio».

Se guardiamo indietro, anche Pippo qualche anno fa non era il tipo che conosciamo adesso. Hanno due età diverse e ognuno ha i suoi tempi di crescita, i suoi tempi di evoluzione fisica e anche mentale, direi. Se Jonathan non ha ancora fatto un grande Giro è perché vogliamo trovare la strada più in equilibrio con le sue esigenze a livello fisico».

Il friulano Jonathan Milan (classe 2000) è alla sua terza stagione tra i pro’
Il friulano Jonathan Milan (classe 2000) è alla sua terza stagione tra i pro’

Jonathan al Giro?

Sia Ganna che Milan sono passati quando avevano 21 anni e in effetti, come dice Fusaz, i tempi di crescita vanno rispettati. Sembra una vita che Milan è un pro’, ma è solo all’inizio della sua terza stagione nel WT. E anche Ganna alla fine ha preso parte al suo primo grande Giro nel 2020, nel famoso Giro d’Italia di ottobre, quando era al quarto anno da pro’.

E poi bisogna considerare anche un altro aspetto: quello dei calendari. Milan e Ganna hanno di mezzo anche la pista e trovare spazio per tutto non è facile. Anche perché, come accennato, hanno caratteristiche simili, ma non uguali. Consideriamo che Milan ha già come obiettivo le classiche del Nord e ce le ha con determinate aspettative, cosa che per Ganna non si è verificata.

Stando alle statistiche, Milan potrebbe debuttare in un grande Giro proprio quest’anno: Fusaz non smentisce, né ammette. Magari questo è l’anno buono per esordire nelle tre settimane, anche perché tutto sommato i mondiali (sia pista che strada) ci sono ad agosto e la Vuelta in quel caso potrebbe essere il banco di prova ideale.

«Sicuramente – prosegue il tecnico del Cycling Team Friuli, che è anche preparatore della Bahrain Victorious – se Jonathan non farà il grande Giro quest’anno lo farà il prossimo. Ripeto, bisogna vedere come evolve, come sta e come procede la sua preparazione sul momento. Bisogna valutare non dico ogni settimana, ma almeno di mese in mese, ricordiamoci che parliamo di un ragazzo che ha 22 anni.

«Direi che il Tour è da escludere, poi vedremo. Magari gli altri due possono essere nelle corde di Jonathan».

Paragoni da equilibrare

Fusaz ha detto che se non è quest’anno, sarà il prossimo. Ma il prossimo è l’anno olimpico e magari inserire il grande Giro prima delle Olimpiadi potrebbe incidere parecchio, magari è una mossa azzardata.

«Ci sono un sacco di variabili effettivamente – spiega il coach – ma dipende da quale grande Giro scegli, come lo alleni, come lo gestisci nell’insieme della preparazione. Chiaro che per qualsiasi atleta è un’esperienza da provare e anche Jonathan vorrà farla. Provare a cimentarsi in una gara di tre settimane è un punto di partenza. Ma magari dopo che ha fatto due Giri, dice che non gli piacciono!».

Il riferimento di Ganna ci accompagna in questa disamina. E Fusaz giustamente fa notare che nella sua evoluzione, Milan si è incontrato anche con un anno di pandemia di mezzo. Un anno quasi perso del tutto e che incide non poco sulla formazione di un atleta giovane. A 19-20 anni si è in piena evoluzione. E comunque se il friulano dovesse farne uno quest’anno, esordirebbe nelle tre settimane con un anno di anticipo rispetto a Ganna.

«Secondo me – conclude Fusaz – ogni volta che facciamo una comparazione tra i due, ci si dovrebbe riferire al Ganna di quattro anni fa, ricordando che Jonathan si è trovato una pandemia nel momento del passaggio e un’età più giovane».