CoachPeaking è un portale, una app ed un software sviluppato completamente in Italia e gestito (ma anche utilizzato) da eccellenze nell’ambito dello sport service, dell’informatica e della nutrizione.
Con grande piacere chiudiamo la collana informativa con un soggetto italiano, approfondimenti che hanno argomentato alcuni dei portali di analisi dei dati più utilizzati. Intervals.icu e TrainingPeaks, Shimano Connect Lab e GoldenCheetah, usati da allenatori, ma anche da diverse tipologie di utenza. Per meglio contestualizzare CoachPeaking abbiamo chiesto a Fabrizio Tacchino, tecnico FCI, uno dei primissimi in Italia (se non il primo) ad avere utilizzato una piattaforma di analisi dei dati così come le conosciamo oggi (periodo 2007/2008 a ridosso delle Olimpiadi).
CoachPeaking, obiettivo gestione avanzata del training
L’obiettivo di CoachPeaking è fornire una gestione avanzata del training (non è specifico solo per il ciclismo), semplificare la lettura e le seguente interpretazione dell’allenamento, fornire analisi avanzate di semplice consultazione. CoachPeaking è uno strumento in evoluzione, flessibile ed intuitivo che si adatta alle diverse esigenze di atleti e allenatori di professione.
Un percorso lungo 30 anni
«Premetto che ho iniziato ad occuparmi di allenamenti e di come fare crescere gli atleti – racconta Tacchino – a partire dal 1995, anno in cui ho presentato la tesi di laurea. Con una lacrima, ma con tanta soddisfazione per quello che ho ottenuto sotto i profili umano e personale di professionista del settore, credo di essere uno dei preparatori in attività con un monte ore piuttosto importante. Ho visto crescere e cambiare il mondo del training, la categoria dei preparatori, in un periodo relativamente breve si è passati dall’era analogica a quella digitale.
«In quegli anni esisteva l’SRM – prosegue Tacchino – che nessuno sapeva usare e sfruttare, considerando inoltre che non c’erano strumenti per leggere quello che un SRM faceva. La tecnologia per captare l’allenamento era Polar e la piattaforma di atterraggio/esplosione dei dati era PrecisionPerformance. C’era il test Conconi, si faceva in pista e si basava su frequenza cardiaca e velocità rilevata. Cos’era un Garmin? I dati dei corridori si memorizzavano sul calendario di carta, che non di rado si rubava al parrucchiere, dal macellaio, dal negoziante di fiducia del paese. Tra il 1995 e il 2000 è iniziata un’evoluzione graduale».
«Si entra nell’era del ciclo-mulino e dei primi simulatori – prosegue Tacchino – dei primissimi rilevatori che non memorizzavano i dati, oltre a considerare i limiti dell’informatica di allora. C’erano a monte delle formule di calcolo pazzesche che davano comunque risultati corretti, se riportati ai contesti moderni. Compaiono i primi rulli con il power meter integrato, ma i calcoli dei watt erano indiretti e non consideravano i picchi potenza».
Quando si è iniziato realmente con i portali di analisi?
A ridosso delle Olimpiadi di Pechino, poco prima del 2008. In quel periodo entro in contatto con il sistema WKO. Aveva un costo importante e allora Training Peaks era semplicemente un piccolo aggregato di WKO. Cosa è diventato TrainingPeaks lo vediamo tutti. VKO ha migliorato sensibilmente la gestione degli atleti, ma c’erano delle limitazioni, c’era la necessità di essere più rapidi e precisi nell’accumulo dei dati e nelle analisi.
E’ facile pensare che all’epoca ci fossero dei limiti, è così?
Era possibile controllare in modo adeguato un numero massimo di 20 atleti. Si riportavano i dati a mano, non tutti avevano la casella di posta elettronica e gli strumenti di rilevazione erano per pochi. In pochi anni abbiamo visto cosa è successo ed i watt, con tutto quello che gli gira attorno, sono diventati alla base di tutto.
Diverse piattaforme a disposizione, perché usi CoachPeaking?
Dal 2021 uso CoachPeaking, un portale per atleti e coach, sviluppato per facilitare la traduzione degli allenamenti. Dal punto di vista del preparatore uno dei vantaggi di CoachPeaking è la gestione differenziata del training, che può essere individuale, molto usata nell’ambito del triathlon, oppure individuale e come team, più usata nel ciclismo.
Cosa significa?
Cercando di semplificare, significa che il portale isola gli allenamenti individuali e permette al tempo stesso di fare dei confronti tra più corridori, con una lettura facile e dall’interpretazione lampante. La facilità di avere tutti i dati sotto controllo per effettuare i confronti, è solo uno dei vantaggi e delle particolarità di CoachPeaking.
Altri vantaggi da sottolineare?
Uno dei passaggi più complicati, lunghi e laboriosi per un allenatore di mestiere è la creazione del database. Oggi impossibile fare senza. Ci vogliono anni quando si parte da zero ed anche quando si è esperti, mantenere adeguatamente aggiornato un archivio non è cosa semplice. CoachPeaking ha un database di semplice gestione, un dettaglio tutt’altro che secondario. Perdere i dati oggi è la cosa peggiore che può capitare ad un allenatore, ma anche ad un corridore.
E’ sviluppato da esperti italiani?
CoachPeaking si sviluppa sulla base di feedback di utenti esperti, ma si è evoluto ed è ancora in evoluzione perché utilizza i riscontri provenienti da più direzioni. E’ aggiornato con le tendenze di analisi e valutazioni più richieste. Al contrario di TrainingPeaks è adattato ad un contesto italiano, che ha richieste diverse rispetto agli anglosassoni, per lettura ed interpretazione. Mi piace definire CoachPeaking un’evoluzione di SelfLops, più moderno e meglio adattato.
I portali di analisi, una categoria che deve ancora raggiungere il suo picco evolutivo?
Direi di sì. Spero in un futuro dove l’analisi e la categorizzazione di ogni singolo allenamento sia ancora più facile e automatica. Non voglio dire che il programma deve sostituire le capacità del preparatore, ma alla possibilità di sfruttare una piattaforma come questa per costruire i programmi di training al pari di una struttura fatta con i Lego.
Cosa vuoi dire?
Ogni specificità si dovrà intersecarsi automaticamente con le altre, riducendo i margini di errore. Tradotto, un maggiore e migliore controllo per l’allenatore grazie a training classificati, ma anche una scaletta di allenamenti specifici adeguati alle caratteristiche e alla crescita degli atleti.