Defaticamento in pista? Si fa dietro moto

08.11.2020
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Il campionato europeo su pista di Plovdiv si avvicina, malgrado gli incidenti di percorso (nella forma di qualche tampone positivo) in cui soni incorsi gli azzurri. Qualche giorno fa eravamo con gli azzurri a Montichiari per l’ultimo allenamento di gruppo in vista della challenge continentale. Dopo il lungo riscaldamento e le due simulazioni gara, i ragazzi di Marco Villa hanno fatto defaticamento. Un defaticamento alquanto particolare.

Brillantezza nel finale

Terminate le sessioni più dure, vale a dire le simulazioni, qualcuno è rimasto in pista a girare lentamente ed altri invece si sono fermati per bere qualche sale o semplicemente dell’acqua, prima di tornare sul parquet. La seduta infatti non era del tutto conclusa. C’era la fase conclusiva.

Due moto elettriche, una delle quali guidata dallo stesso Villa, hanno iniziato a girare e a turno i ragazzi si mettevano a ruota. Un passo regolare per 3′-4′ e poi una “sgasata” più decisa. Da fare c’erano due ripetute da 500 metri. Questo serviva per velocizzare l’azione. Una volta usciti dalla scia della moto la frequenza di pedalata era di almeno 130 pedalate per due giri. Anche di più in base al rapporto.

Jonathan Milan, che aveva fatto una simulazione gara individuale e una col quartetto, è stato l’ultimo a fare questi 500 metri.

Le ragazze sui rulli
Le ragazze sui rulli

Dietro moto

A questo punto, non restava che il vero defaticamento. In pista si tratta di fare 5′ massimo 10′ dietro moto ad andatura regolare a circa 100 rpm. Può sembrare faticoso, ma sul parquet e con rapporti come il 61×14, quello utilizzato dalla maggior parte dei ragazzi del quartetto, era un’andatura più che sostenibile.

«Il cuore – commenta Milan – in questi casi scende anche a 130 pulsazioni. Aiuta molto a scaricare l’acido lattico accumulato nelle ripetute precedenti. Io per esempio se non lo faccio avverto molto la fatica e la sensazione di gambe gonfie il giorno dopo».

Anche gli altri hanno pedalato dietro moto, quasi tutti. Chi non lo ha fatto ha optato per delle tornate molto blande. Mentre le donne hanno girato persino con la bici da strada, chiaramente in agilità, o hanno fatto qualche minuto di rulli.

Insomma non si esce dal velodromo senza aver scaricato un po’!